A che punto è la crisi di Egea? Un’importante occasione per aggiornarsi sullo stato delle manovre in corso per portare la multiservizi albese fuori dalla tempesta in cui è finita sull’onda degli scossoni subiti dal mercato energetico prima e dopo l’invasione russa dell’Ucraina è quella in calendario per domani, giovedì 22 febbraio, alle ore 17.30 presso il municipio di Alba.
La sala giunta del palazzo comunale albese sarà infatti la sede di una seduta della 3ª Commissione Consiliare che avrà come primo punto all’ordine del giorno "Aggiornamenti sul gruppo Egea" e che sarà pubblica, trasmessa in streaming sul canale YouTube del Comune di Alba (qui).
L’incontro, convocato dal presidente della Commissione, il consigliere del Partito Democratico Claudio Tibaldi, prevede una nuova audizione dei vertici del gruppo (attesi in presenza il consigliere di amministrazione della capogruppo Egea Spa, professor Giovanni Valotti, nella foto sotto, insieme all’ad della controllata Egea Commerciale Srl, Marco Meo), dopo quelle già tenute in diversi momenti della crisi arrivata a investire un’azienda che, sino ai rivolgimenti che l’hanno portata a non approvare il bilancio 2022, era arrivata a rappresentare la seconda realtà della provincia per fatturato dopo Ferrero, con attività pari a oltre 1,2 miliardi di euro al 31 dicembre 2021, contro gli 810 milioni del 2020 e gli 876 del 2019.
"Anche su sollecitazione dei consiglieri di opposizione e insieme al sindaco – spiega il presidente di Commissione Claudio Tibaldi (foto sotto) – abbiamo ritenuto che, rispetto a tutta una serie di questioni tecniche, finanziarie ed economiche che nel gennaio scorso risultavano ancora da affrontare e risolvere, i tempi fossero ora maturi per un nuovo aggiornamento sulla situazione e sull’avanzamento delle valutazioni in corso da parte di Iren in vista del suo annunciato ingresso nel pacchetto di maggioranza della società e delle condizioni con le quali questo potrà avvenire".
Da ricordare come più volte i soggetti interessati abbiano ribadito come la trattativa avviata da mesi col gruppo Iren sia destinata a concludersi entro l’imminente primavera, mentre ad oggi ancora non è stata resa nota ufficialmente l’esatta entità dell’esposizione debitoria della società.
Circa un mese addietro, il 21 gennaio scorso, i vertici della capogruppo e delle principali controllate avevano incontrato i creditori in una serie di riunioni telematiche proponendo agli stessi una soluzione di saldo e stralcio dei crediti vantati nei confronti dell’azienda in una misura del 25% degli stessi.
Analoga curiosità riguarda le forme nelle quali dovrà avvenire l’ingresso di Iren in Egea, verosimilmente facendo del colosso con radici a Torno, Genova e in Emilia Romagna il destinatario di un aumento di capitale riservato che porterà denaro fresco nelle casse della multiservizi langarola comportando una contestuale diluizione delle quote ora in mano agli attuali soci di quest’ultima. Tra questi, lo ricordiamo, figura la famiglia dell’ex presidente e ad PierPaolo Carini col 60% delle azioni, il 30% circa detenuto da numerosi soci privati tra i quali primarie aziende del territorio e l’8% detenuto da un centinaio di soci pubblici, il primo dei quali risulta essere il Comune di Alba con una quota di poco superiore al 5%.