In relazione alla manifestazione che si è svolta questa mattina davanti alla sede torinese di Confagricoltura Torino, il presidente dell’organizzazione provinciale agricola Gianluigi Orsolani respinge totalmente le accuse mosse dai contestatori e sottolinea di non essere a conoscenza, all’interno del tessuto produttivo agricolo associato, di comportamenti che abbiano a che fare con lo sfruttamento dei lavoratori, “un fenomeno che Confagricoltura condanna con fermezza anche con il codice etico per le aziende associate, mantenendo relazioni positive con le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori agricoli e stipulando contratti collettivi nazionali, territoriali e aziendali per promuovere un lavoro agricolo sostenibile e dignitoso”.
In Piemonte, evidenzia Confagricoltura, gli operai agricoli impegnati nelle campagne, negli allevamenti, nelle imprese vitivinicole, nei caseifici e nelle attività di trasformazione primaria dei prodotti dell’agricoltura sono circa 40.000, per il 65% italiani.
“La nostra organizzazione – dichiara il presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia - contrasta ogni forma di sfruttamento e lavora per creare le condizioni per ridurre ai minimi termini il problema, anche con suggerimenti dal punto di vista legislativo. Alle istituzioni abbiamo anche indicato alcune proposte: occorre migliorare l’intermediazione tra domanda e offerta di lavoro, potenziare i trasporti pubblici nelle aree rurali e fornire alloggi dignitosi ai lavoratori stagionali, individuando forme di finanziamento per la ristrutturazione dei fabbricati rurali, in particolare per l’ospitalità dei lavoratori migranti”.
Confagricoltura, che anche nelle sedi istituzionali è particolarmente attiva per la promozione della legalità e per la tutela dei lavoratori, si dice dispiaciuta per la contestazione violenta che si è consumata davanti alla sede dell’organizzazione degli imprenditori agricoli, poiché si sarebbe aspettata una forma di confronto più democratica. “Ci adoperiamo quotidianamente con le imprese nostre associate – aggiunge Allasia - per svolgere attività di informazione dei datori di lavoro in materia di assunzione e inquadramento dei lavoratori dipendenti, anche diffondendo buone pratiche in materia di integrazione e valorizzazione dei lavoratori migranti.
La nostra attività di informazione e formazione delle imprese agricole che si avvalgono di manodopera straniera è tesa a migliorare l’integrazione dei lavoratori, con la consapevolezza che buona parte del successo delle nostre imprese dipende proprio dal clima di collaborazione che si instaura con i lavoratori”.