Curiosità - 12 novembre 2023, 08:04

Schegge di luce: pensieri sui Vangeli festivi di padre Gabriele Dall’Acqua

Commento al Vangelo del 12 novembre, XXXII domenica del tempo ordinario

Schegge di luce: pensieri sui Vangeli festivi di padre Gabriele Dall’Acqua

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora» (Mt 25,1-13).

Oggi, 12 novembre, la Chiesa giunge alla XXXII domenica del tempo ordinario (Anno A, colore liturgico verde). A commentare il Vangelo della Santa Messa è padre Gabriele Dall’Acqua, frate minore di Mombirone (Canale).

Amore, vita, valori, spiritualità sono racchiusi nella sua riflessione per “Schegge di Luce, pensieri sui Vangeli festivi”, una rubrica che vuole essere una tenera carezza per tutte le anime in questa valle di esilio. Pensieri e parole per accendere le ragioni della speranza che è in noi.

Eccolo, il commento.

«Ecco lo sposo, andategli incontro». È forse una delle metafore più belle della nostra vita: viviamo per andare incontro allo sposo, alla festa, all’amore. La nostra vita è un esodo, usciamo dal grembo della mamma, e poi dal grembo della famiglia di origine, e poi possiamo uscire da “noi stessi” per rinnovare la nostra vita più e più volte… ogni istante della nostra vita possiamo uscire da abitudini vecchie per delle nuove abitudini… ogni giorno può essere un passo di rinnovamento, un passo di amore.


E forse è questo l’olio di cui parla il Vangelo. Questi piccoli passi, quotidiani, di amore, di Vangelo. Passi luminosi, passi che profumano di Cristo. Una preghiera, un’opera di carità, una scelta compiuta per amore di Dio, un passo di riconciliazione, la partecipazione alla Messa o alla riconciliazione… L’olio delle sagge potrebbe essere questa abitudine a vivere il Vangelo, ad attendere lo sposo, a riconoscerlo, ad amarlo. La vite delle stolte invece è senza amore, vuota, illusa di trovare questa pienezza al mercato.


Il Signore giunge, ed è chiaro in ciò che dice loro: «Non vi conosco». Non rimprovera le vergini di essersi addormentate. Tutte si sono addormentate, sia le sagge che le stolte. Non rimprovera momenti di buio, di dubbio, di incertezza, di difficoltà. Sa che esistono le notti, Lui stesso le ha attraversate. Non ci è chiesto di essere uomini e donne senza debolezze o bisogni… il punto non è addormentarsi, il punto è conoscere chi stiamo attendendo. Questo Vangelo non vuole spaventarci riguardo al futuro, o al giudizio di Dio, ma donarci l’importanza, e la responsabilità, del momento presente: ora è il momento per vivere, e acquisire l’olio. La nostra vita è importante, e non va regalata al nulla. Il futuro sarà l’incontro con lo sposo, ma già il presente è la preparazione a questo incontro, già il presente è il luogo e il momento per cercarlo, per riconoscerne la voce, il profumo, per conoscerlo…


Questa parola non ci faccia paura, ma ci incoraggi a investire sull’amore per il Signore, che si concretizza anche nell’amore al prossimo. Siamo noi, i credenti, le fiaccole di questo mondo: siamo accesi dalla luce di Cristo, luce del mondo (Gv 8,12). Siamo figli della luce (1Ts 5,5), e con le nostre scelte e le nostre opere testimoniamo il suo amore (Mt 5,14-16).

Silvia Gullino

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