Attualità - 31 maggio 2023, 19:02

Da Torino a Dakar: inseguendo il record mondiale del gatto viaggiatore Sakè

L’esperienza di Sara, Paolo, il cane Olimpia e il micio Sakè, da un anno in giro in camper. La coppia, lei saluzzese, lui di Chivasso con la loro zoo family e la casa a quattro ruote, è arrivata in Africa:30.000km percorsi. La sfida di Sakè è il Guinness World Record per il gatto che ha visitato più paesi. Il canale YouTube “Vandipety “ racconta l’avventura che continuerà

Paolo, Sara, Sakè ed Olimpia nel deserto

Paolo, Sara, Sakè ed Olimpia nel deserto

Esattamente un anno fa, Sara e Paolo hanno chiuso la porta della loro casa a Torino e, con Sakè, che era conosciuto sui social come il gatto di Cit Turin e  Olimpia il loro rottweiler, sono entrati nella piccola casa a quattro ruote, per un anno in libertà, in giro per l’Europa.

Un viaggio come esperienza di vita, meditato e pianificato durante il lockdown con i due pelosi di famiglia al seguito, veri giramondo con regolare passaporto. Se non ora quando? Si son detti. E,sono partiti.

L’anno è passato, il tour europeo è andato oltre, hanno sconfinato in Africa. Attualmente in Marocco, sono sulla via del ritorno, ma il progetto è di ripartire. 

Chiediamo a Sara Moressa, saluzzese e Paolo Provera di Chivasso, 33 anni entrambi, il bilancio dell’esperienza.

"Dopo aver vissuto un anno a bordo dei 9 metri quadrati del nostro van, insieme ai nostri animali, aver visitato due continenti, 13 paesi e percorso 30.000 km, ci sentiamo di dire che questa esperienza per noi è una ‘scuola’ che per ora non" vogliamo assolutamente smettere di frequentare.

Abbiamo scelto il posto in prima fila per apprendere il più possibile: non solo tante cose sulla vanlife e sull’arte dell’arrangiarsi on the road, ma anche sulla geografia e storia, sulle culture e sui cibi di tanti paesi e sulla loro gente".

Quale il paese vi ha sorpreso di più?

"E’stata la Polonia: eravamo agli inizi, non sapevamo bene cosa aspettarci e passare dalle montagne al deserto che si affaccia sul mare dei Balcani, è stato sorprendente. Oltre al fatto che si è rivelato uno stato all’avanguardia su tanti aspetti (uno fra tutti la condizione perfetta delle strade) e ci ha dato uno scossone di emozioni".

Il paese più emozionante da raggiungere è stato invece il Senegal, raccontano.

"L’idea di andarci è stata una decisione presa in itinere, che ci ha richiesto l’adattamento a tante situazioni che non avevamo preso in considerazione".

Il Senegal vince anche la palma di essere stato il paese più problematico del viaggio.

"Per arrivarci abbiamo superato tempeste di sabbia in Marocco, strade terribili in Mauritania, barriere di una dogana che ci ha presentato il conto della corruzione, abbiamo toccato con mano i problemi sociali del paese e quelli legati ai troppi rifiuti che invadono ogni spazio, imparato a gestire una temperatura di 45 gradi e qualche disavventura in cui ci siamo però fatti amici i gendarmi locali.

Ciò non significa che non abbia meritato il nostro viaggio. Tutt’altro! Nella regione della "Casamance" (nel Senegal meridionale, compreso fra i territori del Gambia e della Guinea-Bissau) abbiamo scoperto la meravigliosa ospitalità dei suoi abitanti e visto una natura ancora splendidamente rigogliosa, oltre al fatto che vivere il Senegal su strada, invece che arrivarci in aereo e godere delle comodità di un resort, ci ha fatti crescere notevolmente su tanti aspetti.

E Sakè e Olimpia come hanno vissuto l’avvrentura?

"L’esperienza è stata progettata, pensando di averli al nostro fianco e siamo felicissimi che ci siano. Certo in Africa, abbiamo dovuto fare molta attenzione sia alle temperature, sia ai numerosi animali randagi, ma nulla che non facessimo già prima, avendoli sotto la nostra responsabilità".

Olimpia ha festeggiato il suo decimo compleanno con un bagno nell’Oceano Atlantico. Sakè, il gatto si è tuffato con lei a nuoto in un fiume del Marocco.

"Abbiamo imparato, come per le nostre scorte di cibo,  dato che a bordo dispensa e frigorifero sono limitati, ad organizzarci al meglio e conoscendo le grammature necessarie, quando troviamo un supermercato fornito facciamo scorta di provviste per loro. Abbiamo fatto più fatica con l’acqua che con il cibo. In Africa  abbiamo dovuto comprare sempre bottiglie da 5 o 10 litri e, date le temperature molto alte, ogni giorno eravamo invasi da plastica a bordo per garantire la giusta idratazione nostra e dei nostri animali".

