Cronaca - 12 marzo 2024, 17:31

A giudizio in dodici nel processo sulle presunte malversazioni in tre municipi della Sinistra Tanaro

Pubblica accusa e difensori a confronto sulle liste dei testimoni presentate questa mattina al collegio presieduto dalla giudice Chinaglia. In aula l’ex sindaca di Vezza d’Alba Carla Bonino col suo vice Steffanino: "Noi estranei, lo proveremo in giudizio"

Nel novembre 2022 l'operazione condotta dalla Guardia di Finanza provinciale

Nel novembre 2022 l'operazione condotta dalla Guardia di Finanza provinciale

Era arrivata a fine novembre, secondo la valutazione della giudice per l’udienza preliminare Beatrice Bonisoli, la decisione di rinviare a giudizio dodici persone: quattro ex amministratori e otto tra funzionari e liberi professionisti accusati di presunte malversazioni nella gestione di tre municipi del Roero

In quella sede si era fissata per questa mattina, martedì 12 marzo, la prima udienza del processo nato da "Feudo II", indagine che nel novembre 2022 aveva portato i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Cuneo nei palazzi comunali di Santo Stefano Roero, Vezza d’Alba e Montaldo Roero. Un’inchiesta che, mutuandone anche il nome, aveva di fatto allargato a queste ultime due amministrazioni i rilievi già oggetto di accertamenti e quindi di un primo procedimento giudiziario nei confronti dell’ex sindaco santostefanese Renato Maiolo

Insieme a quest’ultimo, difeso dagli avvocati Roberto Ponzio di Alba e Pierpaolo Berardi di Asti, imputato peraltro anche in un terzo procedimento per presunti atti persecutori nei confronti di una dipendente comunale, di fronte al collegio presieduto dalla giudice Elisabetta Chinaglia sono ora stati chiamati a comparire l’ex collega vezzese Carla Bonino e il suo vice Giuseppe Steffanino – la prima difesa dagli avvocati Elisa Anselmo e Marco Calosso, il secondo dalla collega Silvia Calzolaro. Poi l’ex sindaco di Montaldo Roero Fulvio Coraglia, la 56enne architetto braidese Cinzia Gotta (la difende l’avvocato Malerba di Torino), l'ex responsabile del servizio finanziario dell'Unione di Comuni Federica Borello, 51 anni, di Sommariva Perno (difesa da Cristina Preti), il 61enne geometra albese Giovanni Careglio (difeso dal legale astigiano PierMario Morra), il 61enne imprenditore di Cavallermaggiore Felice Scotta, il 73enne perito industriale di Castagnole delle Lanze Piermichele Gallo, il professionista carmagnolese Aldo Pugnetti (66 anni), il 64enne di Cherasco, anche lui professionista, Valter Peisino, e il 55enne funzionario della Regione Gianluca Comba, residente a Demonte, difeso dall’avvocato cuneese Alessandro Ferrero.

La Procura aveva chiesto che venissero giudicati per le ipotesi di reato – a vario titolo – di truffa aggravata, falso ideologico, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, turbata libertà degli incanti, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione di persona incaricata di pubblico servizio

Tra i fatti ripercorsi nella corposa documentazione riassunta nella richiesta degli inquirenti si parla di gare e appalti sui quali professionisti e imprenditori coinvolti si sarebbero accordati per riconoscersi reciproci vantaggi, come nel caso del bando "Comuni Smat", finalizzato alla posa di sistemi di rilevazione acustica, telecamere di sorveglianza e pannelli luminosi  Oppure di finanziamenti ottenuti dalla Regione su opere che in realtà erano state già realizzate. 

Tra le irregolarità accertate dalla Fiamme Gialle anche bilanci consuntivi dell’Unione di Comuni di cui i tre Municipi facevano parte fatti risultare in attivo, anche se per poche migliaia di euro, quando per effetto dell’esistenza di debiti fuori bilancio il risultato della gestione era in verità in rosso per oltre 85mila euro. 

L’udienza tenuta questa mattina nell’aula 6 del palazzo di giustizia astigiano ha visto le difese confrontarsi col pubblico ministero Davide Lucignani in merito all’ammissibilità di alcuni dei testimoni indicati nelle loro liste. Il collegio si è riservato la decisione, rinviata all’udienza fissata per le ore 14 del prossimo 9 aprile. 

Come già per l’udienza preliminare, dei quattro amministratori rinviati a giudizio erano presenti in aula i due vezzesi Carla Bonino e Giuseppe Steffanino, che hanno richiesto il vaglio di – rispettivamente – 12 e 3 testimoni. "Abbiamo esaminato con grande attenzione ed equilibrio l’elenco dei testi che vorremmo fossero ascoltati dai giudici – ha spiegato al nostro giornale Carla Bonino –. Per noi sono importantissimi, per fare comprendere come lavorava l’Amministrazione di Vezza d’Alba e come si sono svolti i fatti. Auspichiamo che la nostra situazione emerga in modo corretto, che il giudice possa venire a conoscenza di tutto per poi fare le proprie valutazioni, che accetteremo. Cercheremo però di provare la nostra estraneità rispetto a quanto contestato e ci difenderemo in tutti i modi, impegnandoci a essere presenti a tutte le udienze, nel massimo spirito di collaborazione. Personalmente penso di doverlo all’Amministrazione e al paese".  

"Nell’ambito di questa vicenda – precisa l’avvocato Roberto Ponzio, difensore di Renato Maiolola posizione del mio assistito è marginale. A fronte di un capo imputazione che annovera 22 contestazioni, nei confronti di Maiolo viene ipotizzata una sola ipotesi di reato, peraltro in concorso con altri quattro soggetti". 

Ezio Massucco

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