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Attualità | 29 marzo 2024, 17:36

Nasce il booking dei rifugi, Salsotto del CAI: "Forse si rischia di perdere il rapporto umano. Un rifugio non è un albergo"

Così il presidente della sezione di Cuneo, che evidenzia come ci sia anche un problema legato alla connessione. Molti rifugi sono in aree totalmente prive di copertura

Il rifugio Morelli, dal sito del Cai di Cuneo

Il rifugio Morelli, dal sito del Cai di Cuneo

I rifugi prenotabili online, forse già dalla prossima stagione estiva, anche se i tempi sono stretti. Il “Portale Cai dell’escursionista” è stato presentato nei giorni scorsi a Milano, realizzato dal Club Alpino italiano con il supporto del ministero del Turismo.

Il fine è quello di mettere a disposizione di escursionisti e alpinisti per individuare facilmente i rifugi e le strutture ricettive in quota dove pernottare lungo sentieri, cammini e vie alpinistiche. Su prenotarifugi.cai.it si potrà prenotare il pernottamento nei rifugi del Club Alpino, in quelli privati, nelle foresterie e nei punti tappa lungo gli itinerari escursionistici e alpinistici selezionati. 

Un sistema di prenotazione online in quattro lingue: italiano, inglese, francese e tedesco, alla stregua di quelli che ormai tutti usiamo per la prenotazione delle strutture ricettive in ogni parte del mondo. Prossimamente i rifugisti potranno registrarsi alla piattaforma.

Per quelli che gestiscono le strutture di proprietà del Cai (una ventina nella nostra provincia) il primo anno sarà gratuito; costerà invece 50 euro per le strutture private. Dal secondo anno sarà a pagamento per tutti, al costo di 130 euro. 

Gli escursionisti potranno prenotare non le camere ma i posti letto, pagandoli con carta di credito, bonifico o altri strumenti di pagamento digitale. La commissione sarà del 3,45%.

Tutto bello? In realtà le perplessità non mancano, come evidenzia il presidente del Cai sezione di Cuneo Paolo Salsotto. "E' da un po' che se ne parla. A mio avviso, sarà difficile riuscire a partire per l'estate. E non mi sembra che la cosa sia stata accolta con grande entusiasmo dai rifugisti, almeno da quelli con cui ho parlato", commenta.

Due le motivazioni principali. C'è quella più tecnica, legata alla connessione, in alcune aree totalmente assente. "Chi prenota dalla pianura pensa di aver prenotato, mentre il rifugista magari nemmeno riesce a vedere la piattaforma. Anche chi utilizza la connessione satellitare può avere problemi, soprattutto in caso di maltempo".

C'è poi una ragione più squisitamente umana: la telefonata al rifugio non è solo per prenotare un posto, ma anche per avere informazioni sui sentieri o sulle previsioni meteo. "Il rifugio non è un albergo, lo diciamo sempre. La telefonata consente di entrare in relazione con il gestore, di avere qualche informazione, chiedere se servono ramponi, ciastre o attrezzatura particolare. Ma, soprattutto, consente di avere un contatto diretto con chi ci accoglierà. In rifugio la convivenza è obbligatoria, si mangia insieme e si dorme nelle camerate. Alcuni gestori credo che temano che la prenotazione online possa portare alla spersonalizzazione delle strutture e alla perdita della relazione. La prenotazione online è un'opportunità, ma va gestita".

Barbara Simonelli

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