Volley - 30 ottobre 2023, 19:33

#ANDUMA - Bruno Bergese

"Mi piace pensare di poter contribuire nel creare una situazione nuova e ampiamente formativa, sotto tutti gli aspetti, per i giovani che scelgono di sposare questo progetto"

#ANDUMA -  Bruno Bergese

Un uomo che ha fatto della curiosità e della formazione i suoi caratteri distintivi, non solo nel suo percorso professionale di medico, ma anche in quello sportivo con il Cuneo Volley, essendo uno dei principali sostenitori del progetto FIÖI dedicato alla formazione atletica, culturale e professionale del settore giovanile della squadra bianco blu. Bruno Bergese, secondo medico della prima squadra della società in passato, è anche uno dei ventisette soci del Cuneo Volley. 


Qual è stato il suo percorso di studi e formazione? E quanto ha influito sull’uomo che è lei oggi?
Ho avuto un approccio diretto e quasi totalitario al mondo della formazione già da bambino, quando ho iniziato il mio percorso di studi in collegio durante le scuole elementari, aspetto che ha sicuramente dato una piega iniziale più severa e specifica rispetto ad una scuola pubblica nel mio approccio alla vita e allo studio, trasportandomi in un nuovo mondo dove per tutta la mia gioventù non solo studiavo, ma vivevo anche fuori casa. Passando poi per il Liceo Classico a Torino, in tempi in cui nelle ore di lezione di latino e greco si parlava ancora per davvero in latino e greco, e cominciando il mio percorso di studi professionale all’Università di Medicina, sempre a Torino, devo ammettere che poi non ho mai smesso di studiare, e che in effetti senza tutta la formazione che mi accompagna non sarei l’uomo che sono. 

Negli anni a seguire ho frequentato la scuola di Neuroauricoloterapia presso C.S.T.N.F (Centro studi Terapie Naturali e Fisiche – Torino) ed il Corso di perfezionamento di Ortodonzia e ortopedia dento-facciale presso C.I.S.C.O. (Centro Internazionale Studi Clinici Ortodontici – Verona), oltre al Master in medicina estetica e del benessere, preso presso l’Università di Pavia. Tutti studi che hanno incrementato ed approfondito le mie competenze in ambito medico, che metto in pratica quotidianamente nel nostro studio dentistico.
Io e i miei collaboratori frequentiamo spesso corsi di formazione di vario genere poi, non solo in ambito strettamente medico, ma anche di crescita personale e organizzazione aziendale. Siamo una squadra che cresce insieme, e come tutti, dobbiamo imparare a raggiungere il successo collaborando al meglio e sfruttando le nostre attitudini migliori. Quello dell’imprenditore è un mestiere in cui c’è sempre da imparare, tanto quanto è per un medico, e non credo di poter immaginare la mia vita intera, senza che la formazione ne faccia parte. 


Medico e dentista, ma anche padre, marito e imprenditore. Com’è riuscito a coniugare tutto questo?
Sono decisamente uno di quegli uomini che si può definire innamorato del proprio lavoro, e credo che tutto quello che ho costruito nella vita derivi da un grande gioco di equilibrio tra la costanza, la responsabilità e la coscienza che mi hanno accompagnato nel raggiungere con determinazione i miei obiettivi durante questo lungo viaggio.
Subito dopo gli studi all’Università di Medicina ho iniziato la pratica nell’Ospedale Santa Croce e Carle di Cuneo, in reparto, e ci stavo decisamente stretto.

Uno dei motivi principali per cui ho deciso di aprire uno studio dentistico nel 2003, pur essendo io Medico Gnatologo e non solo Odontoiatra, è stato il mio costante bisogno di crescere e affermarmi senza pormi ne avere limiti, se non quelli della professionalità e del buon senso, aspetti difficili da sviluppare in un reparto ospedaliero oltre un certo limite.

