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Cronaca | 23 aprile 2024, 17:09

Attentato ex Caserma Allievi Carabinieri di Fossano: domani udienza Cassazione per Cospito

I supremi giudici dovranno esprimersi sui ricorsi presentati da procura generale di Torino e difese

La sede della Caserma Allievi Carabinieri di Fossano

La sede della Caserma Allievi Carabinieri di Fossano

E’ fissata per domani in Cassazione l’udienza del processo che vede imputati gli anarchici Alfredo Cospito e Anna Beniamino per l’attentato alla ex caserma allievi carabinieri di Fossano del 2006. I supremi giudici dovranno esprimersi sulla sentenza dello scorso 26 giugno con cui i giudici della Corte d’Assise d’Appello di Torino hanno rimodulato in 23 anni la condanna per Cospito, detenuto a Sassari in regime di 41bis, e a 17 anni e 9 mesi per Anna Beniamino.

L’anarchico, difeso dall’avvocato Flavio Rossi Albertini, in primo grado e in appello era stato condannato a 20 anni mentre Beniamino in primo grado e in appello era stata condannata a 17 anni. L’accusa aveva chiesto l’ergastolo con isolamento diurno per 12 mesi per Cospito e 27 anni e un mese per Beniamino, difesa dall’avvocato Caterina Calia e attualmente detenuta nel carcere di Rebibbia.

I supremi giudici della sesta sezione domani dovranno esprimersi sui ricorsi presentati dalla Procura Generale di Torino e dalle difese.

Per Alfredo Cospito e Anna Beniamino la Corte d’Assise d’Appello di Torino nel rideterminare le pene, aveva riconosciuto a entrambi le circostanze attenuanti previste dall’articolo 311 del codice penale e ritenuto le attenuanti generiche, già applicate, prevalenti sulla recidiva.

Il 18 aprile dello scorso anno la Corte Costituzionale, interpellata nel dicembre 2022 dai giudici torinesi sull’eccezione di legittimità riguardante la ‘lieve entità’, si era espressa a favore del bilanciamento tra attenuanti e aggravanti.

I giudici tornesi, nelle motivazioni della sentenza, avevano sottolineato come l’attentato alla ex Caserma Allievi Carabinieri di Fossano, sebbene organizzato con una indiscutibile ‘’micidialità e potenzialità offensiva degli esplosivi’’, è stato di ‘’entità modesta’’. ‘’Non v'è dubbio che gli ordigni fossero stati piazzati in un luogo simbolico in un giorno del pari simbolico (nella notte fra la Festa della Repubblica e la festa dell'Arma) e che l'intento fosse quello di colpire i ‘servi dello Stato’ ‘già da piccoli’ – si legge - Ciò nondimeno, considerati il luogo della strage (un luogo isolato) e, soprattutto, la circostanza che l'obiettivo colpito fosse la scuola degli allievi Carabinieri - certamente rilevante per la preparazione dei componenti di tale importante corpo di Polizia dello Stato, ma privo (almeno per quanto risulta dagli atti) di alcuna operatività di direzione e comando della onorata forza dell'ordine - di entità modesta sono stati l'attacco mosso contro il bene dell'unità e dell'integrità nazionale e l'offesa arrecata in concreto alla personalità dello Stato’’. (Asc-Dan/Adnkronos)

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