Un difficile gioco ad incastro quello che riguarda le scuole superiori a Mondovì. Se è ormai un percorso definito e tracciato quello che riguarda il "Baruffi" che verrà demolito e ricollocato in via della Polveriera nel nuovo edificio in fase di costruzione, diversa è la situazione per Alberghiero e Licei.
Il primo istituto, dislocato su più sedi dal 2017 quando la frana lambì parte della scuola in piazza IV Novembre, sogna di essere finalmente riunito dopo anni di sacrifici, mentre il "Vasco Beccaria Govone" - che nel progetto dell'amministrazione verrebbe ricollocato in un nuovo edificio nell'area Michelotti, una volta acquisito il padiglione dell'ex ospedale - non vuole essere temporaneamente diviso.
Questa era stata la richiesta ipotizzata dal sindaco e presidente della Provincia che, in un incontro a Piazza, aveva chiesto di spostare un corso dei licei alla Polveriera, in modo da consentire all'Alberghiero di riunirsi un unico edificio.
A questa ha fatto seguito l'ipotesi del dirigente Bruno Gabetti, preside dei licei, che vedeva una dislocazione dei Licei nelle sedi di via Delle Scuole, ex media Rolfi e Polveriera. Una proposta che è stata bocciata all'unanimità dai docenti che hanno anche costituito un comitato per opporsi. Tra le motivazioni del 'no' anche "una perdita di identità e prestigio per la scuola, che già negli anni ha dovuto affrontare non pochi disagi a causa della preesistente presenza di più plessi e della suddivisone dell’Aula Magna (ex Aula Bruno), adibita a classi".
E così sul tema è intervenuta anche l'associazione ex allievi del VBG che, nel pomeriggio di mercoledì 30 aprile, ha incontrato il presidente provinciale Luca Robaldo che, negli scorsi giorni, aveva già avuto anche un confronto con le sigle sindacali FPCGIL e CISL scuola.
Presenti all'incontro una ventina tra ex alunni e docenti.
"L'obiettivo dell'Associazione - spiega il presidente, Davide Oreglia - era esattamente quello di dare voce a chi ha vissuto il liceo e soprattutto a coloro che lo stanno vivendo e tutto questo è stato raggiunto. È stato un dibattito serrato e tutti hanno potuto esprimere le loro opinioni e i propri punti di vista. Il Presidente della Provincia ha ascoltato con attenzione, rispondendo puntualmente alle tante domande e appuntandosi anche alcuni suggerimenti pervenuti in particolare dal prof. Stefano Casarino, dall'architetto Lorenzo Mamino e dalla professoressa Lucetta Galfrè Billo, che potrebbero tornare utili per un miglioramento della situazione. Di fatto la Provincia, cui compete l'edilizia scolastica, ha messo sul piatto la situazione degli edifici presenti e in fase di costruzione e ora sta ai tre dirigenti che stanno lavorando in una proficua sinergia proporre le soluzioni di passaggio che porteranno alla soluzione finale di avere una sede unica per i Licei e una per l'Alberghiero. A questo proposito la "attesa" novità rispetto a quanto finora scritto è che si sarebbe a un passo dall'acquisizione da parte della provincia del padiglione Michelotti dove, nel disegno dell'amministrazione comunale e provinciale, andrebbero i licei".
"Tutti i docenti - aggiungono dall'associazione ex allievi - hanno espresso accalorate e grandi preoccupazioni sullo smembramento che, pur essendo un passaggio, durerebbe parecchi anni e rischierebbe di fare vivere due traslochi in poco tempo che porteranno danno alla collegialità, alla didattica, alla gestione logistica e una perdita di identità e di prestigio. La richiesta della gran parte dei presenti è stata quella di restare nella situazione attuale in attesa della nuova sede. Chiaramente in un'ottica "civica" di collaborazione. Tutti comprendono la legittima richiesta dell'Alberghiero di avere finalmente una unificazione dell'Istituto che parta dalla dislocazione attuale delle cucine in piazza IV Novembre. Dunque, non una guerra contro altri istituti della città, ma una sottolineatura del rischio di perdita di iscrizioni e di identità. Non si è potuto fare a meno di notare una certa divergenza tra quanto scritto e comunicato dal dirigente e da quanto pensato e vissuto dalla gran parte dei docenti, ma la speranza è quella in questi giorni di chiarire le varie posizioni per addivenire ad una proposta sensata che possa agevolare il futuro dei Licei e di tutte le scuole di Mondovì".
Ora la palla passa ai dirigenti scolastici: entro il 6 maggio dovranno presentare alla provincia una proposta congiunta, dopodiché inizieranno le comunicazioni da parte dell'ente per il ricollocamento delle scuole superiori.