Quello dello studio dentistico è stato un buon modo per affermarmi, come libero professionista e come uomo, mettendo in gioco le mie capacità nel loro complesso, crescendo nel mio lavoro secondo le mie reali necessità di vita ed ambizioni. Una sfida continua, un percorso da costruire nel tempo, l’ideale per uno a cui piace affrontare sempre cose nuove, com’è da sempre per me.
Da lì in poi è sempre stato un crescendo in tutto, sia nella vita familiare che in quella lavorativa, con tutte le difficoltà ed i sacrifici del caso, ovviamente. Ho quattro figli, e la maggior parte di tutto questo lo devo a mia moglie, Laura Zanini, che mi ha permesso in tutti questi anni di dedicarmi alla mia attività professionale facendosi carico della cura della nostra famiglia, supportandomi sempre il più possibile e tracciando allo stesso tempo i confini da cui non uscire per mantenere la retta via quando non avevo abbastanza energie per farlo da me. 

Ad oggi nel nostro Studio Odontoiatrico siamo otto medici con il supporto di cinque collaboratori interni, e i progetti di espansione dello studio non sono di certo ancora finiti. Spero si trasformi al più presto in un poliambulatorio specializzato nella medicina estetica e nell’ odontoiatria, e stiamo già lavorando e mettendo le basi per questa espansione ormai da anni, puntando ad aumentare gli spazi del nostro studio.
Credo però in realtà che il vero successo non si misuri in soldi o in grandi conquiste, ma dai risultati dei tuoi figli. I loro successi sono per me la più grande delle vittorie possibili, oltre che il motore di ogni mia azione e scelta in tutti questi anni.

Cuneo Volley, socio e anche sponsor. Da quanto e perché è diventato parte di questa società sportiva?
Sono entrato a far parte della realtà del Cuneo Volley nel 2017, quando Gabriele Costamagna è subentrato nella società, appassionandomi subito di tutto ciò che poteva riguardare lo sviluppo e la crescita del settore giovanile dell’azienda. Siamo anche andati a vedere il Football Club a Barcellona per vedere come trattare e seguire al meglio i ragazzi che scelgono di fare sport nella vita, s come far crescere questi ragazzi con possibilità eccezionali e diverse quanto la loro scelta. In famiglia abbiamo poi due ex pallavoliste, mia moglie e mia figlia Tatiana, e la pallavolo è sempre stato uno sport a cui siamo affezionati di famiglia. Quando ho fatto capolino nella società non potevo ancora sapere che mi sarei trovato ad oggi in una realtà così ampia ed unita, e i motivi che mi spingono oggi a supportare il Cuneo Volley sono forse ancora di più di quanti già non fossero sei anni fa. Ho trovato e conosciuto persone che hanno la passione per il proprio lavoro, e che vedono la vita sulla mia stessa lunghezza d’onda, nonostante gli ambiti lavorativi di provenienza tra noi soci siano decisamente diversi tra loro. Siamo tutti imprenditori distanti tra noi per formazione e storia di vita, eppure uniti dagli stessi principi e valori che hanno permesso, ad ognuno di noi, di costruire il proprio sogno sulla stessa frequenza, ed è un piacere potersi confrontare in situazioni e realtà simili, oltre che una continua fonte di crescita. Le stesse basi su cui oggi, tutti insieme, cerchiamo di riportare il Cuneo Volley allo splendore che merita e che in anni passati ha saputo far fare la differenza alla nostra squadra del cuore. Trovo questa crescita addirittura più interessante oggi di allora, perché è fatta da un gruppo di giovani senza grossi paracadute alle spalle, ma tanta buona volontà e voglia di costruire qualcosa di concreto e duraturo nel tempo sia per gli atleti e la squadra, che per il territorio. 

Quali sono le sue aspettative su FIÖI, il progetto di formazione per i giovani atleti della società?

Ne sono entusiasta, innanzi tutto.
La foresteria dei giovani atleti è adiacente al mio studio dentistico, e questo mi permette di veder crescere i ragazzi un po’ più da vicino, partecipando attivamente alla loro crescita quotidiana. Mi piace pensare di poter contribuire nel creare una situazione nuova e ampiamente formativa, sotto tutti gli aspetti, per i giovani che scelgono di sposare questo progetto. Credo sia una grande opportunità di crescita personale e professionale, che da l’occasione ai ragazzi di crescere con possibilità diverse da quelle che la società in generale solitamente offre. Ci saranno poi molti eventi formativi legati a questo progetto, e trovo sia importante questo nuovo approccio formativo alla cultura giovanile.
Spero sinceramente di avere più tempo in futuro da dedicare a questo progetto e alla formazione dei nostri Fiöi.

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