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Eventi | 01 maggio 2024, 17:55

Dronero: “A mosca cieca” di Mino Capuano vince il concorso Cortistenze di Resistenze Festival

Menzione speciale al piemontese “Livandro” di Mattia Capone e Alessandro Garelli e riconoscimento per la Miglior Interpretazione all'attrice Emanuela Serini, protagonista di “Gina” di Antonella Lauria. Premio della critica a “We should all be futurists” di Angela Norelli

Dronero: “A mosca cieca” di Mino Capuano vince il concorso Cortistenze di Resistenze Festival

È stata un successo di emozioni la prima edizione di Resistenze Festival, tenutasi a Dronero presso il cineteatro Iris dal 26 al 28 aprile. Dedicata al racconto dei problemi della contemporaneità, ha visto protagonisti il cinema, il dibattito pubblico ed il teatro sociale.

 

Per il Concorso Cortistenze sono stati proiettati ben 13 cortometraggi italiani, incentrati sul tema proposto ed ognuno capace di coglierne differenti sfumature e sfaccettature. 

 

La giuria di esperti, composta dalla regista e illustratrice Elena Beatrice, dall'attrice, regista e scrittrice Maria Silvia Caffari e dal giornalista e assessore alla cultura di Dronero Carlo Giordano, ha aggiudicato il premio per il Miglior Cortometraggio all'opera “A mosca cieca” di Mino Capuano: “Per la sua capacità di raccontare con delicatezza l'incontro tra due solitudini - ha motivato così il premio la giuria - Con una fotografia suggestiva e una performance attoriale che somiglia ad una coreografia, il film ci porta all'interno di un microcosmo in cui le connessioni umane non hanno bisogno di parole e sono portatrici di una speranza per il futuro”.

 

Il cortometraggio vincitore avrà l'opportunità di essere riproposto al cineteatro Iris nel corso della prossima stagione.

 

Ad essere poi assegnato è stato il premio per la Miglior Interpretazione, che è andato all'attrice Emanuela Serini, nei panni della protagonista in “Gina” di Antonella Lauria, con la seguente motivazione: “Grazie ad una performance intensa e naturale, Serini è in grado di trasmettere complessità emotiva e vulnerabilità di un personaggio che non può lasciare indifferente chi guarda”.

 

Menzione speciale, poi, al cortometraggio piemontese “Livandro” di Mattia Capone e Alessandro Garelli: “Racconta con ritmo e una buona dose di umorismo una storia di rivincita generazionale, con un finale che lascia spiazzati”.  Al regista Mattia Capone, a Dronero per presentare il brillante lavoro in sala e presenziare alla cerimonia di chiusura, è stato consegnato una scatola di cioccolatini Droneresi gentilmente offerta dal Caffè Dragonero, partner del festival Resistenze.

 

Infine, dalla redazione della neonata rivista torinese Strade Perdute, coordinata dal regista e scrittore Daniele Lince, è stato assegnato il Premio della Critica al sorprendente “We should all be futurists” di Angela Norelli, con la seguente motivazione: “Il corto ha il pregio di rielaborare un contenuto storico in chiave moderna, facendo parlare i suoi protagonisti su tematiche attuali. Il ritmo incalzante, dato da un montaggio e una colonna sonora azzeccati, rende il tutto estremamente fruibile e godibile, portando col sorriso a stravolgere un manifesto di un’epoca intera”. 

 

L'opera (come la sua autrice) riceverà un'attenzione particolare all'interno dell'approfondimento sul festival, che i giovani redattori realizzeranno sulle pagine del primissimo numero del magazine bimestrale, in uscita a fine giugno prossimo.

 

Nel corso del festival hanno avuto un ottimo riscontro anche gli altri appuntamenti organizzati. “Machecaldofa?!”, la tavola rotonda sulla giustizia climatica, ha visto riuniti i giovani rappresentanti dei movimenti ambientalisti torinesi più in vista, creando un clima di confronto e dialogo molto importante. È stata inoltre particolarmente apprezzata la proposta domenicale de “I giorni belli”, documentario scritto da Alessandra De Michelis e diretto da Erica Liffredo allo scopo di valorizzare il materiale della famiglia di Alberto e Dante Livio Bianco presente nell'archivio dell'Istituto storico della Resistenza di Cuneo. 

 

“Crediamo che ospiti e pubblico abbiamo ben colto l'anima della manifestazione - commenta Alessandro Amato, direttore artistico di Resistenze Festival - e ciò ci sprona a proseguire nella direzione intrapresa, per continuare a dare voce alla denuncia delle imposture del nostro presente in forme che siano sempre artisticamente valide”.

Beatrice Condorelli

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