Attualità - 08 marzo 2024, 10:35

Combattere il degrado attraverso l'arte: ad aprile l'inaugurazione di una scultura in corso Giolitti

L'opera si intitola Dikatomi, realizzata dall'artista turco Furkan Depeli. E' di proprietà della Fondazione Peano, concessa al Comune di Cuneo, che ha scelto di installarla in una delle aree più difficili della città

Combattere il degrado attraverso l'arte: ad aprile l'inaugurazione di una scultura in corso Giolitti

Da qualche tempo, in corso Giolitti, all'angolo con via Bassignano, c'è un telo blu a coprire una forma. L'area è recintata e aspetta solo di essere "liberata". Succederà dopo Pasqua, il 5 o il 12 di aprile, quando sarà inaugurata l'opera Dikatomi, vincitrice dell'edizione 2021 del Concorso Scultura da Vivere della Fondazione Peano di Cuneo.

E' stata realizzata interamente a mano in marmo nero Marquina da Furkan Depeli, artista turco che aveva vinto il Concorso sul tema "RINASCITA - Dalla memoria della pandemia a un mondo nuovo".

Un'opera dal forte impatto visivo e concettuale. La crisi esistenziale condizionata dalla persistenza degli effetti del virus è interpretata in senso catartico verso un supremo spirito di condivisione e di legame capace di superare le contraddizioni, le “dicotomie” e gli ostacoli del vivere. Un’esperienza di vita che può riprendere a germogliare come alludono le due figure incapsulate in una forma geometrica che sintetizza un seme spaccato a metà.

Una rinascita, quindi, da un seme. Ed è un seme di bellezza ciò che quest'opera vuole rappresentare, non a caso in corso Giolitti, area tra le più difficili della città, da anni raccontata per il degrado e la microcriminalità che la caratterizzano.

Il Comune di Cuneo ha avuto in comodato gratuito la statua dalla Fondazione Peano, che ne ha la proprietà. La scelta di corso Giolitti è dovuta anche a questioni concrete: la possibilità di aggancio all'illuminazione pubblica, avendo l'opera tre giri di strisce led sulla base, che saranno agganciate al crepuscolare dell'illuminazione pubblica accendendosi con i lampioni del corso; la recente rimozione della cabina telefonica, che ha lasciato lo slargo "vuoto" ma, soprattutto, il processo di riqualificazione dell'area su cui stanno lavorando l'amministrazione comunale e il quartiere.

Il quartiere, a partire dal presidente Francesco Carbonero, ha condiviso e accolto con piacere la scelta del Comune. E' evidente che le risposte al disagio della zona debbano essere altre, ma è altrettanto vero che non ci può essere riqualificazione senza l'arte, nel suo ruolo di portatrice di bellezza e di interrogativi fondamentali.

Barbara Simonelli

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