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Attualità | 08 maggio 2024, 19:45

Il Comitato Salute Roddi: "Ci opponiamo al 5G, un segno di rispetto per il territorio e per la nostra salute"

Il presidente Luciano Milan spiega la nascita del progetto: "Non siamo contro il progresso, ma deve essere messo al servizio del benessere delle persone"

Una veduta di Roddi

Una veduta di Roddi

L'amore per il paese e la volontà di preservarlo, tutelarlo e nello stesso tempo di proteggere la salute dei cittadini: queste alcune delle finalità con cui si è costituito il Comitato Salute Roddi, a marzo. Come spiega il presidente Luciano Milan: "Il direttivo è formato da cittadini roddesi, che condividono, oltre a consolidati rapporti di amicizia, anche comunione di idee ed intenti e vede confluire professionalità differenti, da quella medico scientifica, a quella legale, economica, didattica educazionale e manageriale".

A unire il gruppo e a cementarlo in un disegno comune, volto anche alla valorizzazione paesaggistica di un territorio patrimonio dell'Unesco, è stato il progetto di installare una torre per telecomunicazioni 5G di 32 mt di altezza alla sommità del centro storico di Roddi. "Abbiamo rivissuto un altro mostro quale fu la grossa cisterna dell’acquedotto, proprio a fianco del castello, e che tanti anni di discussione avevano poi portato alla demolizione. Ci chiediamo come sia possibile che, ad un cittadino, non sia concessa la possibilità di allargare una finestra di casa per ammirare un paesaggio unico, in quanto, secondo la Commissione di tutela del paesaggio, non può essere modificata una vecchia apertura in centro storico, e un operatore possa ottenere l’autorizzazione per una simile opera".

La preoccupazione più grande riguardava la tutela per la salute: "Ad oggi - sottolinea Milan - non ci sono studi indipendenti che certifichino la totale assenza di rischi in organismi viventi (umani, animali e vegetali) sottoposti all’intensità dei campi elettromagnetici che verranno raggiunti con questa nuova tecnologia".

Per approfondire la tematica e discutere con la cittadinanza il Comitato ha organizzato una serata molto partecipata, lo scorso 22 marzo, coinvolgendo diversi esperti. "Non vogliamo fermarci, e sarebbe bello organizzare altre serate sulla salute a 360 gradi. Non siamo contro il progresso, anzi, siamo ben coscienti di quanti benefici ha ottenuto l’uomo in questi ultimi 150 anni dall’avanzamento scientifico e di come la nostra vita sia più sicura e confortevole di quella dei nostri nonni. Ma lo sviluppo deve essere al servizio e per il benessere delle persone".

Il problema è anche, a volte, una questione di metodo come conclude Milan: "Noi chiediamo solo che, in questo passaggio epocale venga seguito, senza deroghe, il principio di precauzione. Per noi e per i nostri figli".

redazione

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