Siete sulla via del ritorno a casa? "Dato che siamo tutti e  quattro  pronti e motivati a continuare a scoprire il mondo, ripasseremo dall’Italia solo per riabbracciare i nostri cari e sistemare alcuni danni al van, per poi ripartire verso nuove mete ancora da definire".

Sakè,  il loro gatto,  originario delle campagne saluzzesi, adottato piccolissimo e che porta il nome della bevanda alcolica giapponese assegnatogli “perché ha ubriacato d’amore” la giovane coppia, tappa dopo tappa, sta diventando un giramondo da record.

E’ il micio viaggiatore, noto come il gatto di Cit Turin, il quartiere dove è andato a vivere con Sara e Paolo, che gira al guinzaglio, a  fianco della dolce e paziente Olimpia incuriosito da architetture e paesaggi di mondi diversi: dalla Danimarca alla Spagna, ai deserti assoluti dell’Africa.

Un gatto da "club dei grandi viaggiatori". Verso il Guinness World?

"Abbiamo intrapreso questa sfida divertente: ottenere il Guinness World Record per il gatto che ha visitato più paesi e attualmente, con 15 destinazioni raggiunte insieme a Sakè, siamo a metà dell’opera. Quindi, dato che non abbiamo nostalgia di una casa fissa e di quattro mura più stabili e trovato tanti bei giardini in giro per il mondo, oltre ad aver creato una rete di conoscenze incredibili, siamo pronti e carichi più che mai".

E, il loro lavoro? Sara igienista dentale libera professionista, ha sospeso il lavoro un anno fa per l’avventura, pensando ad una nuova scelta professionale legata alla comunicazione e al viaggio. Paolo informatico programmatore, ha continuato per un certo periodo in smart working, ma poi ha dovuto interrompere.  Sono però entrambi  diventati protagonisti  del canale YouTube “Vandipety”.

"Ci siamo messi in gioco diventando attori, registi e sceneggiatori e la community che ci segue ci stimola a studiare e migliorarci. Forti di tutti i consigli che potevamo dare sui paesi visitati, abbiamo anche deciso di scrivere sul nostro sito web (www.vandipety.it) delle guide di viaggio gratuite per chi abbia piacere di affidarsi ai nostri itinerari e consigli.

Anche il nostro Podcast “Storie su strada” ha avuto un piacevole riscontro e per noi è stato bello trasformarci in qualche occasione in giornalisti , per intervistare altri viaggiatori e dare spazio alle loro storie.  Sono state proprio le persone, oltre ai luoghi, ad arricchire ogni giornata: c’è chi ci ha camminato a fianco mostrandoci il proprio villaggio, chi è salito sul nostro van per curiosità e ci è rimasto per una cena o una partita a giochi di società, chi ci ha spalancato le porte di casa propria facendoci assaggiare cibi locali, chi ci ha semplicemente rivolto un sorriso, chi ci ha aiutati pur non parlando la stessa lingua, chi ci ha ascoltati e chi si è raccontato".

Abbiamo incontrato viaggiatori ultra ottantenni che si sono fermati a regalarci aneddoti sulle proprie esperienze, oltre a spronarci a non mollare. Alcuni luoghi li abbiamo vissuti come se vi appartenessimo da sempre, da altri siamo fuggiti un po’ più di corsa".

Per 5 giorni siamo rimasti soli in un luogo assurdo dove un tempo esisteva un lago ora prosciugato: non c’erano persone, case, animali, acqua, cibo, connessione. Non c’era nulla all’apparenza, eppure i nostri piedi hanno potuto sfiorare la terra, gli occhi meravigliarsi di fronte ai colori della natura, le orecchie ascoltare davvero il silenzio".

Quanto costa in termini economici la vostra avventura?

"Prima di partire avevamo fissato un budget mensile che avrebbe dovuto coprire qualsiasi spesa: dal cibo all’assicurazione, dalle visite ai musei al pieno di gasolio e così via. Abbiamo speso meno di 15 euro al giorno a testa, cifra che puntiamo ad abbassare ancora rallentando e abbassando il costo del carburante che finora occupa un terzo delle nostre uscite".

"Per molti questo stile di vita può sembrare rinunciatario: nei nostri conteggi mancano all’appello gli aperitivi del venerdì sera, un paio di scarpe nuove, la piega dal parrucchiere, l’abbonamento in palestra, i regali di compleanno.

Abbiamo solo fatto una scelta diversa, consapevoli di cosa ci rende felici, accollandoci rischi e difficoltà da risolvere senza aiuti, sembrando a volte egoisti.. ma siamo sempre noi, solo qualche chilometro più in là, con tante cose da raccontare e sempre pronti ad ascoltare".

 

Vilma Brignone

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