Attualità - 11 aprile 2024, 14:48

Alla scoperta della cartiera Pirinoli di Roccavione, esempio di resilienza territoriale e sociale [FOTO]

Tour dello stabilimento che nel 2015 è stato salvato dal fallimento dai dipendenti, unitisi in cooperativa. Questa mattina prima tappa 2024 della campagna “I cantieri della transizione ecologica” di Legambiente

Silvano Carletto, presidente CDA Cartiera Pirinoli

Silvano Carletto, presidente CDA Cartiera Pirinoli


In occasione della paper week, la settimana del riciclo e del recupero della carta, la cartiera Pirinoli di Roccavione ha aperto le sue porte per una visita guidata.

Era la prima tappa 2024 della campagna “I cantieri della transizione ecologica” di Legambiente. L’associazione ambientalista arriva oggi, giovedì 11 aprile, in provincia in Cuneo, per portare in primo piano, insieme a Comieco (il Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica), l’esperienza virtuosa dell’Italia, capace di centrare in anticipo l’obiettivo europeo del riciclo di carta e cartone dell’85% al 2030, grazie ad un ottimo sistema di raccolta e riciclo e, soprattutto, alla diffusione di una rete impiantistica capillare.

LA CARTIERA PIRINOLI

La storica Cartiera Pirinoli, uno dei 57 impianti consorziati con Comieco, ha una storia lunga 152 anni. Fondata nel 1872 da Gaspare Pirinoli come impresa a conduzione familiare, ha vissuto periodi d’oro - all’inizio del 2000 è stata tra i primi dieci impianti in Europa – ma anche da momenti difficili come la crisi economica che l’ha travolta nel 2014. A salvarla dal fallimento, nel 2015, i suoi stessi operai che hanno fondato una società cooperativa facendola così rinascere.

La cartiera è specializzata nella produzione di cartoncini patinati e monolucidi per astucci pieghevoli e cartone grigio per tubi o per interfalda. Il cartoncino patinato, riciclabile al 100%, è ideale per la realizzazione di imballaggi primari. Inoltre, protegge il prodotto e può essere personalizzato con messaggi rivolti al consumatore. I tubi in cartone riciclato vengono utilizzati per il sostegno dell’imballaggio flessibile come la carta, il politene, le stoffe, ecc.

IL CICLO PRODUTTIVO

Guidati da Silvano Carletto, presidente CDA Cartiera Pirinoli, è stata fatta una visita dello stabilimento che, fino a 36 anni fa, lavorava solo la cellulosa acquistata dai paesi del Nord. Dal 1990 vive invece sulla raccolta differenziata per poi rigenerare, attraverso il riciclo, il prodotto carta. Oggi, di fatto, il riciclo sostituisce la cellulosa e l'Italia esporta anche all'estero la sua carta differenziata.

La carta differenziata arriva da tutta Italia tramite Comieco ad un prezzo calmierato. Il consorzio vanta una rete di Comuni convenzionati sempre più capillare, oltre 340 impianti di gestione dei rifiuti e ben 57 cartiere che riciclano la carta.

Su 10 mila tonnellate di carta, abbiamo almeno 500 tonnellate di scarto come plastica, vetro, o sabbia – spiega Carletto -. Sicuramente è tutto migliorato con l'avvento della raccolta porta a porta. Trentacinque anni fa invece arrivava di tutto assieme alla carta. Oggi la raccolta differenziata è per noi strategica. Ci sono più di trenta tipologie di carta. Ed è la giusta combinazione a dare il prodotto”.


Nel cortile dello stabilimento ci sono montagne di balle di carta: quelle bianche, più costose, che arrivano da una tipologia di raccolta industriale, e quelle colorate che arrivano dalla differenziata cittadina.

Le balle vengono caricate su nastri trasportatori. Finiscono in grandi vasconi, la carta viene triturata e mescolata all'acqua. Si forma una polpa molto liquida (su 100 litri solo 4 sono di carta).


Poi ci sono macchine che separano ed epurano, rimuovendo i contaminanti pesanti e leggeri attraverso dei filtri.

L'impasto, contenuto in tine, serve ad alimentare la macchina continua (non viene mai fermata) che produce il bobinone di cartoncino multistrato. È un procedimento in cui si accoppiano gli strati ancora bagnati, in modo che possano incollarsi. 


Sono quattro gli strati fibrosi al 20% di consistenza – racconta il presidente Silvano Carletto -: la copertina bianca fatta con materiale bianco, la sottocopertina, l'interno grigio che dà supporto, e il retro che va a contatto con il prodotto e che può essere di diverso colore”.

Con la sezione pressa si toglie ancora acqua: il foglio entra al 20% di umidità e ne esce al 55%.

Quindi la seccheria: il cartone passa attorno ai cilindri che fanno evaporare l'acqua. Dai camini della cartiera esce quindi vapore acqueo, ma nell'uscita dei camini ci sono scambiatori per recuperare energia e reimmetterla in seccheria.

A fondo macchina ci sono ancora tre stesure di patina (formata da carbonato di calcio e caolino) che conferisce la stampabilità al cartone.

Dallo spappolatore all'uscita del bobinone passano circa venti minuti di tempo. Si producono bobinone da 15 tonnellate e 10 chilometri in lunghezza, una all'ora.

Al fondo della macchina, prima di diventare bobina, c'è uno scanner che fa una scansione continua: rileva grammatura, spessore e umidità. E regola la macchina. La cartiera produce solo su ordine, niente da magazzino.


