Papa Francesco chiama gli anziani «Alberi vivi, che continuano a portare frutto», «Parte essenziale della comunità cristiana e della società», perché rappresentano «Le radici e la memoria di un popolo».
Tra i molti presepi allestiti nel centro di Bra ce n’è uno particolarmente speciale: è quello che fa compagnia agli anziani della Piccola Casa della Divina Provvidenza. Chi accede nella cappella dell’Istituto Cottolengo di via Carando non può non restare colpito dalla rappresentazione della Natività.
Aria di Natali passati, quando da bambini ricevevano in dono noccioline e mandarini, riaffiorano nelle memorie degli ospiti, che guardano al presepe come simbolo di rinascita e di speranza.
Il cuore della sacra rappresentazione, posta ai piedi dell’altare, è l’Eucaristia, il Signore che come si fece carne nel grembo della Vergine Maria, così ogni giorno si eleva in alto per le mani del sacerdote.
Molto gradita, in questo senso, la benedizione del cappellano don Michele Bruno, che ogni giorno celebra la Messa per ospiti, familiari e per il personale della struttura: un bel momento in cui si è diventati tutti più piccini.





