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Attualità | 23 aprile 2024, 12:13

Il Comune di Cuneo “a scuola di comunità energetiche”: ieri l’incontro con il professor Tartaglia

L’esperto ha preso parte alla commissione consiliare tenuta sul tema. Era il terzo appuntamento sul tema, un percorso iniziato con la proposta di gestione di Acda incentrata sull’impianto fotovoltaico alla nuova scuola di Madonna dell’Olmo

Il Comune di Cuneo “a scuola di comunità energetiche”: ieri l’incontro con il professor Tartaglia

Forse non tutti prendono davvero sul serio quel che, ormai, sicuramente sanno relativamente al surriscaldamento globale: il trend attuale non si è accorto dei nostri, primi, cambiamenti e ne abbiamo concretissimo riscontro proprio nell’instabilità di meteo e temperature. Che si può fare, ancora, quindi? Cosa si può fare? Intervenire sul modo in cui sfruttiamo la nostra energia chiedendoci se tutto quel che consumiamo serva davvero per sopravvivere, guardando agli obiettivi europei 2030-2050 e abbandonando i combustibili fossili per effettuare il passaggio totale alle energie rinnovabili. Una strada per farlo è quella dell’attivazione delle Comunità Energetiche”.

Così ieri sera il professor Angelo Tartaglia, protagonista della commissione consiliare congiunta convocata nel salone del Consiglio del municipio di Cuneo.

Una “terza puntata” incentrata, ancora, sul tema dell’attivazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER): se nei primi due appuntamenti si è dato spazio all’introduzione della discussione e al progetto proposto dall’ACDA come soggetto gestore, in quest’ultimo il professore ha illustrato nello specifico la natura delle CER, della legislazione in merito e degli incentivi sbloccabili tramite la loro attivazione.

Presenti all’incontro di approfondimento – chiesto nello specifico dalle forze di minoranza - i presidenti di commissione Santina Isoardi, Mario di Vico e Alessia Deninotti, i dirigenti di settore comunali e il vicesindaco Luca Serale.

La storia delle Comunità Energetiche

Come illustrato dal professor Tartaglia una CER è un insieme di soggetti di varia natura che uniscono gli sforzi per poter agire sulla produzione della propria energetica: la si genera in una “cabina primaria” e poi la si mette in circolo, gestendola con intelligenza e a vantaggio dei membri.

Le prime avvisaglie legislative sono datate al 2018, con diversi aggiornamenti e un decreto legislativo del 2021, e specifiche tecniche arrivate non prima dell’inizio dell’attuale mese di aprile.

La CER è un vero e proprio soggetto giuridico, che può essere concretamente di diversa natura, con vincoli specifici sull’ammissione dei soci, i ruoli e le finalità nel quale tutti possono entrare e uscire liberamente – ha spiegato Tartaglia - . Importante però che lo scopo prevalente non sia quello del lucro: i soci si mettono insieme per trarre un beneficio sociale e ambientale a fronte di specifici incentivi”.

In generale tutti gli intervenuti alla discussione – Flavia Barbano (Cuneo Centro) ed Elio Beccaria (Crescere Insieme) per la maggioranza e Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia) e Ugo Sturlese (Cuneo per i Beni Comuni) - , e anche il vicesindaco Serale, si sono detti favorevoli a questi momenti di analisi più approfondita della tematica, considerando le CER una realtà più che interessante dalla grande funzione sociale e ambientale.

Il nodo degli incentivi

Relativamente alla questione dell’accesso agli incentivi, infatti, si è largamente parlato in sede di commissione. Secondo il professore la necessità per una CER come quella che potrebbe arrivare a creare il Comune di Cuneo è che tutti i soggetti siano collegati alla stessa cabina primaria, che gli impianti non superino la potenza di picco di 1 mgW e che sia stato avviato dopo il 15 dicembre 2021 (e comunque dopo la costituzione formale della Comunità stessa).

Ogni soggetto facente parte della Comunità può continuare ad acquistare l’energia che gli serve dove preferisce scorporando dalla bolletta dell’energia condivisa – ha aggiunto Tartaglia - . Inoltre, ogni socio produttore continua a vendere, in regime di mercato, l’energia che non autoconsuma”.

Agli incentivi si potrà accedere sino al 31 dicembre 2027, e varranno per vent’anni.

Dopo i vent’anni spariscono gli incentivi ma non per forza la Comunità, che rimane invece come struttura e può tramutarsi in una Comunità Energetica di Cittadini – ha proseguito il professore - : l’energia prodotta può essere reimmessa sul mercato e venduta a prezzi ‘di favore’ ai soci e ‘di mercato’ all’esterno, sempre con la specifica che l’obiettivo sia coprire il fabbisogno dei soci stessi e non fare utili”.

Rispetto al vostro caso è bene poi ricordare che gli operatori come l’ACDA possono essere utili nel gestire e organizzare gli impianti ma non ‘fanno’ una CER – ha continuato il professore - . L’iniziativa deve arrivare dai soci, che sono i veri controllori della Comunità. Discorso analogo per la locazione degli impianti, che necessariamente si devono ubicare dove c’è disponibilità di spazi e strutture: serve capire se sul territorio, questa disponibilità, esiste e in che misura. Perché non usare aree cementate a parcheggio?

Simone Giraudi

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