Eventi - 16 febbraio 2024, 19:18

Incontro con Diego Bassignana, pianista, compositore, improvvisatore e polistrumentista di origini piemontesi

Dal 26 gennaio è disponibile sui principali digital store “Sei mesi di piccoli respiri”, il suo emozionante viaggio musicale

Diego Bassignana

Diego Bassignana

Dal 26 gennaio disponibile sui principali digital store. “Sei mesi di piccoli respiri” è l’emozionante viaggio musicale di Diego Bassignana, in arte The Piano Painter (https://www.targatocn.it/2024/01/24/mobile/leggi-notizia/argomenti/attualita/articolo/sei-mesi-di-piccoli-respiri-in-arrivo-il-viaggio-musicale-di-diego-bassignana.html?

Incontriamo oggi il pianista, compositore, improvvisatore e polistrumentista di origini piemontesi. Una passione, la sua per la musica, coltivata fin da piccolo e diventata il suo mestiere, con importanti traguardi raggiunti e numerosi progetti.  

Diego, cos’è per te la musica? 

"Se dovessi definire la musica userei le parole “dono” e “cura”. La musica per me è un mezzo, un punto di incontro, uno strumento attraverso il quale comunicare le proprie emozioni ed aspirazioni, nonché la bellezza del mondo, agli altri. Bellezza che risiede anche nei sentimenti cupi e tristi, nella rabbia, la musica può portarli alla luce e può anche scioglierli. Ed è un viaggio di scoperta molto personale, universale ma non specifico: essendo un linguaggio universale tutti lo comprendiamo ma essa non ha un significato specifico, poiché ognuno ne può trarre infatti il proprio racconto, significato, ed è per questo che la musica è anche libertà". 

Un cd, “Sei mesi di piccoli respiri”, che è nato tra il 2006 ed il 2007… Com’è nato? 

"Si intitola “Sei mesi di piccoli respiri” perché erano stati mesi molto impegnativi in preparazione alla laurea di primo livello presso il Conservatorio G.F. Ghedini di Cuneo. Ogni momento di questo album rappresenta un respiro che coltivavo tra le pause dello studio assiduo del pianoforte. Dopo una prima registrazione fatta con mio padre e non andata a buon fine per un cavo collegato male, dopo aver perso poi su un treno lo spartito, ricordo di aver riscritto tutto ascoltando proprio la registrazione che non si sentiva bene. Un lavoro non facile riscrivere tutto riascoltandosi, mentre mi preparavo tra l’altro per l’esame. Ma questo album era per me un sogno e ci tenevo tantissimo". 

Non bisogna farsi fermare dagli ostacoli? 

"Certo che no! I sogni sono tenacia e sacrificio, a volte sono peripezie ma soprattutto siamo noi che, attraverso il nostro credere ma soprattutto il nostro agire  li rendiamo possibili".

E tra i tuoi sogni diventati realtà c’è l’associazione “Artists 4 the planet” della quale sei presidente… Come si coniuga la musica con il rispetto e la cura dell’ambiente? 

"“Artists 4 the planet” nasce da una domanda: io come artista cosa posso fare per questo mondo che fin da quando sono nato mi dona gratuitamente luce, acqua, cibo, aria? Da qui il desiderio di fare qualcosa di concreto. Così, il coinvolgere altri artisti per creare degli eventi, raccogliere fondi ad esempio piantare degli alberi ed attraverso la musica sensibilizzare le persone. Con la musica si può prendere consapevolezza anche dei temi legati all’ambiente e si può pensare al futuro: un futuro che costruiamo giorno dopo giorno attraverso le nostre azioni. La musica ha il potere di colorare, di far luce e grazie ad essa l’impegno nei confronti dell’ambiente assume un valore ancora più universale". 

Vi è un altro interesse profondo che coniughi con la musica ed è lo yoga…

"Esattamente. La musica e lo yoga sono per me l’essenza, la ricerca, l’attenzione e l’intima connessione. È stato un onore collaborare con il mio maestro di yoga e con altri maestri della arti olistiche in alcuni seminari, alternando musica, posizioni yoga e canti. Ma ho anche collaborato con degli psicologi, per progetti in cui la musica è stato lo strumento trasformativo della felicità delle persone. Dalla meditazione nascono consapevolezza e possibilità. Anche a scuola, ai miei ragazzi, propongo esercizi che hanno a che fare con lo yoga, perché suonare uno strumento non è soltanto premere dei tasti o soffiare dentro ad un pezzo di legno, ma è imparare a conoscere se stessi ed il proprio corpo, a percepire, scoprire e gestire le sue emozioni. È un processo che va ben oltre l’atto del premere o del soffiare. È completezza". 

Per quanto riguarda invece i tuoi progetti musicali, cosa stai portando avanti?  

"Il primo si chiama “Ritratti musicali”, nato 15 anni fa durante un concerto, quando chiamando sul palco delle persone ho iniziato ad improvvisare per ognuno di loro delle melodie. Una musica creata al momento sulla base di qualche parola che loro mi dicevano oppure semplicemente dall’interazione con i loro occhi, cercando di descrivere musicalmente quello che la persona mi trasmetteva. È poi diventato un regalo da donare ad una persona cara: la gente mi contatta ed io creo la melodia sulla base delle informazioni. Ciò che esce è una melodia personalizzata per una persona, un ritratto musicale appunto, su una chiavetta usb.

Poi ci sono altri importanti progetti, come la rivisitazione della musica classica in chiave moderna, che mi ha portato lo scorso anno a partecipare ed essere insieme alla mia compagna tra i finalisti vincitori di”Music 4 the next generation”. Un altro progetto, che avrà invece luce tra quest’anno e l’anno prossimo è di musica elettronica con Daniele Marrare colui col quale ho registrato “Sei mesi di piccoli respiri”. Il progetto si chiama “Ikigai” e sarà un viaggio attraverso la musica alla ricerca ognuno di quel qualcosa per cui vale la pena vivere. Un’esperienza unica all’interno di un concerto che farà vivere non un viaggio qualunque ma ad ogni persona il proprio viaggio. E poi naturalmente mi dedico all’insegnamento, che occupa una parte davvero importante per me". 


Beatrice Condorelli

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