Era il settembre 2022 quando il gip di Cuneo decise di applicargli il divieto di avvicinamento all’ex moglie perché già volte le avrebbe messo le mani addosso e l’avrebbe maltrattata. Il processo a carico dell’uomo, di origini siciliane ma residenti a Mondovì, iniziato nel 2023, si è concluso nei giorni scorsi con la sua condanna a tre anni e quattro mesi di reclusione.
Ad aver raccontato al giudice ciò che fu costretta a subire nel corso degli anni da parte di quell'uomo violento era stata la donna. Botte, maltrattamenti e offese solo perché aveva deciso di rimettersi a studiare e laurearsi. Obiettivo, questo, che raggiunse poi nel migliore dei modi.
E di quelle offese e dell'atteggiamento di "padre padrone" ha parlato anche la figlia. Abuso di alcol e farmaci, minacce e poi le mani al collo alla mamma: “Doveva decidere tutto lui e per tutti. Minacciava mia madre morte - aveva spiegato la figlia-. Le diceva ‘sono io il tuo padrone’. Lui beveva sempre, si portava il bicchiere di vino anche mentre andava in bagno: qualsiasi cosa diventava un pretesto per aggredire mamma e spintonarla. Io sono stata aggredita sempre e solo a parole”.