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Attualità | 26 marzo 2024, 16:21

Il trasloco rinviato alla Scuola Primo Levi di Fossano: la replica degli insegnanti e dei rappresentanti dei genitori

Alcune famiglie degli alunni avevano lamentato in una lettera: "Noi adulti abbiamo dato una brutta lezione, di chi promette e poi non mantiene"

Il trasloco rinviato alla Scuola Primo Levi di Fossano: la replica degli insegnanti e dei rappresentanti dei genitori

Avevamo ricevuto e pubblicato una lettera di genitori e nonni che denunciavano i tanti problemi ai quali ogni giorno figli e nipoti frequentanti due classi della scuola Primo Levi di Fossano devono far fronte

A tale lettera ci è giunta la replica da parte delle insegnanti, che pubblichiamo di seguito:

Come docenti intendiamo precisare innanzitutto che la richiesta di posticipare il trasloco a fine anno scolastico e di non interrompere le attività a due mesi dalla fine della scuola, è partita dal nostro istituto dopo aver preso in esame i bisogni di tutti gli alunni,  la complessità di tale operazione e i tempi necessari a rendere operative ed efficienti aule e laboratori. Richiesta scaturita dopo il confronto tra i rappresentanti dei genitori di tutte le classi, i docenti e la dirigente scolastica in una riunione straordinaria di interclasse in data 5 marzo 2024 e in seguito presentata nel collegio dei docenti.

Riteniamo altresì importante, per correttezza di informazione, segnalare che la foto abbinata all’articolo non corrisponde ad alcun locale in attuale utilizzo dalle classi della scuola Primo Levi accolte nei locali dell’IC Tesauro e nemmeno della sede della Primo Levi in Via Sacco.

Eventuali problemi che si sono presentati nel corso degli anni sono sempre stati presi in carico e si sono cercate soluzioni in ottica di collaborazione e trasparenza.

Come docenti e collaboratori scolastici abbiamo cercato di rendere il più possibile confortevole e piacevole esteticamente il contesto di apprendimento in questi anni, come i genitori hanno potuto vedere in occasione di riunioni o di eventi, e ci rammarica molto questo rimando.

                                      Le e gli insegnanti della scuola Primo Levi

 

A tale posizione, sempre in risposta all'articolo del 22 marzo scorso pubblicato sul nostro giornale, si aggiunge anche quella dei rappresentanti dei genitori che tengono a precisare alcuni punti, che riportiamo:

Prima di tutto ci teniamo a dire che i firmatari di tale articolo sono una parte veramente esigua rispetto ai numerosi genitori che sono stati in grado di capire bisogni e necessità che hanno portato a tale richiesta da parte della dirigenza del corpo docenti e del consiglio di interclasse.

Nel suddetto articolo si parla di mancata valutazione dei bisogni degli alunni e di inaffidabilità degli adulti nel mantenere la parola data.

Prima di tutto la scuola Levi di via Bava è stata e resta una scuola dignitosa e sicura per i nostri figli, cosa che invece non sarebbe nella nuova scuola dove il cortile è ancora un cantiere a cielo aperto e non si potrebbe utilizzare, proprio ora che inizia la bella stagione.

Secondo, ma non meno importante, è proprio la leva che spinge questa richiesta e cioè farsi carico delle necessità e dei bisogni di quei bambini che già devono convivere con una disabilità e che non potrebbero sopportare uno spostamento in tempi così brevi e senza una preparazione emotiva adeguata. Porterebbero perdere tutti i progressi da loro raggiunti in questi anni di stabilità.

Ma anche di tutti gli altri allievi che perderebbero tempo prezioso nell’adattamento in vista, chi delle prove invalsi, chi del passaggio imminente alle scuole medie.

Non ci soffermiamo sulle altre motivazioni altrettanto importanti ma crediamo che l'affidabilità degli adulti si palesi nella capacità di valutare la realtà delle cose e se necessario fare un passo indietro a discapito di quanto promesso. I nostri ragazzi sono sensibili alle esigenze dei loro compagni meno fortunati e a seguito di una adeguata spiegazione da parte delle loro famiglie saranno sicuramente felici ed orgogliosi di rinunciare alla loro curiosità di bambini per sostenere chi meno fortunato di loro.

Redazione

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