ELEZIONI REGIONALI
 / Politica

Politica | 01 maggio 2024, 17:52

Cesare Cavallo lascia dopo 15 anni da sindaco di Rifreddo: "Impegno gravoso ma pieno di soddisfazioni"

Tra le cose di cui va più fiero: nessun aumento di tasse e tante opere realizzate

Cesare Cavallo lascia dopo 15 anni da sindaco di Rifreddo: "Impegno gravoso ma pieno di soddisfazioni"

A Rifreddo con le elezioni di giugno si chiuderà un’epoca. Il primo cittadino Cesare Cavallo, in sella da ben 15 anni, nonostante la nuova legge lo permettesse, ha deciso di non ricandidarsi a sindaco.

Sindaco, come mai dopo 3 mandati ha deciso di non candidarsi più come primo cittadino nonostante in paese molti le avessero chiesto di continuare?

Premesso che ho sempre svolto volentieri il ruolo di sindaco, credo che dopo un periodo così lungo occorra prendersi una pausa. Una decisione non presa oggi, ma cinque anni fa. Infatti, all’epoca delle scorse elezioni, si era fatto un ragionamento a livello di lista inserendo dei giovani con lo scopo di farli crescere e poi trovare tra gli stessi un candidato sindaco per questa tornata. Fortunatamente le cose sono andate come avevamo previsto ed ora ci sono le condizioni perché io possa passare il testimone.

Una decisione programmata che comporta quindi il suo addio alla vita politica rifreddese?

Assolutamente no. Rifreddo è il paese che amo e quindi cercherò di dare una mano rimanendo all’interno della compagine che ho guidato in questi anni. Devo dire che una delle cose che mi ha fatto più piacere è il fatto che all’interno della nuova compagine amministrativa tutti abbiano insistito perché rimanessi in lista. Un fatto che dimostra come negli anni siamo stati capaci di creare un gruppo solidissimo ma che allo stesso tempo ha saputo rinnovarsi acquisendo esperienza ma anche idee nuove.

Dopo 15 anni da sindaco che bilancio fa di questa esperienza?

Il bilancio dal punto di vista personale è molto positivo. Fare il sindaco è un’esperienza che ti consente di conoscere il funzionamento delle istituzioni, di incontrare persone di ogni tipo e cultura. In poche parole, ti fa crescere come persona. Certo, è un incarico totalizzante. Non credo che in questi 15 anni ci sia stato un giorno in cui non ho pensato, magari anche da sotto l’ombrellone in spiaggia, alle questioni amministrative dell’ente che ho guidato. Un fatto che però non ho mai vissuto come un peso, visto che in cambio ho sempre avuto la sensazione di fare qualcosa di utile per la mia comunità. 


Se dovesse indicare in pochissime righe le direttrici che hanno caratterizzato le sue amministrazioni, cosa sceglierebbe?

Beh, le cose sarebbero tante. Per prima metterei l’essere riuscito a tenere le tasse locali ed il costo dei servizi a livello minimo. Il fatto di essere stato uno dei pochissimi comuni in Italia a non istituire la Tasi è stata una soddisfazione unica in tal senso. Al secondo posto metterei l’essere riuscito ad attivare tanti servizi e creare una vita sociale interessante per i cittadini. Pochi piccoli comuni hanno servizi paragonabili a quelli di Rifreddo: cito qui solo il doposcuola o l’Estate ragazzi per fare degli esempi. Sul versante manifestazioni ed iniziative la situazione forse è ancora più soddisfacente, con iniziative come Le notti delle streghe e San Luigi portiamo a Rifreddo migliaia di persone ogni anno. Un ultimo aspetto rilevante è rappresentato dalle opere pubbliche. Cantieri come quello di piazza della Vittoria, del nuovo polo scolastico, della cittadella degli anziani ma anche dell’area mercatale piuttosto che quelli di via Roma e piazza Garibaldi hanno completamente cambiato l’espetto della nostra realtà.

Rifreddo, negli anni in cui Lei è stato sindaco, è passato da essere uno dei comuni meno conosciuti della Valle Po a uno di quelli che spesso vengono citati come esempio di virtuosità per la vita sociale e gli investimenti. Come è stato possibile è quali sono i segreti di questa evoluzione?

Non credo ci sia un segreto. Semplicemente avevamo, ed abbiamo, un’idea complessiva di quello che vogliamo per il nostro paese e cerchiamo di perseguirla attraverso tutti i canali istituzionali disponibili, il che poi ci consente di cogliere le opportunità che di volta in volta si presentano. Forse molti non lo sanno, ma partecipare ad iniziative nazionali come quelle dell’Associazione dei comuni, iniziative dei Ministeri e della Regione Piemonte, consente di avere una visione complessiva di quello che succede nel mondo e, insieme ai rapporti che negli anni abbiamo costruito, è quello che ci ha consentito poi di portare in paese i milioni di euro di contributi necessari a realizzare le opere sopra citate. Allo stesso modo abbiamo agito sui servizi e sulle manifestazioni cercando di valorizzare le nostre peculiarità, lavorando noi stessi in prima persona e coinvolgendo le tante realtà associative del paese e naturalmente partecipando a tanti bandi Regionali e nazionali per finanziarle, evitando così di mettere le mani nelle tasche dei nostri concittadini.

Le tematiche su cui ha dei rimpianti, gli errori fatti o i settori che avete gestito meno bene?

Per quanto riguarda gli errori credo non basterebbero gli spazi del Vostro giornale. Per ragioni di tempo e per un discorso di priorità, sicuramente abbiamo tralasciato alcuni settori su cui ci sarebbe piaciuto intervenire. Ad esempio, era nel nostro programma ammnistrativo la valorizzazione del Monbracco sia attraverso la sistemazione degli usi civici che dal punto di vista della sentieristica e delle cappelle che lo popolano. Altro settore su cui siamo intervenuti solo in parte è quello legato alla valorizzazione dell’agricoltura e dei prodotti del territorio. Anche i rimpianti non mancano di certo.  Quello più grande riguarda sicuramente il non essere stati in grado di creare un sistema di gestione associata che valorizzi l’intera Valle Po. Come lei saprà, Rifreddo è stato uno dei pochissimi comuni (in Piemonte erano due) che non ha voluto entrare nel sistema delle Unioni ritenendo il modello proposto non funzionale, finalizzato a far scomparire i piccoli comuni. Perché l’obiettivo era quello. Ora, che la nostra visione fosse quella giusta, lo riconoscono un po' tutti e qualcuno ci conferisce addirittura il merito di aver “salvato” i piccoli comuni. Nonostante avessimo ragione mi chiedo spesso se come comune di Rifreddo abbiamo fatto abbastanza per far comprendere alla nostra Valle quando sia importante lavorare insieme e creare un modello di Unione che possa soddisfare le esigenze che vanno da Revello a Crissolo. A essere sincero, devo dire che forse non abbiamo fatto abbastanza. Forse perché un po’ sfiduciati da chi non voleva capire, forse perché impegnati nelle tante opere rifreddesi, sta di fatto che abbiamo lascito il tema in secondo piano: è stato un errore. Dagli errori bisogna però imparare e, quindi, ci impegneremo per riprovarci.

redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A MAGGIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

WhatsApp Segui il canale di Targatocn.it su WhatsApp ISCRIVITI

Ti potrebbero interessare anche:

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium