Attualità - 06 marzo 2024, 19:25

Decoro ad Alba, Ponzio: "L’ex tribunale edificio di enorme pregio architettonico, meriterebbe tutt’altra attenzione"

Recentemente discusso in Consiglio comunale, il tema della pulizia in città ritorna nell’appello ora avanzato dal legale: "Nelle vie del centro storico deiezioni di animali e distese di mozziconi"

Le immagini testimoniano i fatti segnalati dal consigliere di Uniti per Alba Alberto Gatto

Le immagini testimoniano i fatti segnalati dal consigliere di Uniti per Alba Alberto Gatto

E’ stato tra gli argomenti dibattuti nell’ultimo Consiglio comunale albese (leggi qui), oggetto di un’interrogazione del consigliere di minoranza e candidato a sindaco del centrosinistra Alberto Gatto e della replica dell’assessore all’Ambiente Lorenzo Barbero

Ora a tornare sul tema è l’avvocato Roberto Ponzio, tra i legali che più si impegnò affinché gli uffici giudiziari non dovessero lasciare la sede langarola e che oggi si unisce a quanti ritengono che si possa fare meglio, nella gestione di un immobile che rappresenta un prezioso patrimonio artistico e architettonico della città, ma anche nel generale mantenimento di un migliore decoro nel centro storico della capitale delle Langhe. 

"Purtroppo non è una novità, per quanto riguarda l’ex tribunale – dice il noto legale –. Deprime e rattrista registrare la persistenza di tale fenomeno. Il suo giornale ne scrisse già nel 2019, allora parlando della presenza di topi attorno all’edificio".  Un peccato anche perché ci si riferisce a un edificio di particolare pregio, disegnato e progettato dai torinesi Roberto Gabetti (1925-2000), Aimaro Oreglia d'Isola (1928), architetti la cui fama era riconosciuta a livello internazionale, e insieme a loro da Giuseppe Varaldo, altro mostro sacro della progettazione. 

"Infatti, non tutti lo ricordano. Il sottoscritto sicuramente, perché difesi Isola, al fianco di Chiusano per Gabetti e all’avvocato Biondi per l’impresa costruttrice, nel processo che allora venne aperto per verificare le ragioni dello sforamento di spesa che si rese necessario per ultimare una costruzione che ancora oggi conserva la sua bellezza e l’assoluta originalità della sua concezione e idea progettuale, che proponeva di valorizzare la zona rispetto allo spazio naturale circostante, nel quale si integra". 

Un capolavoro di arte moderna, secondo il legale, "che ancora oggi è meta di visitatori provenienti da ogni parte del mondo, decisi a vedere coi propri occhi un edificio che tra le sue prerogative ha quella di essere mimetizzato dalla vegetazione. Ecco, già per questa sua unicità e caratteristiche meriterebbe più rispetto, non bastasse il fatto che, così posto com’è all’ingresso della città storica, dovrebbe rappresentarne un fiore all’occhiello e un biglietto da visita, alla vista di tutti quelli che vi entrano dal ponte albertino".

Una lagnanza, quella sulla pulizia dell’ex tribunale, che si può estendere al centro storico, per lo stesso legale.  

"Purtroppo sì. Ci risiedo e posso confermare come, a fronte di zelanti controllori della sosta, che sanzionano lo sforo anche di qualche minuto, è piuttosto normale imbattersi in fenomeni come l’incivile abbandono di deiezioni animali – e lo dice un amante dei cani e che di cani ne ha tenuti. Basta girare la città, bisogna stare attenti a non calpestarne. Lo stesso dicasi per i muri lordati di pipì. Oppure le distese di mozziconi abbandonati sul selciato di tutto il centro. Eppure non mi è mai capitato di vedere elevare il minimo rilievo rispetto a simili atteggiamenti. Ci vorrebbe più attenzione e una vigilanza più accurata, insomma. Come servirebbe un controllo migliore sulla qualità generale della pulizia in città. E magari minore generosità nell’autorizzare, nelle vie principali, soste di ogni tipo, sfilate motorizzate, assembramenti vari, bancarelle enologiche con sciacquo dei bicchieri sulla pubblica via. Non dico di non fare nulla, ma tra la generosa autorizzazione di occupazioni del suolo pubblico e la scarsa vigilanza rispetto alla pulizia le vie di Alba diventano un immondezzaio". 

Ezio Massucco

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