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Scuole e corsi | 07 maggio 2024, 14:38

“Il dovere di non dimenticare”: gita dell’Afp di Dronero a Mauthausen

Nei giorni della liberazione del campo ed in ricordo dei cinque deportati droneresi. Ad accompagnare i ragazzi, insieme alla direttrice del CFP Don Rossa Laura Demaria ed alla direttrice generale dell’AFP Ingrid Brizio, anche il vicesindaco di Dronero e segretario della Fondazione Allemandi Mauro Arnaudo

“Il dovere di non dimenticare”: gita dell’Afp di Dronero a Mauthausen

È stato un viaggio di istruzione particolarmente commovente quello organizzato, dal 3 al 5 maggio, a Mauthausen dall’AFP di Dronero, per i suoi studenti della classe IV diploma “Tecnico dell’automazione industriale - Programmazione e manutenzione”.

I ragazzi sono andati a visitare il campo di concentramento austriaco proprio nei giorni durante i quali, 79 anni fa, le truppe americane lo liberarono. Era infatti il 5 maggio 1945 quando le prime camionette dell’Armata americana entrarono nel cortile del Lager di Mauthausen. Gli stessi reparti andarono in seguito a liberare anche il sottocampo di Gusen, tra lo sbigottimento dei liberatori e l’esultanza incontenibile delle decine di migliaia di deportati che miracolosamente erano ancora in vita.

Partenza venerdì 3 maggio alle ore 4.30 da Dronero, in pullman, alla volta di Salisburgo, sabato 4 gita al campo e ritorno Salisburgo, con ripartenza per Dronero domenica 5 facendo tappa a Innsbruck. Ad accompagnare i ragazzi, insieme alla direttrice del CFP Don Rossa Laura Demaria ed alla direttrice generale dell’AFP Ingrid Brizio, anche il vicesindaco di Dronero Mauro Arnaudo, in rappresentanza del Comune ed in qualità di segretario della Fondazione Allemandi.

Un grazie accorato da parte dell’AFP al contributo erogato dalla Fondazione Allemandi ai ragazzi - ci tengono a sottolineare dall’azienda professionale - che, insieme a quello della scuola, ha permesso ai ragazzi di effettuare il viaggio gratuitamente. Inutile sottolineare come il momento della visita guidata del lager abbia suscitato dapprima un silenzio innaturale, accompagnato da sguardi increduli e smarriti, da lacrime che rigavano i visi di tutto il gruppo. Tanta attenzione, tante domande, tanto tempo dedicato a letture di didascalie, a consultazione di documenti, ad ascolto attivo dei racconti della guida.

Per conto della Fondazione Allemandi, il segretario e vicesindaco Arnaudo, ha preparato agli studenti un dossier completo sulla storia dei cinque cittadini droneresi (Pietro Allemandi, Giovanni Lantermino, Cristoforo Coalova, Lugliengo Giuseppe e Magno Marchiò) deportati a Mauthausen, dal momento della cattura fino alla loro morte, attraverso il racconto del loro vissuto nel campo. Già in classe i ragazzi avevano studiato, con il loro professore di storia, i tristi e disumani accadimenti che hanno portato alla deportazione, ma lì al campo le ore ed i giorni convulsi, segnati dalla fame, da innumerevoli altre morti, dalla violenza e dalla disperazione hanno riecheggiato vividi ed interrogato nel profondo i ragazzi.

La deposizione del gagliardetto dronerese, della gerbera rossa e del mazzo di fiori presso la targa di bronzo affissa al muro dedicato ai deportati italiani lì deceduti, è stato il momento più toccante e più vissuto.

Non posso non pensare a questi concittadini come attuale amministatore Comunale - ha detto commosso Mauro Arnaudo - oggi potrei esserci io al posto dell’allora vicesindaco Lantermino. Questa visita rappresenta una grande testimonianza di valori, oggi sono scontati: libertà, coraggio delle proprie idee, dedizione alla patria e soprattutto sacrificio. Io credo nei giovani e voglio dare loro un messaggio di speranza a nome delle due istituzioni che oggi ho l’onore di rappresentare.

Parole importanti sono state pronunciate anche anche dalla direttrice del CFP Don Rossa, Laura Demaria, la quale ha ricordato l’importanza di educare le giovani generazioni alla memoria, soffermandosi su ciò che può accadere se la sete di potere umano arriva ad annientare vite umane usando le più atroci e deplorevoli procedure di distruzione, prima della dignità e poi della vita. Da parte sua poi il ringraziamento ai ragazzi per la loro attenzione, il loro interesse ed il loro comportamento estremamente corretto ed adeguato, definendosi orgogliosa dei suoi allievi.

Anche la direttrice generale Ingrid Brizio si è soffermata sul il valore educativo di questa esperienza: da parte sua l’auspicio che essa rimanga nel cuore degli allievi e generi il desiderio di ritornare in questo luogo, nonché di contribuire, nel corso della loro vita, a ciò che con grande riconoscimento e forza ha detto essere per ognuno “il dovere di non dimenticare”.

Beatrice Condorelli

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