Curiosità - 20 maggio 2023, 15:44

Oggi è la Giornata mondiale delle Api. Ce lo ricorda Sommariva del Bosco, grande mecca del miele

Tutto quello che c’è da sapere sul nettare delle api con Tonino Strumia, “Il cacciatore di mieli rari”

Nella foto “Il cacciatore di mieli rari” Tonino Strumia

Nella foto “Il cacciatore di mieli rari” Tonino Strumia

«Se un giorno le api dovessero scomparire, all’uomo resterebbero soltanto quattro anni di vita». È la teoria di Albert Einstein in cui è racchiusa l’utilità di questi piccoli insetti dotati di un potere straordinario. L’importanza delle api nell’ecosistema è indiscussa: sono indicatori della qualità dell’ambiente e hanno un ruolo fondamentale per la continuità delle risorse alimentari della Terra (71 delle 100 colture più note per la nutrizione umana sono impollinate dalle api, dai pomodori alle mele e le fragole). 

Insomma, niente più api, niente più impollinazione, niente più frutta e vegetali e quindi niente più vita. Proprio in un’epoca come questa, ci si rende conto ancor di più quanto la nostra storia sia intrecciata a quella delle api, tanto che dal 2017 l’Onu ha istituito il 20 maggio la Giornata Mondiale delle Api, in onore di Anton Janša (20 maggio 1734 - 13 settembre 1773), allevatore e pittore sloveno noto per essere stato anche un produttore di ottimo miele. 

A proposito di miele… chiudete gli occhi e immaginatevi la scena: voi immersi nel dolce profumo del miele. Circondati da varietà rare in virtù dell’esclusività d’origine e specifiche fioriture territoriali. Che meraviglia, eh? Questa magia esiste davvero e si trova a Sommariva del Bosco, eletta non a caso la Mecca del miele. 

Il paese, denominato anche “Porta del Roero”, è infatti famoso per Amél’ Amèl. Come il nome lascia presagire, è il miele il cavallo di battaglia di questo Festival che è un inno alla dolcezza e, allo stesso tempo, un invito a riconnettersi con la natura per la salvaguardia delle api il cui numero è in costante diminuzione a causa del massiccio utilizzo di pesticidi, cambiamenti climatici, diffusione di nuovi parassiti e mutamenti degli habitat naturali. 

Non è un segreto che si tratti di un alimento prezioso, ricco di proprietà benefiche per il nostro organismo e che sia amato da tutti. Stupirà vederlo protagonista negli usi più disparati. 

Il cacciatore di mieli rari

Grande appassionato di miele è il sommarivese Tonino Strumia, uno degli storici fautori di Amél’ Amèl e autentico portabandiera del nettare delle api. Classe 1945, la sua storia è da sempre legata a questi insetti impollinatori, tanto da essere definito “Il cacciatore di mieli rari”. Non a caso si occupa di un’accurata selezione dei mieli preziosi del Roero e del mondo. 

Lo ha fatto dapprima attraverso la sua mieloteca e oggi continua a cercare cose buone, grazie alla “Comunità Slow Food delle botteghe dei mieli di Sommariva del Bosco”. In un raggio di pochi metri queste botteghe, identificate da un’arnia colorata esposta fuori dal locale, offrono tipologie di mieli quasi introvabili. Goduria estrema. 

Un assaggio? Sì, grazie. «Il miele ai limoni di Sorrento, i mieli di bergamotto, melograno, fiordaliso e lavanda, peculiarità dell’Alta Langa e del Col di Nava. Da provare il miele sardo di lavanda selvatica e quello di bergamotto della Calabria, il miele di nespolo che tanto piace all’ex presidente francese Sarkozy, di mandorlo della Sicilia, di alianto del Lazio, di ciliegia marasca del Carso, il miele di spiaggia di Camaiore adorato dall’ex premier britannico Tony Blair. Questo millefiori viene ottenuto unicamente in Toscana, lungo il litorale marino del Parco Naturale di Migliarino - San Rossore, dove l’elicriso forma abbondanti tappeti gialli che colorano il litorale da maggio a luglio, nel periodo di fioritura. Gli alveari sono situati sull’arenile, in un ambiente incontaminato e ricco di vegetazione spontanea tipicamente mediterranea. Mieli particolari sono ancora quelli di melograno; mandorlo; mandarino tardivo di Ciaculli; carrubo; erba medica; cardo; clementine; melo; fieno greco; achillea; arancio di Sicilia; fico d’India; biancospino; mugo-miel; tabacco selvatico; caffè; o quello di api nere siciliane, una specie antichissima e resistente ai germi. In Piemonte tra i più rari si confermano la melata di nocciolo originaria del Roero e il miele di menta piperita, lampone, acero, colza, ciliegie di Pecetto». 

