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Attualità | 20 aprile 2024, 12:14

Il cavallo bianco di Napoleone fa il suo ingresso trionfale a Cherasco: è un'opera del piozzese Franco Sebastiano Alessandria

Con crine e coda di chiavi antiche, è alto 1 metro e 60. Realizzato in occasione della rievocazione storica del 27-28 aprile, sarà esposto per i prossimi mesi

Il cavallo bianco di Napoleone fa il suo ingresso trionfale a Cherasco: è un'opera del piozzese Franco Sebastiano Alessandria

Nel centro di Cherasco ha fatto il suo maestoso ingresso Marengo, il cavallo bianco di Napoleone. 

Alto 1 metro e 60 al garrese, è l'ultima opera realizzata dall'artista piozzese Franco Sebastiano Alessandria che, proprio nella Città delle Paci, aveva già esposto il dittico "Essere o Avere" e un maxi cinghiale composto da 1500 chiavi antiche. 

L'opera, realizzata in occasione delle rievocazioni storiche dedicate a Napoleone, sarà esposta per i prossimi mesi, ed è davvero maestosa. Il corpo del cavallo, realizzato a tecnica mista, è arricchito da coda e crine realizzati con intrecci di chiavi, diventate la firma delle opere di Alessandria. 

"All'età di circa tre anni - racconta Franco Sebastiano Alessandria - sono stato portato a Cherasco al Gallaman, ex collegio per orfani, che era condotto dalle gentili suore Somasche. Ci portavano a fare molte passeggiate e ci raccontavano diverse storie. Durante una di queste passeggiate, sulla strada che conduceva al castello con file di platani secolari, ci raccontarono una storia che mi è rimastamolto impressa. Di fronte al castello c'era un grande platano con un grosso ramo semi spezzato, sorretto da un grosso sostegno di legno; la favola che raccontavano le suore diceva che a quel ramo era stato attaccato ilcavallo di Napoleone e che il destriero, a forza di tirare, impennarsi e dare di matto, aveva quasi spezzato quel grosso ramo e si sa, la fantasia dei bambini vola e sogna. Dopo più di mezzo secolo la favola e il sogno si sono realizzati in questo stallone bianco di Napoleone."

Da sempre il cavallo Marengo nell'iconografia e nelle pitture viene rappresentato con il manto bianco, alcune ricerche, invece, sostengono che fosse di colore grigio. Quel che è certo è che l'opera di Alessandria è davvero maestosa e realistica.

"Realizzarlo è stato faticoso, - dice l'artista piozzese - ma spero che il risultato possa essere apprezzato. L'invito è ovviamente quello di andare a Cherasco per vederlo dal vivo e fotografarlo. Volutamente da tempo espongo le mie opere nelle piazze, dove la gente può ammirarle e commentarle da vicino, credo che sia un buon modo per avvicinare tutti all'arte". 

Sabato 27 e domenica 28 aprile, Cherasco rivivrà l'atmosfera del 1796, giorno in cui, a palazzo Salmatoris, gli emissari di Vittorio Amedeo III di Savoia sottoscrissero la resa del regno alle armate della Repubblica francese, guidate da un giovanissimo Bonaparte.

A riportare indietro di 200 anni le lancette della storia, per l’intero fine settimana, saranno i numerosi gruppi di rievocatori appiedati e a cavallo che illustreranno, con dimostrazioni e manovre, non solo armi e uniformi, ma anche le condizioni di vita degli eserciti in lotta nell’Europa di fine Settecento.

L’accampamento, ricostruito con cura filologica nell’abitato, sarà visitabile anche in notturna, illuminato dai fuochi dei bivacchi dei soldati. Il programma completo è consultabile sul sito della Città di Cherasco.

Arianna Pronestì

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