Politica - 12 giugno 2023, 17:53

IL RETROSCENA / L'anno in cui Silvio Berlusconi cedette il Milan Volley a Cuneo con un agreement di 2 miliardi di lire

Nel 1994 il Cavaliere scese in campo e decise di vendere tutte le attività della polisportiva. Il retroscena della trattativa che portò nella Granda nomi come Lucchetta, Mastrangelo, Galli e Casoli oltre a un bel gruzzolo in denaro

La squadra dell'Alpitour Traco 1994/1995 nata dall'accordo tra Silvio Berlusconi ed il Cuneo VBC in seguito alla cessione del Milan Volley (Foto tratta dal libro "50 anni di storia... e di gloria")

La squadra dell'Alpitour Traco 1994/1995 nata dall'accordo tra Silvio Berlusconi ed il Cuneo VBC in seguito alla cessione del Milan Volley (Foto tratta dal libro "50 anni di storia... e di gloria")

Correva l’anno 1994, Silvio Berlusconi era appena “sceso” nell’arena politica. L’imprenditore, che nei primi anni ‘90 aveva trasformato il suo Milan in una vera e propria polisportiva con l’acquisto dei titoli di varie società lombarde nel baseball, rugby, hockey su ghiaccio e pallavolo, decise improvvisamente di cedere tutto. Fatta eccezione, ovviamente, per il calcio.

Berlusconi, che in quegli anni era conosciuto nell’ambiente sportivo come “quello che paga 100 ciò che vale 10”, affidò al fido Adriano Galliani il compito di vendere i rami della Polisportiva Milan.

Anche nella pallavolo il Cavaliere aveva costruito uno squadrone, con l’acquisto di campioni quali Andrea Zorzi, Andrea Lucchetta, Franco Bertoli, Claudio Galli, gli americani Dvorak e Ctrvrtlik, ed il grandissimo Doug Beal in panchina.

A Cuneo era il tempo della “volleymania”, con l’allora Alpitour in continua crescita sul piano agonistico, ma soprattutto organizzativo. Presidente Ezio Barroero, uomo vulcanico, deciso e senza peli sulla lingua: se fiutava l’affare andava fino in fondo. Dietro, uno staff societario preparatissimo come se ne vedevano pochi nel panorama vollistico di quei tempi.

Ma come trattare con un mostro sacro come Silvio Berlusconi? Era come immaginare che Davide riuscisse ad avere la meglio su Golia. Invece, finì esattamente in quel modo.

Il riassunto di quanto successe in quell’estate del 1994 è impresso in un capitolo del libro “50 anni di storia… e di gloria”, pubblicato nel 2008 per celebrare il cinquantennale della società cuneese.

Il primo contatto con Milano lo ebbe il dottor Paolo Monte, responsabile marketing di Alpitour – racconta Ezio Barroero –. La Fininvest faceva parte di Publitalia, che a sua volta vendeva la pubblicità all’Alpitour”. Prima che la notizia fosse resa pubblica, Galliani disse a Monti che Silvio Berlusconi aveva deciso di cedere tutte le attività sportive: “Mi sembrò pazzesca la cosa – continua Barroero – ancora di più dopo che vidi i bilanci della società. Al Milan si viaggiava con contratti parificati al calcio: per noi, ma per l’intero movimento della pallavolo italiana, erano cifre impensabili”.

Il problema era proprio quello: come trovare quei soldi? Anche perché Berlusconi era sì disposto a cedere il Milan ad un prezzo vantaggioso per l’acquirente, a patto però che fossero rispettati i contratti in essere. Ancora Barroero: “Dopo un paio di incontri con Galliani chiesi: se acquistiamo la società, ci date una mano per far fronte ai contratti? Lasciò uno spiraglio aperto”.

Ovviamente a Cuneo in società c’era chi non vedeva di buon occhio un tale rischio, ma il presidente Barroero tirò diritto per la sua strada e affrontò tutti a viso aperto, come nel suo stile: Quando mai ci ricapiterà un’occasione simile? Ci permetterebbe di portare a Cuneo nomi come Lucchetta, Galli e soprattutto un patrimonio di giovani senza precedenti!” (arriveranno anche Gigi Mastrangelo e Cristian Casoli N.d.R.).

La trattativa fu complicata ma andò avanti, nonostante sulle prime sembrò non trovare sbocchi concreti. A giocare in favore di Cuneo fu un fatto temporale: si era giunti al limite delle iscrizioni per il campionato.

Due giorni prima della scadenza, un’auto con targa “CN” approdò a Milano, negli uffici Fininvest: il presidente Berlusconi aveva dato mandato a Galliani di vedere “cosa offrivano i cuneesi”. A quel punto capimmo che, più di noi, era proprio il presidente Berlusconi a dover perfezionare la trattativa, altrimenti l’alternativa era la chiusura definitiva del ramo Milan Volley”, racconta ancora Barroero nel libro.

Che spiega come si concretizzò l’affare: “Ribadii con forza l’intenzione di volere dei soldi, altrimenti non avremmo mai potuto rispettare ciò che Berlusconi chiedeva”. Ci fu un tira e molla di qualche giorno, ma alla fine si trovò l’accordo.

Strabiliante, per Cuneo: alla società l’intera rosa dei giocatori, lo staff tecnico e dirigenziale milanese, oltre un conguaglio di un miliardo di Lire. Non solo. Siccome Andrea Zorzi aveva già firmato per Treviso, Cuneo chiese al Milan l’importo pari al contratto del giocatore: altri mille milioni di Lire.

In totale, l’operazione Milan Volley si chiuse in favore di Barroero e soci con l’acquisizione della squadra e due miliardi di lire.

Una trattativa che cambiò la storia della società cuneese. Grazie a Silvio Berlusconi.

Cesare Mandrile

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