Sei partite, tre vittorie in casa e altrettante sconfitte lontano dalle mura amiche.
Tanto è bastato all'ambiente per evocare la passata stagione, nella quale la squadra di Cuneo aveva subito la "maledizione della trasferta": i piemontesi arrivarono alla fine del girone di andata senza riuscire ad aver portato a casa neppure un risultato utile.
Il paragone, però, è impietoso oltreché ingiusto. La squadra allenata da Matteo Battocchio in queste prime tre partite lontano da Cuneo ha già affrontato due squadre tra le migliori del campionato: Grottazzolina e Brescia. Alle quali va aggiunta senza dubbio di smentita anche Santa Croce, che se veleggia nella parte della classifica è solo perché nelle prime giornate ha dovuto fare a meno di importanti elementi causa infortuni.
Poteva fare di più? Sì, ma questo lo sanno anche il coach ed i giocatori, che sono i primi a non essere contenti. Onestamente, però sentire che nell'ambiente c'è già chi mugugna e dubita circa il valore di questa squadra lascia un po' perplessi.
Abbiamo girato la domanda a Matteo Battocchio, che non l'ha presa benissimo: "I giocatori sono cambiati, l'allenatore pure, così come la direzione sportiva - taglia corto - Chi mugugna non ha accortezza di quel che dice. Onestamente, con il bene che posso volere a tutti di quanto è successo l'anno scorso non me ne frega nulla. Fine".
E se lo stimoli l'allenatore diventa un fiume in piena: "Vero che abbiamo perso tre gare in trasferta, ma sempre ai vantaggi: onestamente credo sia stupido non rendersi conto delle situazioni. Di chi siamo noi e quanto in questo momento siamo forti, o cosa ci manca, ma anche di quanto sono forti e che cosa manca agli avversari. Abbiamo fatto sei punti nelle prime tre giornate con due gare in casa, le altre tre giornate abbiamo fatto 5 punti con due partite in trasferta, beh non male no?"
Non ci sta, Battocchio, e chiude in modo perentorio: "In tre scontri diretti che abbiamo giocato in trasferta abbiamo perso due volte ai vantaggi al tie break. Che significa? Se una palla cambia e vinciamo siamo degli eroi? Ragazzi, ci vuole molto equilibrio nei giudizi. Abbiamo vinto con Pineto e tutti ad osannarci, otto giorni dopo perdiamo a Santa Croce e torniamo ad essere dei coglioni? Diventa dura andare avanti così".
Poi l'affondo finale: "Quando sono arrivato a Cuneo, ma anche ad inizio stagione ho subito detto che non dovevamo avere l'obbligo di vincere, invece mi sembra sia così. Non capisco perché: è una cosa un po' presuntuosa".
Più chiaro di così.