L’elenco di Tonino non finisce certo qui. Dentro un cucchiaino di miele si nasconde un mondo intero. Provare per credere: «Il miele d’erica di api nere sicule, prodotto da Carlo d’Inghilterra nella Highgrove House, la sua tenuta agricola in Scozia, una golosa tentazione che bisogna provare almeno una volta nella vita. Oppure il miele di santoreggia o della felicità, chiamato anche miele di erba cerea, un tempo vietato nei monasteri, perché ritenuto afrodisiaco. Poi il miele di grano saraceno, caratterizzato dal colore scuro, dal profumo che evoca gli odori tipici di cascina, ha un gusto speziato, simile alle carni di selvaggina. Tra gli stranieri più ricercati ci sono il miele di Ulmo del Cile e il Berringa Manuka dell’Australia, prodotto con fiori di mirto, noto per le proprietà antibatteriche e antibiotiche. Infine, il Moringa Honey degli Usa, un vero e proprio toccasana. Grazie all’alta concentrazione di vitamine, sali minerali, calcio, potassio, proteine, sarebbe capace di tenere sotto controllo colesterolo e glicemia». 

E poi... oh, per scoprirli tutti, fate un salto nelle quattro botteghe di Sommariva del Bosco ottimamente rifornite al pari delle migliori mieloteche. «In Italia sono una quindicina e molte si trovano in Piemonte. Si definiscono mieloteche, perché hanno almeno una ventina di diverse varietà di miele. Attualmente, la più fornita è quella di Albenga (Savona) che ne vanta una cinquantina», conclude Tonino Strumia. 

Tipi, proprietà e benefici del miele

Attenzione: c’è miele e miele. Secondo l’esperto Tonino Strumia, ci sono dei mieli primi della classe, in quanto a concentrazione di virtù benefiche per il nostro organismo. Molti “rimedi della nonna” sono infatti a base di miele. 

Di certo quando andiamo a fare la spesa troveremo molto facilmente il millefiori. È uno dei mieli più completi, perché viene raccolto su un’infinità di fiori diversi. Raccomandato negli stati di affaticamento, nelle anemie e per la convalescenza. 

Apprezzatissima la melata che aiuta a prevenire le malattie da raffreddamento ed una panacea anche per gli sportivi. Il miele di acacia è ottimo per dolcificare i pasti ai neonati e le bevande in genere, perché non ne altera i sapori, senza dimenticare che è anche un disintossicante del fegato, combatte l’acidità di stomaco, regola l’intestino ed è leggermente lassativo, inoltre è adatto per le infiammazioni gastrointestinali. 

Il miele di castagno, invece, favorisce la circolazione sanguigna, ha proprietà antispasmodiche, astringenti e disinfettanti delle vie urinarie, particolarmente indicato nei casi di anemia e di affaticamento, perché ricchissimo di sali minerali e calcio e stimola la produzione dei globuli rossi. 

Il miele di girasole è un antinevralgico, febbrifugo e diuretico, consigliato come ricostituente, per chi soffre di stomaco o di raffreddore ed è utile nelle alterazioni del colesterolo, oltre ad aiutare a fissare il calcio nelle ossa. 

Il miele di coriandolo ha proprietà benefiche per stomaco e intestino. Il miele di agrumi, sciolto nel latte o in generale nelle bevande calde prive di sostanze eccitanti (ad esempio teina o caffeina), è utile per combattere nervosismo, ansia e insonnia.  

E ancora miele di corbezzolo, considerato diuretico e antisettico; rododendro, usato come ottimo ricostituente; tarassaco con aroma e sapore molto forte, considerato diuretico e depurativo; tiglio, noto per le proprietà calmanti; timo con proprietà antisettiche e utile come disinfettante in caso di bronchiti o problemi intestinali; salvia, indicato contro tosse e raucedine. 

Salutare (e delizioso!) è anche il miele di eucalipto, profumatissimo e con un elevato valore nutritivo. Tra le altre cose, ha proprietà antispasmodiche, protegge dalle malattie cardiovascolari, è antibatterico ed energizzante. 

Da avere sempre in casa anche il miele di trifoglio, caratterizzato da un gusto super dolce e una consistenza morbida e densa, inoltre rende la pelle luminosa e bellissima, riducendo l’infiammazione dell’organismo. Benessere! 

Dalla cosmesi alla medicina: le vie del miele sono infinite

«Il momento più felice della vita coincide con il secondo prima di mettere in bocca il miele». Parola di Winnie The Pooh. Il celebre orsetto giallo della Disney ha ragione: quanto è buono e confortante un cucchiaio di miele! La felicità è doppia se si considera che questo dolcissimo prodotto, frutto del lavoro delle api e dal tipico colore dorato, è ricco di proprietà e benefici. 

Pitagora lo considerava un “elisir di lunga vita” e per gli egizi e i romani era “un dono degli Dei”: il miele è uno degli alimenti più antichi, da sempre apprezzato per il suo sapore, ma soprattutto per le sue proprietà curative. 

Se Cleopatra prediligeva per la sua pelle creme a base di miele, i soldati romani usavano balsami al miele per curare e cicatrizzare piaghe e ferite. In India è usato tuttora per le sue tante azioni, come quella purificante, afrodisiaca, antitossica, regolatrice e cicatrizzante, ma anche in Occidente lo apprezziamo come lassativo, mucolitico e rimedio contro l’influenza. 

