I Comuni di Revello e Bagnolo Piemonte hanno aderito al «Progetto +Api» realizzato con il supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e la Fondazione Agrion di Manta.
A Revello, sono già nate le prime «Oasi fiorite per la biodiversità».
La scorsa settimana, in collaborazione con i volontari della Protezione civile e il supporto degli operai del Comune, è stato preventivamente dissodato il terreno nell’area sopra l’acquedotto comunale, sulla strada che porta in collina verso il “Campanile”. Qui alcuni alunni della prima elementare si sono divertiti a 15 varietà di sementi da cui nasceranno delle piante fiorite.
Con la loro graduale fioritura, da maggio a fine stagione, ospiteranno sulle loro corolle profumate e dai tanti colori, le api e i vari insetti preziosi per l’impollinazione.
Anche a Bagnolo Piemonte l’amministrazione comunale, dopo lo scorso anno, ha nuovamente aderito al progetto con l’obiettivo di promuovere la biodiversità attraverso la creazione delle oasi fiorite per le api e gli insetti impollinatori.
“Crediamo fortemente in «+Api» dicono dal Comune - perché le api sono essenziali per il nostro pianeta in quanto sono responsabili di circa il 70% dell'impollinazione di tutte le specie vegetali e garantiscono circa il 35% della produzione di cibo globale”.
L’Agrion intende ancora una volta avviare delle azioni per sensibilizzare e contrastare il degrado territoriale promuovendo attraverso enti, associazioni, istituzioni, cittadini e tra questi i bambini, delle iniziative per migliorare l’ambiente.
“L’impollinazione - spiegano i tecnici Agrion - è uno dei processi chiave nella riproduzione delle piante. In Europa circa quattro specie vegetali (coltivate e selvatiche) su cinque dipendono, almeno in parte, dagli impollinatori.
In questi ultimi anni stiamo assistendo ad un forte declino degli insetti impollinatori in termini numerici e di diversità di specie e molti di essi sono sull’orlo dell’estinzione, mettendo a rischio l’equilibrio del nostro ecosistema e il benessere umano che da esso dipende. L’impatto degli impollinatori è particolarmente visibile sulla produzione alimentare”.