Con il cortometraggio «Bruno Caccia. L’avocat», i ragazzi delle classi Seconde della scuola media di Ceresole d’Alba hanno vinto il concorso «Legalità è Cultura», promosso dall’Assessorato all’istruzione, merito, lavoro, formazione e diritto allo studio della Regione Piemonte e dal Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria con il patrocinio del ministero della Giustizia.
Venerdì 10 maggio gli studenti, accompagnati dalle professoresse Lucia Palmisano, referente del progetto, e Anna Giordana, Dirigente scolastica dell’Istituto “Arpino” di Sommariva (di cui fa parte la sede di Ceresole), sono stati premiati a Roma presso la Scuola Formazione e Aggiornamento personale del penitenziario “Giovanni Falcone”.
Il contest è stato ispirato proprio a una frase di Giovanni Falcone – “Possiamo sempre fare qualcosa” – e dedicato alla memoria dell’agente scelto della Polizia penitenziaria Giuseppe Montalto. Ai partecipanti era stato chiesto di realizzare elaborati digitali come fumetti, foto o video sul tema della promozione della legalità. "I nostri alunni hanno preparato un video con la storia di Bruno Caccia – spiega la professoressa Brizio -. Il magistrato ha passato diverse estati nella sua casa di Ceresole, dove molti lo chiamavano semplicemente “l’avocat”, ed è stato un simbolo della lotta alla criminalità, tanto da venire assassinato dalla ‘ndrangheta nel 1983".
"La cultura della legalità passa anche attraverso progetti di questo tipo – dice la Dirigente Giordana -. Raccontando per immagini la vita di Bruno Caccia, gli alunni hanno conosciuto un grande uomo di Stato e studiato in modo alternativo un pezzo di storia importante della Repubblica, sviluppando nuove competenze".