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Attualità | 28 marzo 2024, 15:01

Nell'Asl Cn2 mancano più di 100 medici. "Quest'anno ne vorremmo assumere 39"

Massimo Veglio, direttore generale dell'Asl Cn2, parla della carenza di personale medico e dei reparti che ne risentono di più. Nel 2023 sono stati spesi 1,5 milioni per i gettonisti. Due anni fa la cifra era stata di 2,2 milioni

L'ospedale di Verduno Michele e Pietro Ferrero

L'ospedale di Verduno Michele e Pietro Ferrero

La carenza di medici e infermieri è un'emergenza nazionale che ha ripercussioni in tutti i settori sanitari e in tutte le Asl. Massimo Veglio, direttore generale dell'Asl Cn2, ci parla della situazione locale, dando anche alcuni numeri che spiegano il momento di criticità, parlando anche dei gettonisiti. Nell'Asl Cn2 sono stati spesi per queste figure 1,5 milioni di euro nel 2023. Erano stati 1,750 nel 2022 e 2,2 milioni nel 2021.

Partiamo dal presente, qual è la situazione attuale nell'Asl Cn2 tra medici presenti e fabbisogno?
"Attualmente in servizio presso la nostra ASL ci sono 290 dirigenti medici. Il fabbisogno approvato dalla Regione Piemonte per l’anno 2024 è di 397 medici".

Quanti ne verranno assunti nel 2024?
"L’obiettivo di reclutamento per l’anno 2024 per il personale della dirigenza sanitaria è di 39 unità".

Per ovviare alla situazione, si fa ricorso ai gettonisti, chi sono?
"Per far fronte alle conseguenti carenze di personale, si ricorre – al bisogno e prevalentemente in modo temporaneo – a figure assunte tramite accordi tra le aziende sanitarie e le cooperative, i cosiddetti “gettonisti” oppure a rapporti libero-professionali diretti, che si rivelano per le Aziende Sanitarie meno onerosi perché non prevedono l’intermediazione delle società cooperative".

Ci sono aree in cui sono più presenti i gettonisti?
"Le aree in cui si fa più ricorso ai gettonisti sono la Pediatria, la Psichiatria e il servizio di Guardia Notturno per la Medicina Interna".

Quanto costano?
"Il costo orario relativo è in media di 100 euro all'ora".

Perché è cosi difficile reperire personale medico?
"Lavorare in un ospedale pubblico è considerato da molti medici meno appetibile di un tempo. Ciò a causa della carenza di organico dovuta alla scarsa offerta del mercato e alla “fuga” del personale medico già strutturato, fenomeni che hanno comportato un aumento dei carichi di lavoro e il peggioramento delle condizioni di lavoro stesso. Il maggior sacrificio richiesto ai medici dipendenti, ad esempio per un aumentato numero di turni e di servizi a cui chi lavora come gettonista non è tenuto e può sottrarsi, non riesce ad essere compensato dai salari, considerati sovente poco competitivi, soprattutto se paragonati all’offerta privata".

Il nuovo contratto di lavoro siglato lo scorso 23 febbraio potrebbe portare delle novità?
"Potrebbe mitigare la contrazione dei medici strutturati in quanto dimostra una particolare attenzione al riconoscimento e alla valorizzazione della Dirigenza Sanitaria, con maggiore tutela dei diritti e della carriera professionale, oltre a un maggior riconoscimento economico e un significativo miglioramento delle condizioni di lavoro".

Daniele Vaira

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