Attualità - 12 marzo 2024, 15:15

Peste Suina Africana, il Governo nomina tre subcommissari. Obiettivo, accelerare il piano di contenimento

Nel cuneese la Psa segna casi sempre in aumento e coinvolge 800 aziende e quasi 900.000 capi. Coldiretti: “Servono tempi certi sugli indennizzi”

Peste Suina Africana, il Governo nomina tre subcommissari. Obiettivo, accelerare il piano di contenimento

Sono i dottori Mario Chiari e Giovanni Filippini e il colonnello Simone Siena i tre nuovi subcommissari nominati dal sottosegretaio al Masaf Patrizio La Pietra con l’obiettivo di accelerare il piano di contenimento dell’epidemia da Peste Suina Africana.

La notizia è arrivata a margine dell’ultima riunione sulla Psa al Ministero della Sanità, assieme al sottosegretario Gemmato, ai rappresentanti delle Regioni, delle associazioni agricole, di allevamento e della filiera suinicola.

La Psa – nel cuneese – segna casi sempre in aumento e coinvolge 800 aziende e quasi 900.000 capi.

Il Governo cambia approccio: “Grazie al commissario Caputo”

Abbiamo rafforzato la struttura commissariale tramite la nomina di tre subcommissari che rafforzeranno le sinergie e la collaborazione tra Stato e Regioni, così da poter fare fronte efficacemente al diffondersi della Psa” ha commentato La Pietra.

Stiamo cambiando approccio al problema grazie all'operato del commissario straordinario, così da poter garantire i parametri di sicurezza sanitaria e tutelare gli allevamenti – ha aggiunto il sottosegretario - . Al contenimento del numero di cinghiali sui territori, particolarmente interessati dalla PSA, sta contribuendo fattivamente anche il ministero della Difesa, che con i militari dell'Aeronautica e della Marina, anche grazie all'utilizzo di droni, sta operando in un'ottica sinergica con gli altri soggetti interessati alla realizzazione della strategia di contenimento degli ungulati. Ricordiamo però che il problema non si risolverà dalla sera alla mattina, nonostante tecnologia e uomini impiegati, perché purtroppo partiamo da un sovrannumero estremamente elevato”.

È fondamentale che quanto prima le Regioni ci diano una fotografia puntuale dei numeri di ungulati presenti in sovrannumero sul territorio così da poter attivare in maniera efficace le squadre di bioregolatori e vincere questa difficile battaglia” conclude La Pietra.

Coldiretti Cuneo: “Servono tempi certi per gli indennizzi”

Bene la nomina dei tre subcommissari, ma serve accelerare per intervenire a sostegno delle imprese, non c’è più tempo da perdere”. È quanto commenta Coldiretti Cuneo tramite il suo presidente Enrico Nada: “Nell’auspicare che queste nomine vadano a rafforzare la squadra di lavoro ribadiamo che occorre incrementare il depopolamento dei cinghiali, soprattutto nelle aree dove si sono rilevati gli ultimi casi di peste, in modo da evitare, parallelamente, un ulteriore ampliamento delle zone di restrizione. I cinghiali causano incidenti, provocano danni alle coltivazioni e diffondono malattie”.

È necessario fornire ulteriori risorse, e tempi certi per gli indennizzi, per i contributi alle imprese che hanno subìto danni indiretti (Decreto MASAF), ampliando il periodo interessato, ad oggi previsto fino a novembre, almeno fino ad aprile di quest’anno con una procedura celere per sostenere i suinicoltori da troppo tempo in difficoltà” sostiene il direttore Fabiano Porcu.

Sosteniamo la proposta, sulla quale si sta lavorando presso le Istituzioni europee, per creare una Zona di restrizione da PSA con focolaio di cinghiali, alla quale si applichino condizioni diverse da quelle previste per le zone con focolaio di suini domestici. Occorre, infine – conclude il presidente Nada – normalizzare le modalità di commercializzazione per evitare la speculazione che stanno operando alcuni macelli”.

 

Protopapa e Carosso: "Tra 2019 e 2023 abbattimenti triplicati"

"Rispondiamo e rassicuriamo la consigliera Canalis in modo semplice, con i numeri: tra il 2019 e il 2023, grazie alla specifica attività di contenimento, gli abbattimenti di cinghiali sono più che triplicati e passati dai 4.890 capi abbattuti del 2019 ai 16.390 del 2023 (+335%). A questi vanno aggiunti più di 20.000 capi abbattuti in attività venatoria per un totale, ad oggi, di più di 40.000 abbattimenti, ottenuti anche grazie al lavoro svolto con senso di responsabilità da parte delle associazioni venatorie al fine di contribuire al contenimento dell’impatto della fauna selvatica e dei rischi della peste suina. È un risultato notevole che contiamo di migliorare ulteriormente nell’anno corrente" hanno dichiarato oggi il vicepresidente della Regione Piemonte Fabio Carosso e l'assessore all'Agricoltura Marco Protopapa.

"I numeri indicati sono frutto dell’impegno condiviso, anche per potenziare il personale impegnato nelle campagne di abbattimento. La Regione Piemonte nel luglio scorso ha assegnato specifiche risorse finanziarie alle province ed alla Città metropolitana di Torino per attivare le procedure di concorso finalizzate all’assunzione di nuove guardie venatorie da destinare alle attività di controllo. Alcuni enti che avevano espresso un’urgente necessità di personale hanno concluso le procedure di concorso già nel 2023; altri le stanno concludendo in questi giorni. Dove le procedure risultano terminate il numero delle guardie è già stato notevolmente aumentale. Questo, insieme alla biosicurezza degli allevamenti è il principale strumento per controllare la malattia".

"In particolare grazie agli investimenti in questo settore su oltre un milione e 300 mila capi presenti il Piemonte, più della metà in provincia di Cuneo, oltre il 70 per cento dei maiali piemontesi ed il 90 per cento in Provincia di Cuneo è allevato in regime di biosicurezza - proseguono Protopapa e Carosso - . Per concludere, corollario di questo grande lavoro sono i dati, ancora provvisori, sulla riduzione dei danni derivanti dalla fauna selvatica. Dai primi numeri del 2023 risulta che il valore delle richieste di risarcimenti per i danni da fauna selvatica si è ridotto di circa il 30 per cento a testimonianza di una riduzione anche del numero e dell’entità dei danni provocati dai cinghiali e del grande lavoro che la Regione ha fatto, insieme al territorio, per ottenere questo risultato".

 

 

Simone Giraudi

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