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Politica | 27 marzo 2024, 10:40

Giovanni Damiano candidato sindaco all’insegna del ‘cambiamento’ per Saluzzo [FOTO E VIDEO]

È sostenuto da quattro liste: una civica che porta il suo nome e tre di partito, Fratelli d'Italia, Forza Italia e Lega. "Non la Saluzzo del Medioevo – promette - ma una città viva e moderna in cui sarebbe importante avere un polo universitario

Da sinistra Franco Graglia, Cesare Battisti, Roberto Mellano, Paola Sanzonio, Giovanni Damiano, William Casoni, Paolo Demarchi e Matteo Gagliasso_Foto credits: Roberto Di Molfetta

Da sinistra Franco Graglia, Cesare Battisti, Roberto Mellano, Paola Sanzonio, Giovanni Damiano, William Casoni, Paolo Demarchi e Matteo Gagliasso_Foto credits: Roberto Di Molfetta

Cambiamento, sintonia con il governo regionale e un progetto ampio per il futuro di della città: sono questi i principali capisaldi della candidatura di Giovanni Damiano a sindaco di Saluzzo, sostenuto da una coalizione di centrodestra che include Fratelli d'Italia, Forza Italia, Lega e la lista civica che porta il suo nome.

È il terzo candidato sindaco assieme a Franco Demaria per la coalizione di centrosinistra e Marco Piccat per il centro.

Damiano è stato presentato assieme ai suoi sostenitori ieri sera, martedì 26 marzo all’Interno 2 in una sala gremita di pubblico.

A moderare l’incontro lo speaker saluzzese Livio Partiti che in una frase ha descritto il candidato sindaco come "un uomo che proviene dal mondo del volontariato e ama parlare utilizzando il pronome ‘noi’ piuttosto che ‘io’".

Giovanni Damiano ha 51 anni lavora alla Bper Banca nella filiale di Saluzzo ed ha già avuto dei trascorsi in politica quando, nel quinquennio 2004-2009, fu consigliere comunale per il centrosinistra con sindaco Paolo Allemano, ma alla fine del mandato decise di non ricandidarsi più dedicandosi al volontariato nell’ambito artistico, con i sodalizio degli ‘Amici di San Bernardo’ per il recupero dell’antica chiesa, e poi nell’Officina delle Idee per tutelare l’ospedale cittadino e nella Protezione civile dove permane tutt’ora.

A sostenerlo ieri sera c’erano i rappresentanti delle quattro liste che lo hanno scelto come candidato sindaco.

 

Roberto Mellano, sindaco di Envie e commissario del circolo di Fratelli d’Italia di Saluzzo, Cesare Battisti, promotore finanziario, coordinatore di Forza Italia di Saluzzo, Paola Sanzonio architetto, già candidata sindaco a Saluzzo nel 2009 a capo di una lista civica e nel 2019 nella lista civica di centrodestra SiAmo Saluzzo, che proviene anche lei come Damiano dall’associazione “Area Vasta” e Paolo Demarchi consigliere regionale e comunale della Lega.

Tra il pubblico in prima fila: William Casoni presidente per la provincia di Cuneo di Fratelli d’Italia assieme a Paolo Bongioanni vice coordinatore piemontese di Fratelli d’Italia e capogruppo in consiglio regionale, Franco Graglia (Forza Italia) vice presidente del Consiglio regionale del Piemonte e coordinatore provinciale azzurro e il consigliere regionale leghista Matteo Gagliasso.

Con la nostra squadra – hanno affermato all’unisono i sostenitori di Damiano – stiamo realizzando un programma per la Saluzzo del domani che vuole dare una svolta per far sì che la città non rimanga più la ‘Cenerentola’ tra le ‘7 sorelle’.

William Casoni: “Sono certo che Giovanni Damiano sia la persona giusta per dare lustro a Saluzzo sono sicuro che nella lista civica porterà i suoi voti personali perché è molto stimato in città.

È necessario cambiare con una nuova amministrazione che possa essere in sintonia con la politica della Regione e del Governo nazionale”.

Hanno fatto seguito gli interventi di Paolo Bongioanni (Fratelli d’Italia) e Franco Graglia (Forza Italia) all’insegna della necessità di ‘cambiamento’ nella comunità di Saluzzo, manifestando da parte dei loro partiti il massimo appoggio al candidato sindaco.

Giovanni Damiano ha subito voluto specificare: “Non desidero essere identificato come figlio di qualcuno, sono orgoglioso del mio passato di cui mi vanto e dei valori che mi sono stati trasmessi, ma vorrei lasciarlo fuori in questo momento. Sono figlio di Amedeo e di Giuliana, ma rivendico il diritto ad avere una mia identità”. 

Ha poi proseguito con una stoccata all’attuale amministrazione del sindaco Mauro Calderoni: “Disdegno la tirannia dell’ego e degli uomini soli al comando che parlano sempre utilizzando il pronome ‘io’, per quanto mi riguarda preferisco anteporre il ‘noi’.

Amo il confronto diretto a partire da una stretta di mano e non quello attraverso i social e la tastiera di un cellulare”.

Per Damiano e i suoi sostenitori il ‘cambiamento’ diventa un mantra.

Non voglio la Saluzzo del Medioevo, (riferendosi all’altro candidato sindaco Marco Piccat n.d.r.) e nemmeno quella di 20 anni fa, ma una comunità che parli e si confronti riprendendo la propria identità attraverso un futuro realistico".

Immancabile il riferimento a trasporti e ospedale.

Si sono persi tanti servizi. Abbiamo difeso a spada tratta l’ospedale e nell’attesa di quello nuovo ci dobbiamo tenere ben stretto il nostro.

La battaglia sui servizi è prioritaria. Non basta andare davanti alla stazione chiusa, da anni, con una  valigia finta per protestare senza rendersi conto che la struttura cade a pezzi. Manca un progetto elettrificato della linea.

A Saluzzo, - continua Damiano - tra le tante mancanze si sente quella di non avere un polo universitario, si potrebbe cercare di portare un corso di laurea triennale dedicato agli studi sanitari, che in Piemonte è assente”.

Tra le priorità, la riqualificazione della città, con interventi su strade, verde pubblico e decoro urbano.

Particolare attenzione ha spiegato di voler dedicare al commercio, con l'obiettivo di rilanciare le attività e attrarre nuovi investimenti.

Inoltre sviluppo del turismo, valorizzazione del territorio e collaborazione con le realtà produttive locali.

Saranno questi i punti chiave del programma che è ancora in fase di elaborazione e che sarà reso noto più avanti assieme ai nomi dei candidati delle quattro liste che lo sosterranno nella sua corsa verso Palazzo di città.

Anna Maria Parola

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