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Cronaca | 24 aprile 2024, 20:06

Biker morì sulle piste di downhill a Viola: continua il processo

Nel corso dell'ultima udiienza è stato ascoltato come testimone anche il campione italiano di enduro Tommaso Francardo. Vittima dell'incidente avvenuto nel 2022, il ligure Andrea Pastor. La famiglia è parte civile

Immagine di repertorio

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È proseguito con l’ascolto di tre testimoni il procedimento a carico del gestore dell’impianto di downhill a Viola St. Grèè che deve rispondere in tribunale a Cuneo della morte di Andrea Pastor, il biker ligure che, nel 2022, impegnando un salto sulla pista “saltimbanco” con la sua mountain bike cadde fatalmente contro la rampa di atterraggio. L’accusa è di omicidio colposo.

Il procedimento in corso ruota attorno alla regolarità o meno delle due rampe: in particolare la Procura sostiene che le due avrebbero dovuto essere collegate da una rampa intermedia, in modo tale che se il biker avesse avuto un’indecisione se percorrere o meno quel salto, non sarebbe caduto; di contro, la difesa sostiene che l’assenza di un collegamento fra le due fosse regolare, anche alla luce dal fatto che non esiste una normativa che stabilisca come debbano essere le piste di downhill.

Nel corso dell’ultima udienza è stato chiamato a testimoniare dalla Procura il genero di uno degli amici che quel giorno erano insieme a Pastor e che assistettero all’incidente. Il pm aveva chiesto al giudice di ammettere la testimonianza del ragazzo in quanto, nel corso dell’istruttoria, era emerso, dalle testimonianze del suocero, che anche lui, biker, cadde sulla pista “saltimbanco” senza però riportare gravi conseguenze. Il ragazzo ha spiegato che quando arrivò di fronte alla rampa aveva deciso di non fare il salto: “Mi ero spaventato – ha detto - e dopo aver frenato sono scivolato nel buco. Non so se ci fosse il cartello che segnalasse la pista: in bici sei preso da altre cose, come la velocità o le ruote. Ai cartelli non fai caso”.

Ad essere chiamato in aula anche il campione italiano di enduro, Tommaso Francardo, spesso presente sulle piste di  Viola per allenarsi: “Dalla seggiovia la “saltimbanco” è visibile - ha riferito – Si vede anche il buco in cui, purtroppo, le cadute sono frequenti. Quel salto l’ho fatto quattro o cinque volte. Sulle piste vere di downhill le rampe non sono di legno ma di terra e ce ne sono molte con i buchi”.

A confermare che le rampe con il “vuoto” fossero visibili, anche un commerciante di bicicletta che pratica lo sport: “Io non faccio subito le piste – ha detto – Prima faccio un giro per rendermi conto, anche nelle gare si fa così. Ho visto rampe simili a questa”.

Alla prossima udienza, si ascolteranno altri testimoni.

CharB.

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