Cronaca - 10 aprile 2024, 16:48

Omicidio stradale e fuga: operaio di Cortemilia patteggia un anno e otto mesi di reclusione

Il 39enne era stato rinviato a giudizio per il sinistro che sull’autostrada A21 Torino-Piacenza costò la vita a un 45enne francese e al suo figlioletto undicenne

Il Tribunale di Pavia

Il Tribunale di Pavia

Un anno e otto mesi di reclusione con la sospensione condizionale della pena, il beneficio della non menzione, e la sospensione patente di guida per un anno. 

E’ la pena patteggiata dal 39enne operaio di Cortemilia rinviato a giudizio davanti al Tribunale di Pavia con le accuse di omicidio stradale e di fuga

L’uomo, difeso in giudizio dall’avvocato albese Roberto Ponzio, fu tra i protagonisti, suo malgrado, del tragico incidente che nella notte tra il 28 e il 29 aprile 2022, lungo l’autostrada A21 Torino-Piacenza, costò la vita a due cittadini francesi, il 45enne Benoit Gros e il figlio Titovan, undicenne. 

Il Citroën Berlingo sul quale le due vittime viaggiavano insieme all’intera famiglia – padre, madre e quattro figlioletti –, diretta in Francia di ritorno da una vacanza, era fermo lungo la carreggiata a causa di un’avaria quando venne violentemente tamponato da una Mercedes Cls condotta da un uomo classe 1989 residente a Casale Monferrato (Alessandria), anche lui rinviato a giudizio per omicidio stradale. 

Secondo quanto emerso dalle indagini l’uomo avrebbe viaggiato a una velocità di 176 chilometri orari, quindi ben oltre i limiti previsti per quella tratta. 

Stando alla ricostruzione del sinistro effettuata dalla Procura della Repubblica pavese – l’accusa si basava sulle risultanze degli accertamenti fatti dalla Polizia Stradale di Alessandria, come anche su una relazione cinematica effettuata dall’ingegner Mattia Sillo di Borgarello (Pavia) e su una consulenza medico legale effettuata dal dottor Marco Ballardino, della sezione di Medicina Legale dell’Università di Pavia –, in conseguenza del violento urto il van si sarebbe ribaltato e il bambino ne sarebbe stato sbalzato fuori. Il padre, in quel momento già fuori dal veicolo nel tentativo di risolverne il guasto, avrebbe cercato di soccorrere il figlio, ma entrambi vennero travolti dal monovolume condotto dal 39enne langarolo e sul quale viaggiava anche un passeggero, sopraggiunto sul luogo dell’incidente a una velocità che le verifiche effettuate in seguito avrebbero definito come pari a 170 km orari.  

Da qui l’ipotesi d’accusa di omicidio stradale avanzata dalla Procura nei confronti dei due – sempre secondo gli inquirenti la morte del bambino sarebbe stata provocata dal primo tamponamento, per le gravi lesioni cranio cefaliche subite dal piccolo –, mentre il cortemiliese ha dovuto rispondere anche del fatto di essersi allontanato dal luogo dello scontro senza fermarsi a prestare soccorso, venendo poi fermato ore più tardi da una pattuglia dei Carabinieri quando era già uscito dall’autostrada e giunto ad Acqui Terme (Alessandria).  

Il doppio incidente aveva provocato gravi lesioni anche alla moglie 43enne e agli altri figli di Benoit Gros, che al momento del fatto avevano rispettivamente di 16, 14 e 4 anni, costituiti parte civile in giudizio.

Risarcito il danno a queste ultime, il procedimento si è concluso con la richiesta di patteggiamento arrivata dalle difese dei due imputati durante l’udienza preliminare tenuta nei giorni scorsi davanti al giudice Pasquale Villani

Difeso dall’avvocato Corrado Limentani di Milano, anche il guidatore della Mercedes ha patteggiato una pena di un anno e quattro mesi, anche lui con la sospensione condizionale della pena, il beneficio della non menzione e un anno di sospensione della patente. 

Ezio Massucco

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