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Politica | 29 aprile 2024, 18:21

Alba, Carlotta Boffa e la sua candidatura: "Ho una mia identità e voglio una città più attenta, curata e accogliente"

La vicesindaca si è dimessa: "Rappresento le forze di centro, ho trovato sintonia e una visione comune. Sono stati 5 anni molto formativi, ma anche difficili dove non sono mancati scontri"

Carlotta Boffa (foto Barbara Guazzone)

Carlotta Boffa (foto Barbara Guazzone)

Carlotta Boffa, vicesindaco di Carlo Bo e assessore con deleghe, tra cui ai Servizi culturali, Pari opportunità, Gemellaggi e Politiche giovanili, si è dimessa per candidarsi a primo cittadino di Alba. “Siamo un po’ in ritardo e dobbiamo programmare tutto, a cominciare dagli incontri con la cittadinanza. Sarà un mese di maggio molto intenso”.

Perché ha deciso di scendere in campo in prima persona?
"Voglio tornare da dove sono partita. Cinque anni fa avevo iniziato come candidata sindaca per la Città di Alba, la mia città. Questa esperienza di cinque anni mi ha dato tantissimo e mi ha permesso di esprimermi anche attraverso deleghe interessanti come la cultura, i gemellaggi. Sono riuscita a creare reti, relazioni, rapporti, a entrare dentro le cose. Ora ho la forza, l'entusiasmo e l'energia di candidarmi come forza di centro, non mi vedo rappresentata da una parte o dall'altra".

Qual è la sua visione?
"Le mie origini sono quelle di centro, sono riformista, europeista, con una visione anche moderna e dinamica su quello che è l'andamento a livello generale e non solo locale. E quindi sto cercando di mettere insieme queste forze di centro, attraverso tre liste. Sono riuscita a coinvolgere candidati nuovi e giovani, provenienti da ambiti diversi".

Quali sono le priorità?
"Alba è una città molto bella che offre tantissimo, lo sappiamo. Mi piacerebbe che ci fossero delle accortezze in più, e non parliamo di dettagli banali. Una città pulita, non solo nel centro storico, curata, accogliente per gli albesi e non solo per i turisti. Dobbiamo essere un punto di riferimento, ma anche migliorare nella sicurezza, nell'arredo urbano. C'è il discorso delle periferie, delle frazioni che vanno seguito meglio, in maniera più puntuale. Ogni zona ha le sue esigenze e vanno capite. Le nostre frazioni, il nostro circondario, come mi piace ricordare, rappresentano l’anticamera che ci porta nei paesaggi Unesco".

Cosa le chiede la gente?
"Una migliore viabilità, meno traffico. Alba è diventata una città caotica. Bisogna portate avanti le cose che sono state progettate, ma renderle efficienti. Molte volte si fanno molti progetti  e si disperdono idee ed energie".

C’è qualcosa di cui è soddisfatta?
“Aver potuto dare il mio piccolo contributo nell'ambito della cultura dove abbiamo fatto tantissime cose. Alba è una città molto viva e ricca di iniziative, ma non sempre viene percepito: ha tante anime e non deve essere solo una cartolina, ma un luogo che offra opportunità a tutti. Venendo dal mondo civico, sono molto attenta alla quotidianità e penso che le famiglie, i giovani e gli anziani debbano essere messi al primo posto. Il Comune ha fatto molto a livello sociale, ma si può fare meglio. Se si riesce a essere efficienti su temi tanto importanti il resto viene da sé. Penso alle fasce più deboli, al fronte sociale, culturale, agli aiuti”.

Lei ha detto che la sua candidatura non vuole essere uno strappo.
“Non appartengo a nessuno dei progetti partitici e politici che facevano capo alla coalizione di centro-destra. Ho fatto il mio percorso, anche con una serie di alti e bassi. Questi cinque anni non sono stati facili e ci sono stati anche degli scontri accesi. Ma ho deciso, proprio per questo motivo, di riprendere da dove sono partita, perché poi nel frattempo si è creata attorno a me anche una base di persone con cui mi sento molto in sintonia e grazie alle quali ho trovato il sostegno e  lo stimolo per candidarmi”.

Quali sono gli elementi fondamentali?
“Il buon senso, la concretezza, il rispetto reciproco nel lavoro, ma anche nella politica. Mi auguro che caratterizzi anche questa campagna elettorale”.

Se dovesse essere l’ago della bilancia al ballottaggio, che scelta farebbe?
“Ragionerò innanzitutto in base ai programmi, alle idee, alle priorità, al di là delle persone. Io non ho nessun preconcetto e nessuna alleanza prima dell'8 o il 9 giugno. Voglio arrivare al voto con dei contenuti, confrontandomi poi con gli altri due candidati se sarà il caso. Adesso non mi pongo troppe domande perché non avrei le risposte”.

Daniele Vaira

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