Cronaca - 08 maggio 2024, 20:24

È morto a 61 anni Steve Albini: quando il produttore dei Nirvana passò a Verzuolo

Nel 2011 lavorò all’ Oxygen Recording Studio di Verzuolo, di Paride Lanciani, durante le registrazioni dell’album della band locale Kash

Steve Albini (Foto: Alex Astegiano)

Steve Albini (Foto: Alex Astegiano)

È morto a 61 anni Steve Albini. Cantante, chitarrista, produttore, critico, innovatore, genio. Leader della band Big Black e Shellac, verrà per sempre ricordato come l’uomo che produsse (senza prendere royalty) l’ultimo disco dei Nirvana, In Utero, prima della dipartita di Kurt Kobain. 

“Se ci vuole più da una settimana a fare un disco - scriveva in quella lunga lettera prima di suggellare il patto con la band di Seattle, reduce da Nevermind - qualcuno sta sbagliando qualcosa.”

Ma l’"Albini’s touch”, fatto di minimalismo e rumore, è passato su centinaia di produzioni. Il modo di intendere la musica ha sempre preso le distanze dalle dinamiche dell’industria discografica. Il suo operare è sempre stato slegato, fino alla fine, alle dinamiche del mercato. 

La sua storia passa tutta dagli States, ma in Italia, ha lasciato molto. Sue quasi tutte le produzioni degli Uzeda, band catanese math-rock, attivi da fine anni Ottanta e tra i gruppi più apprezzati del genere. Così come le mani di Albini finirono sul decimo album del gruppo napoletano 24 Grana “La stessa Barca”. 

La sua opera e il suo modo di intendere la musica arrivò anche in provincia di Cuneo quando operò nel 2011 presso gli Oxygen Recording Studio di Verzuolo, di Paride Lanciani, durante le registrazioni dell’album della band locale Kash. 

Daniele Caponnetto

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