Volley - 15 marzo 2023, 18:12

Cuneo Volley, esonero Giaccardi, parla il presidente: "Dai giocatori ora mi aspetto un moto d'orgoglio"

Il giorno dopo la decisione di cambiare allenatore, Gabriele Costamagna spiega i motivi: "Non è stato facile, ma l'andamento delle ultime gare parla da solo. Max ha dato tanto, a volte ci sono situazioni che non funzionano"

Cuneo Volley, esonero Giaccardi, parla il presidente: "Dai giocatori ora mi aspetto un moto d'orgoglio"

The day after. Ha avuto modo di dormirci su qualche ora ed eccolo, in gran forma e più che mai pieno d’entusiasmo il presidente di Cuneo Volley, Gabriele Costamagna. 

La decisione di voltar pagina, esonerando Max Giaccardi a tre giornate dal termine della regular season, non è stata una di quelle scelte che si fanno a cuor leggero. Tanto è vero che ieri, per tutto il giorno, il telefono di Costamagna è rimasto inusualmente “muto”. Lo ritroviamo oggi (mercoledì 15 marzo) a colazione in un bar nella centrale piazza Galimberti ed il suo umore sembra decisamente cambiato

Presidente, che è successo?

Non è stato per niente facile, ma mi assumo la responsabilità della decisione. Siamo una società che ha sempre cercato il dialogo costruttivo con le persone con le quali lavoriamo”.

Si spieghi meglio.

“Certo. Faccio un esempio: nella scorsa stagione, a novembre, dopo una trasferta in terra emiliana, la gente mugugnava, si lamentava perché secondo la piazza la squadra non rendeva come poteva. In poche parole l’allenatore non andava bene. In quella situazione ci siamo seduti insieme con Roberto Serniotti, ci siamo parlati, compattati ed abbiamo raggiunto due finali.

Quest’anno abbiamo fatto la stessa cosa: dopo Motta di Livenza, partita che abbiamo perso contro l’ultima in classifica, gli umori erano altrettanto bassi, così ho deciso di fare una cena con staff e giocatori per definire il problema e cercare di uscire tutti insieme da una situazione che si stava trascinando. Subito c’è stata una scossa, abbiamo vinto quattro partite consecutive e sembrava stesse girando di nuovo tutto bene. Ma non è stato così”. 

Converrà con me, però, che anche in quella serie di partite vinte la squadra non stava giocando molto bene.

Non sono d’accordo. Contro Porto Viro abbiamo fatto un’ottima gara”.

Un episodio non può essere l’indicativo di una stagione, Presidente.

Credo che la squadra abbia smesso di giocare dopo aver perso il terzo set contro Vibo. Eravamo 1-1 e avanti 19-13 nel terzo: perso quel set a 22 si è di nuovo spento qualcosa. Sono convinto che quel set probabilmente abbia cambiato le sorti della stagione”.

Evidenziando invece la fragilità che questa squadra non è mai riuscita a scrollarsi di dosso. Cosa disse in quell’occasione ai ragazzi?

Che credevo ancora di più nelle loro potenzialità, perché per me mettere in difficoltà la squadra più forte del campionato era stata una dimostrazione di forza”.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso?

Le ultime tre partite. In particolare quella in casa con Santa Croce addirittura indecifrabile; nelle ultime due a parlare sono stati i parziali”.

Si era rotto qualcosa all’interno del gruppo?

In questo momento credo non sia corretto parlare di malumori, oppure dare colpe specifiche all’interno della squadra. È stata un’escalation, non siamo arrivati a prendere questa decisione improvvisamente. Posso dire che in mezzo ci sono state altre sollecitazioni, alcune anche molto forti, prese per far capire che occorreva cambiare rotta. Siamo comunque a tre punti dalla zona playoff, abbiamo bisogno di un moto d’orgoglio che finora non c’è stato”.

Pensa di ottenerlo cambiando l’allenatore?

Non lo so. Ribadisco che non è stata una decisione semplice da prendere, ma necessaria”. 

I ragazzi si aspettavano l’esonero del coach?

Ho parlato personalmente con loro ieri mattina. No, non credo se lo aspettassero”.

Come l’hanno presa?

Come deve prenderla un gruppo: con rammarico, ma accettando la decisione della società. È l’unico modo per andare avanti, non esistono altre scappatoie”.

E Giaccardi come l’ha presa?

Anche con lui ci siamo visti nella mattinata di ieri e gliel’ho comunicato personalmente. Max ha dato tanto alla società in questi mesi in termini di ore di lavoro spese e nessuno potrà mai dire nulla circa il suo impegno ed abnegazione per la causa. Semplicemente ci sono delle situazioni che a volte non funzionano: non stanno andando come si pensava ed a quel punto era necessario prendere delle decisioni”.

Mi tolga una curiosità: la società non è mai intervenuta sulle scelte tecniche dell’allenatore?

No. E se si riferisce al fatto che a Castellana Grotte hanno giocato i giovani al posto dei soliti titolari le posso dire che insieme con l’allenatore abbiamo parlato di un’eventualità in tal senso durante la settimana. Ci siamo confrontati, ho espresso a Giaccardi il mio parere che era questo: ritenevo fosse necessario un segnale. Ma dopo l’infortunio patito da Codarin, credevo anche che dare un peso così importante a tutti i giovani fosse troppo. Insomma, il segnale doveva essere equilibrato: le scelte finali le ha fatte l’allenatore. Quindi no, nessuna interferenza”.

Ora che reazione si aspetta?

Che scendano in campo finalmente con un moto d’orgoglio. Domenica voglio vedere se ci credono davvero che la stagione può ancora essere raddrizzata. Il cambio di allenatore è stato fatto anche per far capire che non sono una persona che lascia correre le cose senza reagire, aspettando che piova dall’alto una vittoria in grado di far cambiare la situazione. Ho aspettato sette mesi, ora mancano tre giornate e la matematica dice che ce la possiamo ancora fare a raggiungere i playoff. Quindi è nostro dovere provarci fino alla fine, ad ogni costo”.

Presidente, potesse tornare indietro rifarebbe la scelta di non riconfermare Serniotti?

Sì. Semplicemente perché non bisogna rinnegare le decisioni prese. In quel momento pensavamo e speravamo che la stagione andasse meglio, non è andata così ma va bene lo stesso. Cambiare non è mai un male”.

La squadra è stata affidata a Fancesco Revelli. Un allenatore-traghettatore?

Cecio è un ragazzo cresciuto con noi, ci conosce molto bene essendo direttore tecnico del settore giovanile. Insieme abbiamo immaginato una soluzione che ci permetterà di pensare con programmazione alla figura che ricoprirà il ruolo di allenatore nella prossima stagione”.

Questo percorso ad ostacoli cambia qualcosa nei piani futuri?

Assolutamente. Anzi, sono stracarico: più le cose vanno male a più mi viene voglia di farle meglio. Sono queste le situazioni nelle quali capisci di chi ti puoi davvero fidare. Ringrazio tantissimo gli sponsor e le figure che in questi giorni mi sono state vicine: il loro è stato un grande supporto. Di chi ha capito che quella che stavo prendendo non era una scelta facile: un’annata storta ci sta, ma le capacità di fare bene restano intatte. Un esempio di quanto sono carico? Il 28 aprile inaugureremo il nostro nuovo progetto sul giovanile, quasi unico in Italia”.

President is back.




Cesare Mandrile

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