Attualità - 28 aprile 2023, 08:23

Certificato europeo di filiazione, il Comune di Cuneo si schiera a favore

Ieri sera in consiglio la lunga discussione sulla misura europea e sul ‘vulnus legislativo’ che riguarda i figli di coppie omosessuali non riconosciuti

Il municipio di Cuneo

Il municipio di Cuneo

La votazione ha dato parere favorevole, presentando 19 sì, 6 no e 4 astensioni: il Comune del capoluogo si farà promotore presso il Parlamento italiano della necessità sempre più impellente di uniformare la legislazione italiana in materia di riconoscimento dei figli provenienti da famiglie omogenitoriali, in accordo con le decisioni prese in sede di organo europeo.

L’ordine del giorno presentato da Partito Democratico, Cuneo per i Beni Comuni e Cuneo Mia è stato lungamente dibattuto nella seconda serata di consiglio comunale per il mese di aprile. A presentarlo il capogruppo dem Carmelo Noto (spalleggiato dai 'colleghi' Ugo Sturlese e Claudio Bongiovanni), che ha subito cercato di mettere in chiaro la situazione: “Cuneo è ‘città del diritto dei bambini e delle bambine’ e mi pare quindi doveroso che sia la nostra città a realizzare un mandato così netto: quando si parla di bambini e della loro possibilità di vedersi negato il diritto di avere una famiglia, ritengo doveroso l’invito al Parlamento di legiferare e tamponare il vulnus”.

Insomma, invitiamo il Parlamento a non tardare a legiferare perché proprio di diritti si parla – ha concluso Noto - : il progetto coinvolge 150.000 bambini sul territorio, ai quali vengono negati i diritti rimarcati dallo stesso Parlamento Europeo”.

Riconoscimento di un diritto o ‘sponda’ per la maternità surrogata?

Come anticipato, lo spazio dedicato alla discussione tra consiglieri si è rivelato più che proficuo. L’assemblea – come spesso accade – si è sostanzialmente divisa in due ‘blocchi’ differenti a seconda del parere rispetto al contenuto dell’ordine del giorno.

L’univo obiettivo è ed è stata la tutela dell’interesse dei minori – ha aggiunto la consigliera Noemi Mallone (FdI), ‘portavoce’ per così dire del dissenso - : per questo, nel dicembre 2022 la Corte di Cassazione si è espressa sul caso di due padri omosessuali con figlio avuto tramite maternità surrogata in Canada. La decisione della corte d’appello di Venezia che aveva ordinato il riconoscimento di entrambi i padri è stata annullata, e per questo la sentenza sottolinea come non ci sia alcun vuoto normativo sulla tutela dei minori".

"La volontarietà dell'atto che consente di diventare genitori deve essere bilanciata con gli interessi costituzionalmente protetti, a maggior ragione in tema di trascrizione di atti di nascita esteri a seguito di tecniche di procreazione medicalmente assistita" ha detto la consigliera Monica Pellegrino (Centro per Cuneo).

Un tema che ci mette davvero in crisi perché da parte nostra c’è l’appoggio a tutto ciò che riguarda il riconoscimento della filiazione europea, ideale e condivisibile . Desiderare un figlio non reclama un diritto ma è invece diritto di ogni bambino quello di avere una famiglia – hanno detto le consigliere Maria Laura Risso e Flavia Barbano (Centro per Cuneo) - ; i figli non sono un prodotto di scarto ma quelli di famiglie omogenitoriali esistono e non si può far finta che non ci siano”.

Il resto dell’assemblea – tra cui per esempio Antonino Pittari (gruppo misto di maggioranza) e Nello Fierro (Cuneo per i Beni Comuni) - si è schierato sostanzialmente a favore dell’ordine del giorno (al netto di specifici dubbi non direttamente fatti convergere all’interno del testo dell’ordine del giorno), reiterando un singolo concetto soprattutto: questi bambini già esistono, non possono essere negati loro dei diritti.