La macchina continua produce bobinone. È a ciclo continuo con tre persone per turno.

“Noi mandiamo al cliente bobine più piccole o risme di fogli su bancali che vengono poi confezionate. I Clienti sono al 50% italiani, il resto estero”, conclude Carletto.


ECONOMIA CIRCOLARE

Ottimo esempio di economia circolare, la cartiera negli anni ha puntato sempre di più su innovazione e sostenibilità. Il sito produttivo, provvisto di Autorizzazione integrata ambientale (Aia), utilizza per il 100% materie prime fibrose provenienti dalla raccolta differenziata cittadina o da altri processi di riciclo.

L’acqua si recupera per il 95% dal ciclo produttivo. L'impianto di depurazione è assimilabile a 25mila abitanti equivalenti.

Lo stabilimento è anche dotato di un impianto di cogenerazione ad alto rendimento e basse emissioni di ultima generazione che lo rende completamente autosufficiente sul piano del fabbisogno energetico. È stato acquistato nel 2019.

Oggi l'impianto produce circa 95.000 tonnellate all’anno di carta dando lavoro a 96 persone: di queste 77 sono soci. Nel 2022 ha registrato un fatturato: 72.3 milioni di euro, EBITDA: 11 milioni di euro (15%) e un utile netto di 8,1 milioni di euro.


LA TAVOLA ROTONDA


Al termine della visita guidata si è tenuta una tavola rotonda a cui hanno partecipato Giorgio Zampetti, direttore Legambiente nazionale; Dimitri Buzio, presidente Legacoop Piemonte; Carlo Montalbetti, direttore generale Comieco; Silvano Carletto, presidente CDA Cartiera Pirinoli: la sindaca di Roccavione Germana Avena accompagnata dal vice Rudi Medicato; Rubina Pinto, Legambiente Piemonte. A moderare l'incontro Francesco Lo Iacono, direttore Nuova Ecologia. Presente anche il comitato del premio “Luisa Minazzi – Ambientalista dell'anno” che nel 2019 ha premiato proprio i soci della cooperativa Pirinoli per la loro storia di resilienza territoriale e sociale.


Con la nostra campagna i cantieri della transizione ecologica - dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – dallo scorso maggio stiamo raccontando, attraverso un viaggio itinerante lungo la Penisola, esperienze, progetti e cantieri che vanno nella giusta direzione della transizione ecologica ed energetica e che potranno portare importanti benefici in termini ambientali, occupazionali ed economici. Progetti che meritano di essere replicati proprio come quello della cartiera Pirinoli. Oggi la transizione ecologica e la decarbonizzazione passano anche dal riciclo della carta, il settore sta dimostrando di essere al passo con i tempi e delle sfide che sono in atto cercando di essere sempre meno energivora. Ma per sostenere questo settore è importante che vi siano iter normativi più semplici e autorizzazioni più veloci per i nuovi impianti, per poter rendere la filiera sempre più circolare e libera dalle fonti fossili”.

Credo sia più che mai importante per Legambiente aver scelto la Cartiera Pirinoli per questa giornata del riciclo. La 'nostra fabbrica' – dichiara Germana Avena, sindaca di Roccavione che rimarca il rapporto stretto fra Comune e stabilimento - rappresenta uno straordinario esempio di azione ecologica ante litteram perché dà molto più di un secolo basa la sua produzione su una materia prima come carta e cartone diciamo di 'seconda mano', senza impatto di prelievo. Io ricordo fin da piccola che i roccavionesi portavano qui la carta sui carretti. Poi dieci anni fa la riapertura della cartiera dopo il fallimento, salvata dai lavoratori. Da qualche anno risulta essere uno dei più importanti esempi di 'workers buyout' essendo amministrata dalla cooperativa di lavoratori”.


Qui è stato salvato un impianto industriale che ha valenza economica, sociale e ambientale con la modalità inconsueta della cooperativa – le fa eco Carlo Montalbetti, direttore generale Comieco -. Un esempio che dovrebbe fare scuola. Ecco perchè con il Paper Week vogliamo far vedere concretamente cosa succede in una cartiera e quindi per motivare ancora di più i cittadini alla raccolta differenziata”

La nostra è un'azienda particolare – ha aggiunto Carletto -. Abbiamo recuperato un'azienda fallita e da sempre viviamo immersi nel riciclo che è la nostra missione. E poi cerchiamo di ridurre costantemente l'utilizzo di risorse. Nel 2019 ci siamo dotati di un impianto di cogenerazione ad alto rendimento e basse emissioni investendo ben 7 milioni di euro”.

Dimitri Buzio, presidente di Legacoop Piemonte: “La transazione ecologica è importante tanto quanto la valenza sociale. I dipendenti della cartiera Pirinoli dieci anni fa hanno salvato una intera comunità. Ma è importante sottolineare che c'erano due condizioni fondamentali per poterlo fare: la volontà dei lavoratori, dotati di giuste competenze. La cartiera Pirinoli veniva da due fallimenti, oggi l'utile viene utilizzato in gran parte per gli investimenti. Un modello che, se raccontato per ciò che fa e ciò che è, può essere sempre più replicato, anche in altri ambiti”.

Questa è una storia di resilienza territoriale che siamo felici di raccontare - ha concluso Rubina Pinto, Legambiente Piemonte -. Ma è importante lavorare anche sulla transazione culturale della cittadinanza per raggiungere la vera sostenibilità”. 


Cristina Mazzariello

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