Secondo i poeti greci sarebbe stato un alimento miracoloso, in grado di infondere saggezza ed eloquenza: leggenda vuole che Platone, appena nato, sia stato nutrito dalle api. 

Il miele è energia per la vita, è l’alimento più energetico che si trova direttamente in natura, peraltro senza creare sofferenza al regno delle api, fonte inesauribile di benessere. Tipo la pappa reale è usata principalmente come ricostituente, la propoli ha proprietà fitoterapiche contro le malattie respiratorie e l’estratto di miele viene impiegato in cosmetologia per le sue proprietà emollienti ed idratanti. Buono a sapersi! 

Il miele in tavola

Lo zucchero di quando non c’era ancora lo zucchero. Caffè, tè, latte, provate a sostituire lo zucchero con il miele, soprattutto ora che l’autunno si avvicina e con esso il piacevole gusto di una tisana fumante in barba al freddo. 

Ci sono tanti tipi di miele, ma l’esperto Tonino Strumia ci consiglia il miele di ape nera sicula con un interessante profilo polifenolico e antiossidante. Provatelo in cucina per la preparazione di un buon ciambellone. Partire al mattino con un pieno di energia è proprio quello che ci vuole. 

Iniziamo sbattendo 2 uova in una terrina. Nel mixer invece miscelate 200 g di burro, 200 ml di yogurt, ½ cucchiaino di cannella in polvere e 125 ml di miele. Versate il composto ottenuto nella terrina e amalgamate il tutto. Incorporate 250 g di farina e 1 bustina di lievito per dolci, mescolando bene. Ungete e infarinate una teglia per ciambelle e versatevi il composto. Fate cuocere in forno a 180°C per circa 45 minuti. 

Lasciate raffreddare, quindi servite insieme ad una tazza di latte e la colazione del campione è servita! 

Il Roero ha l’oro in bocca con il miele dei Terrapini

Non solo il classico latte e miele per il mal di gola, ma tante varietà, ognuna con le sue specifiche proprietà, come gusto, aroma e colore. Ne sanno qualcosa i “sommelier” del miele, esperti nella degustazione del prodotto. 

Assaggiare un miele professionalmente significa utilizzare consapevolmente i nostri sensi (vista, olfatto, gusto e tatto), indirizzandoli verso una valutazione, senza abbandonarsi al puro piacere. Unire la conoscenza di questo laborioso insetto e quella riguardante le caratteristiche del prodotto non è facile, per questo esiste l’Albo Nazionale degli Esperti in Analisi Sensoriale Miele di cui fa parte Dario Pozzolo, apicoltore braidese, classe 1964 ed esperto in analisi sensoriale che vanta esperienze in El Salvador ed in Albania dove ha tenuto apprezzate conferenze sul miele. 

Non esistono tanti alimenti naturali così preziosi e genuini come il miele, la cui diffusione dipende da due fattori: il lavoro delle api per produrlo e l’intervento dell’uomo per estrarlo e metterlo a disposizione del consumatore. 

La sinergia di api e apicoltori è il binomio fondamentale per ottenere la massima qualità: un lavoro che va fatto con passione e dedizione fin dal processo di estrazione dai favi, nella decantazione (ovvero eliminazione dell’aria incorporata durante la centrifugazione e il travaso), fino all’invasettamento finale. 

A livello internazionale l’Italia è il solo Paese a vantare oltre 60 diverse tipologie di mieli, alcune di queste “uniche al mondo” proprio in virtù dell’esclusività d’origine di proprie e specifiche fioriture territoriali. 

Per conoscere i migliori mieli d’Italia, basta seguire il Concorso Tre Gocce d’Oro - Grandi Mieli d’Italia che si svolge ogni anno a Castel San Pietro Terme (Bologna), quando vengono giudicati i finalisti di sei diverse categorie. Il premio “Giulio Piana” è stato istituito nel 1981 ed è riconosciuto all’Albo Nazionale degli Esperti in Analisi. 

Per la serie “il Roero ha l’oro in bocca”, nel 2022 il miele di castagno prodotto a Bra, in località Terrapini, si è classificato al 1° posto nel concorso “Mieli tipici piemontesi Franco Marletto” che si è tenuto nel dicembre 2022 a Oleggio, in provincia di Novara. Il risultato ottenuto si va ad aggiungere agli altri riconoscimenti ottenuti nel 2022: 1 goccia d’oro per il miele millefiori e 2 gocce d’oro per il miele di castagno. 

Un risultato che dà merito all’impegno e alla dedizione degli apicoltori braidesi presenti ogni terza domenica del mese al Mercato della Terra sotto l’ala di corso Garibaldi.  Alle api il merito di produrre un ottimo miele, ma anche di restituire nel loro prodotto l’immagine di una corretta gestione del territorio in termini di biodiversità e di salubrità. 

Perciò, l’articolo si conclude con una bella tisana, addolcita dallo speciale miele millefiori del Roero, la cui bontà è difficile esprimere a parole.

Silvia Gullino

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