Paolo Armellini (Indipendenti): “Non si può pensare di fare solo affidamento sulle adozioni di questi bambini perché nel nostro paese sono lunghe e costose. I diritti dei bambini sono diritti ‘con la D maiuscola’ e vanno tutelati: mancare la registrazione di una nascita ingenera problemi potenzialmente non trascurabili”.

Ognuno ha una propria sensibilità e l’omogenitorialità è tema particolarmente delicato ma stasera discutiamo semplicemente sul sollecitare il Parlamento a risolvere in maniera definitiva questo specifico vuoto normativo – ha detto Serena Garelli (Centro per Cuneo), portando come esempio un’esperienza specifica della sua professione come docente - . Anche perché, per i bambini stessi, quel che serve per definire una ‘famiglia’ è un contesto di amore e affetto, e null’altro”.

Il regolamento europeo sulla filiazione è uno strumento per la tutela del minorenne – ha spiegato Claudia Carli (PD) - : aumentando la circolazione dei cittadini europei bisogna rivedere anche i diritti dei bambini, che non possono subire le conseguenze delle situazioni che ne generano la nascita.  La proposta vuole eliminare ogni tipo di distinzione tra bambini, garantire che la genitorialità stabilita in uno stato membro venga riconosciuta negli altrimenti; da anni la Corte Costituzionale chiede al Parlamento di esprimersi in maniera definitiva e legiferare, nell’ottica per la quale la città più inclusiva è anche quella più aperta e sicura”.

Solo dieci anni fa mia figlia, nata fuori dal matrimonio, si è vista riconoscere ufficialmente gli stessi diritti di qualunque altro ‘bambino’ - ha aggiunto Stefania D’Ulisse (Cuneo Solidale Democratica) - . Il riconoscimento della filiazione europea garantirebbe l’esercizio di alcuni diritti da cui questi bambini sarebbero altrimenti esclusi; non riconoscere e prendere sul serio gli adulti del futuro è pericoloso, oltreché ingiusto”.

La mancata registrazione di una nascita comporta la mancanza di un riconoscimento fondamentale da parte di uno Stato e apre la strada a tutta una serie di possibili violazioni dei diritti del bambino. Questo io non lo accetto, così come non accetto si faccia affidamento solo sull’adozione in un paese in cui questa pratica non solo risulta lunga e traumatica ma anche dalle specifiche particolarmente stringenti” ha detto ancora Erio Ambrosino (PD).

Luca Paschiero (Cresce Insieme): “Vorrei che ci si interrogasse sulle soluzioni concrete a una problematica che esiste davvero, rischiamo di negare l’esistenza legale e amministrativa a un essere umano. Sulla base di quale concetto l’atto di riconoscere una persona o un’unione famigliare può essere un pericolo per l’ordine pubblico?

Manassero: “Inaccettabile segnare in questo modo la vita di un bambino”

La sindaca ha chiuso le esternazioni dei consiglieri, precedendo la votazione, rifacendosi all’esempio personale portato in campo dalla consigliera D’Ulisse: “Arrivare alla legge sui figli ‘legittimi’ e ‘illegittimi’ non è stato facile e lo si è fatto solo nel 2012 – ha detto - : la società oggi può vedere blocchi o muri e poi fare grandi e improvvisi passi avanti”.

Evitare l’inserimento anagrafico di un bambino significa segnare la sua vita in maniera indelebile, e non credo sia accettabile. Come credo non sia giusto che una famiglia debba fare pellegrinaggio da un Comune all’altro in cerca di un sindaco ‘dissidente’. Che esista un vuoto normativo è indubbio: il legislatore, in questi anni, è rimasto inerte e ogni monito è rimasto inascoltato. Manca un indirizzo, un regolamento, che bisogna continuare a chiedere a gran voce”.

Simone Giraudi

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