Attualità - 05 luglio 2023, 14:41

Un giugno generoso di piogge ha portato il Piemonte fuori dalla siccità: deficit da inizio anno ridotto al -4%

Nelle valutazioni di breve e medio termine (6 mesi) la sola area del Monferrato è ancora in condizione di siccità moderata, mentre si registrano ampie zone di piovosità moderata e severa sui bacini occidentali

"Dopo un mese di maggio generoso di precipitazioni, anche questo mese di giugno 2023 appena concluso ha fatto registrare piogge cumulate al di sopra della media climatica 1991-2020, per un totale di 101 mm che rappresentano circa il 5% in più della norma. Solo sui bacini più a nord della regione si sono osservati dei deficit rispetto ai quantitativi medi del periodo".

E’ quanto si rileva nell’aggiornamento che Arpa Piemonte ha appena pubblicato in merito alla situazione idrica in Piemonte alla fine di giugno 2023: un report di particolare interesse vista la condizione di particolare sofferenza che l’intera regione ha vissuto per la forte carenza di precipitazioni sofferta nel 2022 e durata sino a tutto lo scorso aprile.

"Grazie a questi nuovi apporti precipitativi – spiegano i tecnici dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente –, il totale medio regionale da inizio anno 2023 è tornato vicino alla norma climatica (-4%) e anche il deficit dall’inizio dell’anno idrologico (ottobre 2022) si è ulteriormente ridotto. Ancora in lieve sofferenza i bacini orientali e, soprattutto, quelli meridionali".

"Le precipitazioni ancora sopra media del mese di giugno – prosegue il report – continuano a incidere anche sull’indice Spi (sta per "Standarized Precipitation Index" e consente di definire lo stato di siccità in una località), che descrive una situazione non siccitosa su tutte le scale dal breve (1-3 mesi) al medio termine (6 mesi), con solo l’area del Monferrato ancora localmente in condizione di siccità moderata, ma con ampie zone di piovosità moderata e severa sui bacini occidentali del Piemonte".

Considerando invece lo scenario a lungo termine (12 mesi), "l’indice sconta ancora la scarsità di pioggia osservata nell’ultimo anno fino ad aprile 2023, ed evidenzia come tutta la parte di Piemonte orientale sia in condizioni almeno di siccità moderata con punte severe ed estreme su Astigiano, Alessandrino e Verbano".

"Le previsioni mensili dell’indice SPI a 3 mesi per luglio 2023, pur nella loro incertezza visto l’ampio orizzonte temporale, indicano ancora un mese di precipitazioni sopra la norma climatica su tutta la regione e che quindi, le condizioni di siccità, potrebbero continuare a mitigarsi anche sulla scala dei 12 mesi".

LE TEMPERATURE
Dopo la pausa di maggio, per quanto riguarda le temperature si segnala un giugno che torna a mostrare il segno positivo delle anomalie rispetto al clima (anomalia positiva di quasi 1°C). Nel corso del mese, l’11° più caldo dal 1958, in 23 giorni su 30 si è registrata una anomalia positiva delle temperature medie regionali, con un paio di giornate verso fine mese che hanno superato il 90° percentile.

A livello di SWE (Snow Water Equivalent) le stime modellistiche effettuate su tutto il bacino del Po alla confluenza col Ticino, mostrano un deficit complessivo stimato in circa il 10% circa.

I CORSI D’ACQUA
La situazione delle portate dei corsi d’acqua rispetto al mese scorso è migliorata praticamente ovunque, ad eccezione del bacino del Toce dove il deficit rimane stabile al -40% mentre sul bacino del Sesia si passa da un deficit del -46% ad un -15%. Nel settore meridionale si evidenzia ancora una situazione deficitaria sul bacino della Stura di Demonte ma con valori meno significativi, da -44% a -27%. Le aste principali del Tanaro e del Po rientrano nella norma con il 4% e l’1% nelle sezioni di chiusura rispettivamente di Montecastello e Isola S.Antonio.

All’idrometro di Isola Sant’Antonio, che rappresenta la chiusura dell’intero bacino piemontese del Po, la portata media di giugno, pari a 565 mc/s, torna in media con i valori storici di riferimento (559 mc/s).

LE FALDE
Per quanto riguarda, poi, la risorsa idrica sotterranea, "i valori di soggiacenza risultano ancora, per la maggior parte, superiori al 75° percentile della naturale oscillazione stagionale. Tuttavia il livello della falda superficiale continua ad aumentare rispetto ai mesi precedenti quasi ovunque, in particolare nel Cuneese e nel Canavese", si conclude il report di Arpa.

Redazione

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