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Cronaca | 30 aprile 2024, 13:01

Albese a processo per atti persecutori nei confronti dell’ex compagna: per lui scattano gli arresti domiciliari

Per tre volte il 24enne non ha ottemperato all’obbligo di firma impostogli nei fine settimana. Ai Carabinieri di Bra ha spiegato di non essersi svegliato

Il palazzo di giustizia di Asti

Il palazzo di giustizia di Asti

Porta la firma del giudice Beatrice Bonisoli il provvedimento col quale l’ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Asti ha disposto l’aggravamento della misura cautelare già in essere nei confronti di un 24enne nativo di Alba e residente a Bra che dall’agosto scorso è sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e al divieto di avvicinamento alla ex compagna, persona offesa in un procedimento che vede il giovane rinviato a giudizio per atti persecutori

A giorni, il prossimo 14 maggio, il relativo processo prenderà il via con la difesa dell’imputato che, su istanza del suo difensore Alessandra Sandri, ha chiesto la possibilità di accedere al rito abbreviato. Il ragazzo deve difendersi dalle accuse a lui rivolte dalla ex compagna, una donna di qualche anno più grande, residente in un comune del Braidese e patrocinata dall’avvocato albese Silvia Calzolaro, che si era convinta a mettere fine a quella relazione nata sul posto di lavoro e che presto si era rivelata insostenibile, visti gli atteggiamenti violenti e minacciosi che, a dire della donna, sarebbero iniziati durante l'unione per proseguire anche dopo la decisione di lei di mettervi fine. 

Il Gip astigiano ha ora disposto nei confronti del 24enne la più grave misura cautelare degli arresti domiciliari presso la sua abitazione di Bra accogliendo in questo senso l’istanza avanzata dal pubblico ministero Donatella Masia in ragione delle tre violazioni dell’obbligo di firma segnalate dai Carabinieri di Bra, presso la cui Stazione il giovane si sarebbe dovuto recare a firmare limitatamente alle giornate di sabato e domenica, in un orario compreso tra le 9,45 e le 10,15. 

Un obbligo non particolarmente gravoso, quindi, ma che l’imputato non avrebbe rispettato in tre distinte occasioni. In un primo caso si sarebbe dimenticato di presentarsi salvo farlo una decina di ore dopo, quanto la caserma era ormai chiusa, mentre in altre due occasioni era arrivato ben al di fuori dell’orario prescritto, asserendo di non essersi svegliato. 

Da qui la sostituzione della misura del divieto di avvicinamento alla persona offesa con gli arresti domiciliari, con l’avviso che, in caso di trasgressione, la misura potrà essere sostituita con la custodia cautelare in carcere. 

Ezio Massucco

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