Sono stati 14 – tra autorità nazionali e locali, tra cui ovviamente il Prefetto Patrizia Triolo – gli invitati al pranzo in Prefettura con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, consumatosi martedì 25 aprile in un salone al piano terra del palazzo di via Roma.
A gestire i preparativi, lunghi e articolati (si parla addirittura di dieci giorni di prove e quattro diverse proposte per quanto riguarda il menù) lo staff del ‘Lovera Palace’ e del ‘Grill del Lovera’ di Cuneo e la viceprefetto Maria Antonietta Bambagiotti. In cucina lo chef Gino Pitanti e due aiuto cuochi, in sala sei addetti coordinati da Vito Andresini, Sita Sanour e Luca Giraudo.

Il pranzo è durato circa un’ora e si è composto di quattro portate. Mattarella si è seduto al centro dell’antico tavolo – coperto da una tovaglia realizzata a Milano, su misura, in tre giorni - , vicino al Prefetto.
Il menù scelto ha visto come antipasto i capunet in foglie di coste con salsa di pomodoro e caprino della valle Stura e come primo i ‘Gobi’ di Saluz in ristretto di carne. La ‘Doba’ della val Maira su purea di patate del Chersogno il secondo, che ha portato i commensali al dolce, ovvero il cremino di nocciole e salsa zabaione. Nei calici, Timorasso Derthona di Walter Massa (20219), Langhe Nebbiolo Oddero de La Morra (2021) e Barolo Chinato di Giuseppe Cappellano.






