Politica - 25 maggio 2024, 11:54

Elezioni regionali, cinque anni fa la Lega a valanga in Piemonte e ancor più nella Granda

Nel 2019, nel Cuneese, il partito di Salvini aveva trascinato il centrodestra con 108.392 voti (41,30%) a fronte dei 23.890 (9,14%) di Forza Italia e dei 14.743 (5,62%) di Fratelli d’Italia, mandando in Regione ben tre consiglieri, Icardi, Demarchi e Gagliasso

Elezioni regionali, cinque anni fa la Lega a valanga in Piemonte e ancor più nella Granda

A trascinare la coalizione di centrodestra alle elezioni regionali nel maggio 2019 era stata la Lega.

Ovunque in Piemonte il partito di Matteo Salvini aveva avuto un ruolo trainante, ma ancor più nella Granda dove il risultato era stato plebiscitario: 108.392 voti, pari al 41,30%.

Se si considera che il candidato presidente Alberto Cirio nella Granda aveva ottenuto 178.929 preferenze, si capisce l’entità della valanga leghista.

Se poi si fa un raffronto con l’apporto alla coalizione di centrodestra dato dagli altri due partiti della coalizione, che, insieme, non erano arrivati al 15% - Forza Italia 23.980 voti (9,14%), Fratelli d’Italia 14.743 (5,62%) - si capisce l’enormità del consenso ottenuto cinque anni fa.

Con questi numeri, la Lega aveva mandato a Torino dal Cuneese tre consiglieri: l’ex sindaco di Santo Stefano Belbo Luigi Genesio Icardi (4596 preferenze personali); il saluzzese Paolo Demarchi (3845) e, grazie ai resti, il saviglianese Matteo Gagliasso (2420).

All’indomani del voto – in virtù del consenso personale e della cospicua dote portata dalla Lega cuneese alla maggioranza regionale di centrodestra – Icardi era stato chiamato in giunta come assessore alla Sanità.

Nel corso di questi ultimi cinque anni, si sono svolte le elezioni politiche (settembre 2022) che hanno modificato il quadro politico.

Non perché sia divenuto sfavorevole al centrodestra, quanto piuttosto perché i rapporti di forza interni alla coalizione sono cambiati essendo Fratelli d’Italia divenuto prima forza politica.

La partita che si prospetta per il partito di Salvini, in questa tornata elettorale, è dunque oltremodo impegnativa.

Il duello elettorale – insieme alle regionali si vota per l’Europa e in Provincia per 171 Comuni, tra cui Alba, Bra, Fossano e Saluzzo - sarà soprattutto con Fratelli d’Italia, ma anche con Forza Italia, che in questi ultimi mesi i sondaggi indicano in risalita.

Una battaglia cruciale dunque per il partito che oggi si chiama “Lega –Salvini premier”, ma che, in base a quello che sarà il responso delle urne, potrebbe vedersi costretto a cambiare denominazione e, di conseguenza, anche la stessa ragione sociale.

Giampaolo Testa

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