Attualità - 21 giugno 2023, 17:40

L’albese Piazza Duomo si conferma tra i migliori 50 ristoranti al mondo ma scende alla 42ª piazza

Il tristellato Enrico Crippa perde oltre 20 posizioni ma rimane ben saldo nella ristretta pattuglia di cinque italiani annoverati nella "Best 50". Prima piazza per il Central di Lima, in Perù

Lo chef Enrico Crippa

Lo chef Enrico Crippa

La buona notizia è quella di una riconferma per nulla scontata, che vede il ristorante di Alba sulla vetta di un plimpo nel quale i nomi di casa nostra sono cinque, sui cinquanta che compongono una classifica internazionalmente riconosciuta per il suo prestigio.

Nella rinnovata graduatoria dei migliori ristoranti al mondo – parliamo della "World's 50 Best Restaurants",  la cui edizione 2023 è stata appena proclamata dai suoi promotori con la cerimonia tenuta ieri dalla Città delle Arti e delle Scienze di Valencia – l’albese "Piazza Duomo" trova infatti posto per l'undicesimo anno consecutivo, portando a casa un riconoscimento che va a braccetto con le tre stelle Michelin da anni appannaggio della cucina ispirata dal genio di Enrico Crippa, chef classe 1971, formatosi alla corte di mostri sacri quali Gualtiero Marchesi, Michel Bras e Ferran Adrià, nella capitale delle Langhe dal 2003 e primo a portare tra le colline del vino il massimo punteggio della "rossa".

Bisogna guardare al bicchiere mezzo pieno, quindi, nel fare buon viso al passo indietro compiuto quest’anno dal ristorante di proprietà della famiglia Ceretto, produttori con la passione per l’arte e la buona tavola, passato dalla 19ª posizione dello scorso anno – allora in arretramento di una posizione, dopo il balzo dalla 29ª alla 18ª del 2020 –, all'attuale 42° gradino. Ultimo degli italiani quindi, una posizione dietro alle Calandre di Rubano (Padova) e al suo chef Massimiliano Alajmo, mentre la truppa dei più apprezzati ristoranti di casa nostra è guidata dal Lido 84 di Gardone Riviera (Brescia), che con Riccardo Camanini ai fornelli avanza di una posizione alla 7ª piazza, poi seguito dal Reale di Castel di Sangro (L’Aquila), il locale di Niko Romito (16°, perde una posizione) e dall’Uliassi di Senigallia (Ancona), 34°.

Un passo indietro che riporta Crippa indietro di un decennio, al 2013, quando Piazza Duomo fece il suo ingresso nel regno dei migliori ristoranti dei cinque continenti, allora in 41ª posizione, e da allora proseguendo a forza di decisi avanzamenti, sino alla 15ª piazza del 2017, e altrettante parziali retrocessioni, come quella che nel 2019 lo aveva visto arretrare alla 29ª posizione.    

Valutazioni che, nel bene e nel male, bisogna prendere per quello che valgono, avendo comunque presente che il solo esserci, in un simile contesto, rappresenta un qualcosa di assolutamente eccezionale. A Piazza Duomo lo sanno e con queste parole salutano quello che alla fine rappresenta l’ennesimo premio ad un lavoro sempre improntato alla massima cura, qualità e attenzione nella ricerca: "Per chi lavora nel mondo dell'alta ristorazione la cerimonia dei The World's 50 Best Restaurants è uno dei momenti più attesi dell'anno. Un momento di incontro e confronto con colleghi da tutto il mondo, che arrivano per assistere dal vivo alle premiazioni. Un momento in cui ci si interroga sul valore della ricerca, della passione e dell'impegno che mettiamo nel nostro lavoro. Un momento in cui l'attesa finisce e ci si può abbandonare alla gioia per festeggiare il traguardo raggiunto. Quest'anno Piazza Duomo raggiunge la posizione n. 42 nella classifica dei The World's 50 Best Restaurants e il merito è di ognuno di voi!".

Per la cronaca, la classifica ha ovviamente un suo vincitore assoluto, che quest’anno è il Central di Lima, in Perù, che succede al Geranium di Copenhagen, primo classificato 2022, nuovo dominatore di una graduatoria che quest’anno ha premiato l'eccellenza gastronomica di 24 Paesi da cinque continenti, con 12 ristoranti al loro debutto. Per gli appassionati, l’elenco completo è qui: https://www.theworlds50best.com/list/1-50.

Ezio Massucco

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