Economia - 09 maggio 2023, 12:34

Cambio di scenario nella trattativa per Egea: più tempo ad A2A ma con la fine dell’esclusiva

Termine prorogato al 12 giugno per la "due diligence" in corso da marzo mentre il gruppo di Alba potrà valutare le offerte di altri soggetti interessati a entrare nel suo azionariato con un pacchetto di controllo

Il quartiere generale di Egea

Il quartiere generale di Egea

Altro tempo ad A2A per condurre a termine la valutazione in corso sugli asset di Egea, ma nell’ambito di una trattativa che non vedrà più il gruppo milanese quale interlocutore esclusivo della multiservizi albese.

E’ questa l’ultima e importante novità intercorsa nel processo che vede il gruppo dell’energia e dei servizi guidato dal presidente e amministratore delegato PierPaolo Carini (attualmente controllato dalla famiglia Carini con il 60% circa del capitale) valutare l’ingresso di un nuovo socio di maggioranza nel suo azionariato.

A darne conto, una nota diramata ieri dalla stessa A2A: "Con riferimento al comunicato diffuso in data 16 marzo 2023 in merito alla presentazione, da parte di A2A, di un’offerta non vincolante avente ad oggetto l’ingresso, attraverso un’operazione di aumento di capitale, nella compagine sociale di Egea, con una partecipazione di maggioranza assoluta (50,1%), A2A – vi si legge – rende noto di aver richiesto un’estensione del periodo di esclusiva concordato tra le parti, in scadenza il prossimo 15 maggio 2023, al fine di proseguire le attività di due diligence".

"Egea –
prosegue lo scritto – ha comunicato ad A2A di acconsentire alla prosecuzione, da parte di A2A, delle attività di due diligence e delle trattative sino al 12 giugno, ma a condizione che A2A rinunci all’esclusiva relativamente alle trattative in corso prima del termine del 15 maggio 2023, rinuncia a fronte della quale Egea trasmetterà ad A2A una lettera di invito per proseguire la due diligence nel contesto di una procedura competitiva, alla quale potranno partecipare altri soggetti. A2A ha accolto le richieste di Egea e, conseguentemente, d’intesa fra le parti, le trattative in esclusiva, avviate ad esito della manifestazione di interesse, sono state interrotte". "A2A – si conclude – intende quindi proseguire le trattative nell’ambito della procedura competitiva".

Un cambio di scenario, quindi, che presuppone in sostanza l’apertura della trattativa finora riservata per l’ipotetica cessione del pacchetto di controllo della società pubblico-privata langarola anche ad altri soggetti, a partire dalla torinese Iren, che nella scorse settimane aveva fatto pervenire ad Alba una propria proposta, dopo che primi contatti tra i due player dell’energia, erano intercorsi lo scorso anno.

Questo mentre non è esclusa la possibilità che, in ragione del suo forte radicamento sul territorio del Nord Ovest, altri soggetti valutino di manifestare un interesse per le attività della multiservizi che al fianco della famiglia Carini annovera 140 soci privati e 107 pubblici, primo dei quali il Comune di Alba con una quota di poco superiore al 5%.

Nel marzo scorso A2A aveva individuato per il 100% degli asset di Egea un primo indicativo range di 'enterprise value' (la valutazione dell’azienda) in valori compresi tra i 560 e i 605 milioni di euro. Cifre in attesa di conferma sulla base della "due diligence" tuttora in corso, ma che non è detto rappresentino la base per la valutazione finale dell’azienda nel contesto di una gara ora aperta alla partecipazione di più gruppi.

Ezio Massucco

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