Attualità - 27 maggio 2025, 19:42

Calabretta (Spresal Cn2): "Nel 2024 nessun morto sul lavoro in Langhe e Roero, un risultato che impone responsabilità" [INTERVISTA]

Il direttore del Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro guarda già avanti: “Un traguardo importante, ma fragile se non sostenuto da cultura e formazione”

Nel 2024 nessun infortunio mortale è stato registrato nell’intero territorio dell’ASL CN2

Nel 2024 nessun infortunio mortale è stato registrato nell’intero territorio dell’ASL CN2

C’è un dato che spicca nel panorama della sicurezza sul lavoro: nel 2024 nessun infortunio mortale è stato registrato nell’intero territorio dell’ASL CN2. Un risultato che non può far dimenticare i rischi, ma che racconta l’efficacia di anni di formazione, vigilanza, collaborazione con scuole e aziende. Un cammino lungo, fatto di buone pratiche e piccoli passi.

Ne parliamo con il dottor Giuseppe Calabretta (foto sotto), direttore dello SPreSAL (Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro) dell’ASL CN2, impegnato da anni a promuovere una visione della sicurezza che non sia solo adempimento normativo, ma attenzione quotidiana alla vita propria e altrui.

Negli ultimi anni si percepisce una maggiore attenzione al tema della sicurezza, anche nel settore agricolo. Dal suo punto di vista, si stanno facendo abbastanza passi avanti o c’è ancora molta strada da fare? 
"L’andamento sugli infortuni in agricoltura evidenzia una riduzione degli eventi lesivi sia a livello nazionale che locale, ma con numeri che si stanno progressivamente stabilizzando. In un recente incontro, l’INAIL ha presentato i dati della nostra provincia, ove viene confermato il trend in diminuzione degli eventi denunciati per il periodo 2023-2024. Essendo comunque l’agricoltura un settore a elevato indice infortunistico, è evidente che c’è ancora molto da fare per ridurre ulteriormente tali accadimenti. Un dato che voglio sottolineare riguarda il territorio dell’ASL CN2 che, per la prima volta, nell’anno 2024, non ha registrato infortuni mortali in nessun comparto di attività".

Lei spesso sottolinea l’importanza della prevenzione e della formazione. Che ruolo hanno, oggi, le scuole e le giovani generazioni nella costruzione di una nuova cultura della sicurezza sul lavoro?
"La collaborazione tra l’ASL CN2 e gli Istituti scolastici del territorio è stabile da anni ed ha consentito la definizione di una serie di percorsi educativi su alcuni temi prioritari della salute. Anche lo SPreSAL ha attivato negli ultimi anni dei progetti sul tema della “sicurezza e salute nei luoghi di lavoro” in alcuni Istituti tecnici e professionali, collaborando altresì a percorsi di 'Scuola dell’Autonomia' nell’ambito dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità. Promuovere salute nelle scuole ha l’obiettivo di fornire strumenti di conoscenza per avere futuri lavoratori “consapevoli” e in grado di contribuire attivamente alla gestione della sicurezza e della salute negli ambienti di lavoro, ma anche negli ambienti di vita in generale. Mi riferisco alla sicurezza domestica e stradale".

In un territorio a forte vocazione agricola come il nostro, quali sono, secondo lei, le situazioni di rischio che ancora oggi vengono più facilmente sottovalutate o accettate come “normali”?
"Le abitudini e le consuetudini sono difficili da modificare anche quando sono evidentemente rischiose; ad esempio, ancora oggi, nonostante i notevoli passi avanti fatti dal punto di vista tecnologico su macchine e attrezzature, il tenere attivi i sistemi di protezione sulle trattrici (dispositivi antiribaltamento e cinture di sicurezza) si scontra con rigidità e luoghi comuni ormai superati. Sono soprattutto gli operatori più anziani e con maggior esperienza che adottano questi comportamenti pericolosi e, purtroppo, proprio questi negli anni ne hanno maggiormente risentito".

Qual è l’impatto reale delle attività formative sul campo che lo SPreSAL svolge con lavoratori e aziende? 
"Lo SPreSAL, oltre alla funzione di vigilanza, svolge direttamente attività di assistenza nell’ambito dei Piani Mirati di Prevenzione, percorsi strutturati, nati proprio per favorire un maggior raccordo tra istituzioni e imprese. Il Servizio svolge la funzione di “regolazione del sistema” fornendo strumenti e materiali di comprovata efficacia (“Buone Prassi”), utili alle aziende sia nella formazione che nella pianificazione e gestione delle attività di prevenzione. Credo che una formazione di qualità, continua ed efficace, possa contribuire ad attivare comportamenti e abitudini corrette, soprattutto quando condivisa e accettata dal gruppo di lavoro.
Recentemente è stato approvato il “nuovo accordo Stato-Regioni sulla formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro”, che mira a unificare, migliorare e semplificare il sistema della formazione obbligatoria delle figure della prevenzione aziendale".

Se dovesse individuare un gesto, un consiglio o una consapevolezza che ogni lavoratore dovrebbe portare con sé ogni giorno, quale sarebbe?
"Una definizione normativa che ha oltre 70 anni cita più o meno testualmente: 'Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro'. Credo che l’attenzione e la cura per gli altri e per noi stessi sia un buon consiglio da portare con sé, e non solo nei posti di lavoro".

Daniele Vaira

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