Riceviamo e pubblichiamo dall’associazione Comuneroero.
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Dopo tante dichiarazioni sul futuro di Egea, anche la società civile che Comuneroero vuole rappresentare, deve avere il diritto e ha il dovere di portare il suo punto di vista e contributo. L’ha fatto prima e durante questa lunga fase di crisi e intende farlo ora entrando nel merito dei rischi e delle opportunità che il nuovo accordo potrebbe avere su noi cittadini.
È noto che il Gruppo Egea si basa su un modello duale di governance che è risultato del tutto fallimentare: la public company non ha funzionato e il pubblico è stato sottomesso agli interessi privati senza poter svolgere il suo ruolo di indirizzo, controllo e gestione delle concessioni.
La sciagurata gestione del socio privato e il disattento comportamento dei soci pubblici e di larga parte della politica locale e regionale, prostrata al volere dell’azionista di controllo, ha portato il Gruppo Egea ad un passo dal dirupo causando danni enormi al territorio e mettendo a rischio oltre 1300 posti di lavoro.
Solo venti mesi fa, martedì 19 luglio 2022 al castello di Grinzane Cavour in occasione dell’Assemblea dei soci Egea per la presentazione del Bilancio 2021 (l’ultimo approvato), il gotha della politica e dell’azienda, magnificava gli straordinari risultati raggiunti.
In assenza della proposta di salvataggio di Iren il gruppo sarebbe fallito.
Il salvataggio non è indolore, comporta gravi danni a tutti i soci, ai partner, ai fornitori, all’erario, agli obbligazionisti, alle banche, ma per fortuna sono state espresse garanzie per i dipendenti che avranno salvaguardato il posto di lavoro.
Ci interessa esprimere il nostro punto di vista su quello potrà succedere agli utenti/clienti dei principali servizi erogati dal gruppo Egea, quelli “salvati” dall’accordo, per gli altri (es. 110%) vediamo solo tempi ancora più bui con zero margini di azione.
IL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO
La popolazione cuneese un decennio fa scelse la strada della gestione totalmente pubblica del servizio per tutta la provincia e oltre un lustro fa venne predisposto e deliberato l’iter per implementare la società consortile interamente pubblica COGESI per la gestione dell’Ato4.
Egea e larga parte dei sindaci dell’area (Alba, Fossano, il Roero – rappresentato prima da Enrico Faccenda, attuale sindaco di Canale poi dimessosi per entrare nel Consiglio di Sorveglianza di Egea, e poi Walter Cornero, attuale sindaco di Sommariva Perno), ect, hanno bloccato per 5 anni il processo di pubblicizzazione, con innumerevoli ricorsi, tutti persi, generando costi aggiuntivi alla comunità e perdite di finanziamenti pubblici che avrebbero potuto incidere favorevolmente sulle tariffe future oltre che accelerare il piano degli investimenti necessari previsti dal piano approvato.
Che cosa succederà ora? Iren accetterà di farsi da parte e lasciare finalmente che si completi il programma Cogesi?
Le affermazioni di Iren al closing e le opzioni deliberate, non ci lasciano tranquilli, al contrario ci preoccupano molto. Iren ipotizza di investire nel sistema idrico integrato invece di ridimensionarlo e cerca di cedere ai pubblici il 20% di Egea Acque, con quali finalità? Intende usare ancora una volta i pubblici come guastafeste per osteggiare il completamento del progetto dell’acqua? Speriamo di no, che la lezione sia servita e che si rispetti la volontà dei cittadini. Assieme agli amici del Comitato Cuneese Acqua Bene Comune, continueremo a vigilare e promuovere ogni iniziativa utile al rapido completamento del piano di pubblicizzazione.
IL TELERISCALDAMENTO
Questo servizio ha subito le maggiori penalizzazioni in questi ultimi anni a causa di un pessimo contratto stipulato tra i comuni ed Egea che, anche a causa del vuoto legislativo in tema tariffario ha di fatto permesso una gestione totalmente monopolistica del fornitore.
In condizioni di mercato dell’energia stabilizzato, con bassi costi della materia prima gas, il teleriscaldamento viveva momenti tranquilli: beneficiava di una tariffa indicizzata a quella del gas con qualche potenziale miglioramento e quindi andava bene a tutti. Ai fornitori che usano il calore prodotto da Alba Power (100% Energhe, società del Gruppo Ferrero, dopo l’uscita di Egea del Marzo 2016) e ai clienti che pagavano meno l’energia rispetto al gas e risparmiavano sulla manutenzione degli impianti di condominio.
In presenza di mercati turbolenti, come quelli degli ultimi anni, la situazione è diventa gravemente complicata: il problema di fondo è all’origine, la tariffa non avrebbe dovuto essere collegata con quella del gas, ma ai bassi costi di produzione (i cosiddetti “cost reflective”) che beneficiano della fornitura Alba Power. Le tariffe di cessione del calore, avrebbero dovuto armonizzare gli obiettivi economico-finanziari dei soggetti esercenti il servizio, ma con gli obiettivi generali di carattere sociale, di tutela ambientale e di uso efficiente delle risorse. Cioè non ingrassare solo il fornitore del servizio, ma erogare teleriscaldamento a prezzi compatibili con i costi, tutelando l’ambiente.
Cosa farà ora Iren? Dove opera ha anch’essa applicato la tariffa indicizzata al gas, ma durante la crisi ha applicato degli sconti per attenuare il rischio ricorsi degli utenti per incompatibilità tra costi produzione e tariffa indicizzata.
