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Attualità | 19 marzo 2024, 07:25

Verzuolo: intitola la biblioteca civica al professor Cesare Segre

La cerimonia di inaugurazione si è tenuta alla presenza della moglie, Maria Luisa Meneghetti, e del professor Marco Piccat che hanno ricordato l'intellettuale nato nel paese della valle Varaita

La biblioteca di Verzuolo è stata intitolata a Cesare Segre

La biblioteca di Verzuolo è stata intitolata a Cesare Segre

La biblioteca civica di Verzuolo, è stata dedicata al professor Cesare Segre, nato nel paese il 4 aprile 1928.

Alla cerimonia inaugurale hanno partecipato il sindaco Giancarlo Panero con gli assessori Simona  Olivero e Laura Lovera che ha coordinato l’evento.

Ospiti la moglie di Cesare Segre professoressa Maria Luisa Meneghetti in Segre, docente di filologia romanza e socia dell’Accademia Nazionale dei Lincei, che ha tratteggiato un ricordo del marito quando, da piccolo giocava in via Muletti a Verzuolo.

È intervenuto  Marco Piccat, già professore ordinario di filologia romanza all’università di Trieste che ha tenuto una ‘laudatio’ in ricordo di uno degli intellettuali più importanti a livello internazionale, noto come teorico della semiologia, filologo e saggista.

Ad introdurre la serata, venerdì scorso, è stata Elena Fiorito, bibliotecaria dell'associazione Librarsi che ha fatto un quadro sul funzionamento della biblioteca  che nel 2023 ha raggiunto 3.874 iscritti con 7.072 prestiti, 525 utenti e 2.450 volumi.

È inoltre intervenuta la presidente dell' associazione Culturale Verzuolo (Acv) Sandra Sandri.

Nel suo ricordo del professor Cesare Segre, Marco Piccat ha rimarcato: “Era solito usare parole chiare, insegnamenti chiari, pensieri chiari, con un rigore estremo per evitare ogni possibile fraintendimento. Per lui, nella letteratura e nella vita, esisteva un di più che solo il lavoro dell'onesto può far emergere: il valore etico del testo.

La letteratura è un atto sociale e come tale va filtrata, esaminata e ‘resa comprensibile'. In lui, rimase continuo l' impegno ad incontrare studenti e docenti, toccando problematiche linguistiche e letterarie di varie epoche e ambienti, con attenzione costante all'attualità del nostro paese : 'un popolo è la lingua che parla'.

Negli ultimi anni era assillante per lui l'angoscia che, venendo a morire i testimoni diretti della Shoah, la memoria collettiva dell'orrore possa andare smarrita. Tutti coloro che hanno conosciuto , o ascoltato il professore , non ne correranno mai il rischio”.

Alla fine della cerimonia è stata scoperta la targa con la dedica della biblioteca civica di Verzuolo posta a fianco del portone d’ingresso di Palazzo Drago.

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