“Taglia 14-19” è una raccolta di storie vere, riproposte sotto pseudonimo. Un progetto che nasce dopo tre anni di ricerca, tra fonti orali e scritte, tra studenti e studentesse delle superiori in età compresa, appunto, tra i 14 e i 19 anni. Amarezza, gioia ed emozioni palpabili riproposti attraverso i loro occhi, i temi scritti, i “pizzini” lasciati nell’agenda dell’insegnante, i messaggi durante i periodi di vacanza e i dialoghi sospesi tra un intervallo e l’altro. Ragazzi e ragazze che hanno una loro visione del mondo e della vita, anche se coglierle non è sempre così immediato.
L’autrice. Francesca Gerbi è un’insegnante di lettere e sostegno nelle scuole superiori, giornalista e scrittrice. Con l'editrice "La collina dei libri" ha appena dato alle stampe "La memoria di Viola", romanzo col quale affronta con delicatezza lo spinoso tema dell’Alzheimer.***
Vacanze d’estate. Mare, sabbia, sole e poi, ogni sera, sempre nella stessa sala giochi, sempre incollata allo stesso giochino per superare il record della sera precedente.
Alessia aveva 17 anni, un carattere frizzante, lunghi riccioli castano-ramato, lentiggini e un incantevole sorriso.
Si faceva notare per la sua allegria, la simpatia, quel fare gentile che conquistava tutti.
Anche quella sera era lì, concentratissima per vincere la partita.
- “Evvai! Un altro livello superato!”, disse tra sé e sé e le parve di vedere qualcuno riflesso nello schermo di vetro del videogioco. Si voltò: nessuno!
- “Boh...starò giocando da troppo tempo e avrò le allucinazioni”.
Altro livello, tornò a concentrarsi.
“Ancora li?”. Eh no, non poteva essersi immaginata quella voce! Si voltò di nuovo e stavolta c’era lui: occhi grigio-verde, capelli biondo cenere e un’abbronzatura che faceva spiccare il suo bianchissimo sorriso. “Dicevo...sei ancora lì attaccata a quel giochino? E’ più di mezz’ora che ti osservo, sei in gamba!”.
Alessia lo guardò con gli occhi spalancati, senza riuscire a dire altro che un timido “grazie”.
Che buffo! Solo un timido grazie, proprio lei che la timidezza non sapeva proprio cosa fosse.
Eppure, davanti a lui il cuore aveva cominciato a fare le capriole.
Quello fu l’inizio di un tenero innamoramento estivo che regalò ai due ragazzi serate abbracciati a guardare le stelle, romantici tramonti sul mare, corse sulla spiaggia e gite in barca dove scambiarsi teneri baci lontani da tutti.
Ma l’estate non dura per sempre e arrivò il momento di salutarsi. Alessia aveva il cuore in gola, gli occhi lucidi, non riusciva nemmeno a guardarlo in viso.
Lui le alzò dolcemente il mento, le asciugò le lacrime e sorridendo le disse: “Ci rivedremo. Cosa vuoi che siano 100 km? Il tempo di bere un caffè e arriverò da te!”.