Ciononostante l’8 Novembre 2023 l’Antitrust ha avviato un'istruttoria, nei confronti delle società Iren, Iren Energia, Iren Ambiente e Iren Mercato, per accertare l'esistenza di possibili violazioni delle norme sull'abuso di posizione dominante relativamente al mercato del teleriscaldamento.
Iren ha tariffe standard a livello di bacino al contrario di Egea. A Torino Iren ha tariffe più basse del 20% rispetto a Egea e ha tariffe per bacino, mentre Egea ha tariffe diverse per paese: Alba diverse da Bra.
La concessione tra Egea ed il Comune di Alba termina nel Settembre del 2027, fra 3 anni. Il comune potrà diventare proprietario degli impianti pagando un Valore Residuo.
Dal punto di vista tecnico, la cessione delle quote Egea di Alba Power a Ferrero non ha prodotto cambiamenti per i cittadini, visto che è stata posta come prioritaria la continuità tecnica ed economica della fornitura di calore da Alba Power al teleriscaldamento e che la fornitura stessa è stata prolungata anch’essa fino al 2027.
In questi tre anni Iren dovrà dimostrare di voler stare dalla parte dell’utente: si apriranno scenari interessanti, la rete può diventare pubblica, il Gruppo Ferrero il calore può venderlo solo al teleriscaldamento, quindi sara più facile ottenere finalmente “obiettivi generali di carattere sociale, di tutela ambientale e di uso efficiente delle risorse”.
Iren ha salvato Egea, ma anche qui può battere cassa con i Comuni se non sapranno fare bene il loro mestiere!
LA RETE GAS
Le norme in vigore prevedono che nel mercato del gas ci sia un solo operatore che gestisce la rete e tante società commerciali che vendono il servizio.
La società di rete del nostro territorio si chiama “Reti Metano Territorio Srl”, è partecipata con il 51% da Egea e il 49% da Lime Energia Srl, attiva a Perugia, le quote sono state date in pegno a Intesa Sanpaolo e ora il closing Iren prevede che rientreranno al 100% sotto il suo controllo.
Il servizio di distribuzione del gas naturale, in quanto servizio pubblico, deve essere affidato esclusivamente mediante gara per una durata non superiore a 12 anni.
Il Comune di ALBA appartiene all’ambito territoriale denominato “CUNEO 3 NORD-EST”, unitamente ad altri 89 Comuni e il Comune di ALBA ha il ruolo di Stazione Appaltante per la gestione della gara: la Giunta Comunale n.120/2014 nominò il Responsabile Unico del Procedimento.
In data 22 novembre 2018 è stata completata ed ultimata la documentazione dalla quale si desume che tutti i Comuni facenti parte di CUNEO 3 hanno raggiunto l’accordo sul VIR (valore residuo industriale) degli impianti con i rispettivi concessionari.
In tutti questi anni, nulla è stato fatto per mettere in gara le reti degli 89 comuni, favorendo cosi di fatto Egea. La gara permetterebbe di affidare la gestione delle 89 reti ad un solo operatore, permettendo così di contenere il costo della componente fissa che il commerciante che ci fornisce il servizio gas ci fattura ogni mese sotto la voce “Trasporto e misura”.
Cosa farà ora il Comune di Alba? Continuerà a disattendere le norme di settore che obbligano da tempo l’esecuzione della gara? Quali impegni verranno presi con Iren?
LA COMMERCIALIZZAZIONE DEL GAS E DELL’ENERGIA ELETTRICA
Questo è il servizio che ci preoccupa meno. L’uscita definitiva dei clienti dal “servizio tutelato” imposto recentemente dalla normativa nazionale, che penalizza molte famiglie, semplifica il rapporto con Egea e domani con Iren. Verranno evitati i pasticci comportamentali di Egea degli ultimi anni su cui abbiamo più volte scritto e i clienti potranno cambiare fornitore facilmente se non saranno sodisfatti.
Iren si è impegnata a migliorare la qualità dei servizi, ci auguriamo che, anche per suo interesse e per mantenere il portafoglio di circa 200mila clienti gas ed energia elettrica che rileva da Egea, intenda migliorare anche la voce che in bolletta ci fattura ogni mese sotto la voce “Spesa della materia prima”.
IN CONCLUSIONE
Ci preoccupa la dichiarazione del presidente di Iren, Luca Dal Fabbro quando dice che intende “(…) dare seguito ad ulteriori investimenti di sviluppo, in via prevalente, nel teleriscaldamento e nel servizio idrico integrato”. Iren deve assicurare il completamento della gestione pubblica del ciclo idrico integrato per tutta la provincia dove gli investimenti saranno in capo a Cogesi, come deve favorire il passaggio della rete del teleriscaldamento al Comune di Alba, così potremo ottenere migliori tariffe basate sul principio del "cost reflective".
Il Comune di Alba deve riscattare la rete di teleriscaldamento e accelerare la gara per la rete unica del gas relativa all’ambito CUNEO 3 NORD-EST, per avere tariffe del gas più basse.
Prendiamo l’impegno a continuare a vigilare su quello che succederà nei diversi settori di competenza del nuovo operatore, interagendo direttamente con il regolatore se e quando fosse necessario.
Non mancherà inoltre la nostra pressione sui Comuni, in particolare quello di Alba per il suo ruolo baricentrico, per accertare che svolgano al meglio il ruolo che gli compete.
Il direttivo di Comuneroero Odv,
3 Aprile 2024