Alba e Langhe - 10 maggio 2024, 07:06

Il nuovo presidente del Consorzio Barolo Barbaresco Sergio Germano: "Lavoreremo molto sulla visibilità all'estero"

Il produttore di Serralunga sceglie un approccio soft: "Abbiamo ottenuto risultati nella promozione e valorizzazione. Prima di decidere bisogna conoscere la nuova realtà e puntare sulla squadra e sui produttori"

Sergio Germano (foto dal profilo Facebook dell'Enoteca Regionale del Barolo)

Sergio Germano (foto dal profilo Facebook dell'Enoteca Regionale del Barolo)

Velocità, spirito di squadra, idee chiare, ma senza troppi stravolgimenti iniziali: questa la prima ricetta di Sergio Germano, il nuovo presidente del Consorzio Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani, che succede a Matteo Ascheri. Produttore di Serralunga, ha accompagnato per anni l'Enoteca Regionale del Barolo come membro della commissione tecnica di degustazione e come delegato in Assemblea. Tra una decina di giorni si conosceranno i componenti del Consiglio di amministrazione e i consiglieri, intanto spiega come si accinge a lavorare.

Con quale spirito inizia questa avventura?
"Con la voglia di dare un contributo al territorio in cui si lavora da anni, in cui si è creduto, e soprattutto sperare di fare il gioco di squadra, innanzitutto con il consiglio d'amministrazione, ma soprattutto con tutta la base di produttori che hanno giustamente riposto la fiducia in questi candidati".

Da cosa partire?
"Ci sono delle cose da terminare o degli impegni presi, sia nella gestione delle denominazioni dei disciplinari, sia nell'ambito della valorizzazione e promozione del territorio. Ci sono stati grandi risultati, a partire dagli eventi. Grandi Langhe è sempre stato anche un mio sogno personale. Una manifestazione organizzata sul nostro territorio in maniera impeccabile, ma serve anche un altro aspetto".

Ossia?
"Continuare la promozione fuori dai confini, farci conoscere, ma soprattutto invitare le persone a venirci a trovare. Un modo per valorizzare il nostro territorio e farlo apprezzare".

Il suo sarà un mandato in continuità?
"Non mi piace il termine, ma non voglio stravolgere le cose. Quando si entra in una realtà nuova bisogna conoscerla, analizzare se quello che è stato fatto piace e ha ottenuto dei risultati. Dal lato promozionale sono state fatte bellissime cose, perché cambiare strada? Poi magari viene voglia di novità, per evitare delle minestre riscaldate, penso sia lecito".

Ha in testa delle priorità?
"Credo sia importante incrementare la visibilità della nostra produzione, aumentare il gioco di squadra, il sentimento globale dei produttori. Serve che la nostra appetibilità, visibilità e apertura col mondo siano maggiori, sia in termini di persone che di operatori".

Come lavorerà sui disciplinari?
"Ci sono dei sentimenti, dei desideri da parte degli utenti delle denominazioni e ci sono delle consultazioni in corso per alcuni, quindi aspetteremo il termine di periodo per poter verificare se si è raggiunto il quorum e che cosa è stato espresso. E poi andremo avanti su altre situazioni, sugli altri disciplinari che sono in fase di rivisitazione. Cercheremo di metterci mano e di farlo al meglio, accontentando più utenti possibili".

 

 

 

Daniele Vaira

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