Sabato sera, 4 maggio, la Biblioteca civica di Marsaglia ha ospitato la presentazione dell'ultimo romanzo poliziesco di Orso Tosco "L'ultimo Pinguino delle Langhe", ambientato nell'Alta Langa, da Clavesana a salire verso Lo Sbaranzo, Marsaglia, Rocca Cigliè attraverso i calanchi e le colline che precedono e circondano i paesi langaroli.
La Biblioteca di Marsaglia, piccola ma accogliente come un salotto di casa, è stata una cornice perfetta dell'incontro alla presenza del sindaco di Marsaglia, Franca Biglio, della consigliera e responsabile della Biblioteca, Anna Neto, dei responsabili delle Biblioteche di Murazzano e Briaglia; moderatrici Peira Fiorella e Spalla Gisella, torinese di adozione ma con radici solide a Marsaglia.
Un piacevolissimo ed interessante incontro che ha dato modo ai numerosi presenti di conoscere ed apprezzare un giovane, promettente e talentuoso scrittore che ha presentato la sua più recente fatica letteraria: un racconto giallo ambientato proprio nei paesi dell’Alta Langa.
Scelta non casuale, per motivi familiari di provenienza e successiva frequentazione favorita da un fortunato incontro sentimentale.
Un bel libro, che invoglia, come ogni Buon Giallo che si rispetti, a conoscere, attraverso la figura del protagonista, il cosiddetto “Pinguino”, che altri non è che un commissario di polizia, la soluzione finale, che puntualmente arriva, lasciando però uno spiraglio per scoprire quei misteri rimasti in sospeso e che l’autore si è già impegnato a risolvere nel prossimo libro, suscitando l’apprezzamento di quei lettori che già avevano conoscenza dello scritto.
Attraverso il racconto dei personaggi del libro, di cui Orso ha parlato davanti a un pubblico attento, si sono intraviste le vicissitudini che vivranno il commissario Bova, il Pinguino, e i suoi assistenti in un susseguirsi di intuizioni e cambi di indagine.
L'autore oltre a spiegare la scelta dei personaggi del suo romanzo e del quadro in cui si muovono ha reso omaggio alle bellezze del territorio e alla qualità del buio e del silenzio che si possono apprezzare dalle colline e vallette, sotto gli occhi dei suoi abitanti e dei sempre più numerosi visitatori che ripartono innamorati della biodiversità che li caratterizza e con le orecchie ancora piene del silenzio "canterino" dei boschi e boschetti del luogo, carico del canto degli uccelli.