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Politica | 28 marzo 2024, 09:34

A Genola il sindaco uscente Flavio Gastaldi pronto a candidarsi per un nuovo mandato

"Proseguimento naturale dei primi cinque anni. Periodo molto intenso, ma è giusto cogliere le occasioni che la vita ci offre"

Flavio Gastaldi

Flavio Gastaldi

Il primo cittadino uscente di Genola, Flavio Gastaldi, una esperienza da deputato della repubblica alle spalle, ha sciolto le riserve in senso positivo sulla propria ricandidatura alle amministrative di giugno e rappresenta il primo nome candidato sindaco nella cittadina.

Lo abbiamo sentito per capirne qualcosa di più.

Sindaco Gastaldi, come è maturata la scelta di ricandidarsi per un secondo mandato da primo cittadino?
È stata frutto di un naturale proseguimento dei primi cinque anni. Non nego che è stato un periodo particolarmente intenso della mia vita nel quale ho fatto scelte personali molto importanti, ma dopotutto ho scoperto sulla mia pelle che è praticamente impossibile programmare la propria esistenza ed è giusto cogliere al volo le occasioni che la vita ci offre. Questo mi ha portato a riflettere, confrontarmi con la mia giunta, con i consiglieri di maggioranza e giungere a questa decisione. Capisco perfettamente le persone in età lavorativa che ci dicono "quando andrò in pensione contami sicuramente": non è solo frutto di disaffezione alla cosa pubblica come ci raccontano i mass media, l'amministrazione comunale è l'ente più vicino ai cittadini ed è quello con il quale tutti si rapportano quotidianamente, ma è difficile conciliare il tempo tra lavoro, famiglia e impegni dei figli. Quello che ci spinge a presentarci in prima persona è solamente la passione per la nostra cittadina, motore propulsore di ogni nostra scelta.

Che tipo di squadra proporrà? Ci saranno nuovi nomi? Figure con esperienza? La lista sarà civica o legata alla sua appartenenza politica?
La lista è chiamata "Genola Liberamente", creata nel 2014 anno del mio ingresso in Consiglio Comunale sotto l'Amministrazione Biondi. Ad oggi stiamo intensificando gli incontri con un folto gruppo di lavoro di persone di tutte le estrazioni che si sono rese disponibili per giungere a un programma che riprenda l'esperienza di questi anni, unita alle fresche idee di chi si può considerare neofita rispetto alla cosa pubblica. Sono tanti i temi su cui porre l'attenzione: primo fra tutti sarà il calo della natalità, poiché coinvolge diversi servizi che faticosamente sono stati messi su negli anni. Essere amministratori significa guardare lontano e tentare di prevedere quello che succederà evitando che ti scoppi la bomba in mano, quando intervenire sarebbe troppo tardi. A volte è inevitabile, ma il continuo contatto con i cittadini e le associazioni a volte ti fa toccare il sentiment facendoti drizzare le antenne per approfondire la questione e partire per tempo.

Quali risultati la rendono soddisfatto di questi cinque anni di amministrazione?
Senza ombra di dubbio, in cima alla lista c'è la ristrutturazione della Scuola Media. Era solo questione di tempo prima che la graduatoria scorresse e ci finanziasse i lavori. Sono stati mesi intensi, tra traslochi da Scuola a Castello e viceversa, imprevisti che rischiavano di bloccare il cantiere, le rendicontazioni Pnrr che ci hanno sospeso il contributo rischiando di provocare un serio danno al bilancio comunale. Ma quella mattina di rientro dalle vacanze natalizie, vedere i ragazzi nei nuovi locali, consapevoli di prendere in mano un edificio che rimarrà nella storia di Genola per diversi decenni, è stata un'emozione fortissima. È inutile che faccia l'elenco delle opere su cui siamo riusciti a intercettare i fondi Pnrr o altri finanziamenti come quelli delle Fondazioni di origine bancaria che insistono sul nostro territorio: chi vive Genola sa come è cambiata negli ultimi dieci anni e il criterio con il quale abbiamo dato priorità a certe opere piuttosto che ad altre. Cerchiamo di operare con la massima razionalità possibile, cercando di non costruire cattedrali nel deserto prima di aver individuato i fruitori e i gestori. Amministrare non è una gara fra comuni a chi spende di più, ma è tenere vivo il tessuto sociale affinché riesca a diventare parte integrante della vivibilità del paese, esattamente come abbiamo fatto a Genola. Il solo fatto di mantenere questo spirito, adattandolo ai tempi e intercettando le nuove leve, farà sì che si parta da una solida base su cui costruire la Genola del domani.

A questo punto quali sono allora i principali progetti che avrebbe piacere di proseguire e vedere completati?
Io sono di scuola Pro Loco e per questo già nel mandato di Stefano Biondi ci eravamo messi in testa di spostare il forno comunale delle quaquare nelle scuderie del Castello di Genola. Progetto sospeso quando abbiamo dovuto mettere i ragazzi prima delle elementari, poi delle medie al castello, ritornato in auge con la visita dell'assessore regionale alla cultura Vittoria Poggio, ora in fase di studio con la Banca CRS, proprietaria dei locali. Sempre legato al mondo della Quaquara, eravamo partiti bene con le riunioni per la costituzione del Consorzio per la Tutela e Valorizzazione della Quaquara e abbiamo fatto un primo, importantissimo passo che è l'assegnazione del marchio De.Co. alla Quaquara di Genola. Nei prossimi anni sono sicuro che ci saranno sviluppi positivi per la promozione delle nostre tipicità. Inoltre, abbiamo moltissimi progetti sulle strutture comunali su cui c'è ancora da intervenire che per ora sono nel cassetto in attesa di finanziamento: anche su questo tema, quando accadrà, non ci faremo trovare impreparati poiché tutto il lavoro di studio sarà già stato fatto.

Prevede nel prossimo futuro una sua nuova candidatura ad altri livelli istituzionali, a partire dalla sua esperienza alla Camera dei Deputati?
Per ora sono concentrato su Genola, sulla mia azienda e sulla mia famiglia. Come già detto, ringrazio il mio partito per aver puntato in tempi non sospetti su un giovane con una candidatura concreta: faccio sempre notare che gli altri difficilmente adottano lo stesso metodo di lavoro.

Da membro del Consiglio e della Giunta dell'Unione del fossanese - che raggruppa Bene Vagienna, Salmour e Sant'Albano Stura, oltre che Genola ndr - quali sono le sue impressioni su tale esperienza?
Sono personalmente molto soddisfatto del clima che abbiamo ricreato in questi ultimi cinque anni in Unione. Il merito va in primis al Presidente, poi ai sindaci, al consiglio e ai dipendenti che hanno messo anima e corpo per far riprendere nuovo slancio a una struttura che, se utilizzata nel modo giusto, aiuta a intercettare molti finanziamenti ai quali i comuni come i nostri non potrebbero mai accedere. Da assessore dell'Unione dei Comuni con delega all'Innovazione e Sicurezza, non posso non citare l'importante lavoro fatto in sinergia con il Ministero degli Interni in questi anni per essere finanziati con più contributi relativi all'installazione di nuove telecamere nei Comuni associati. Nelle prossime settimane andremo ad aumentare ulteriormente il numero di occhi elettronici presenti nelle nostre cittadine incrementando il livello di sicurezza sulle nostre strade. Non dimentichiamo l'importante contributo che stiamo gestendo da diversi mesi sul Pnrr Digitale, dal quale siamo stati beneficiari di 956mila euro che permetterà ai comuni di completare il percorso di digitalizzazione dei propri procedimenti amministrativi con l’erogazione di molti servizi online e nel contempo di garantire la crescita digitale del territorio amministrato. Si lavorerà infatti anche per abbattere il “divario digitale” e consentire a tutti i residenti di sfruttare la tecnologia oggi disponibile. Insomma, si è creato un bel gruppo che ha ottime premesse per lavorare bene insieme per i prossimi cinque anni anche a livello sovracomunale.

Fabrizio Biolè

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