La notizia corre sul web, su tv e giornali di mezzo mondo: ieri l' ha pubblicata anche la BBC. Il video, sempre più popolare e virale e che ha già ottenuto milioni di visualizzazioni ha come protagonista lo scultore saluzzese Nicola Bolla, chirurgo oculista: la sua "sedia Van Gogh" è stata distrutta da due visitatori. "L’incubo di tutti i musei infatti è avvenuto", le sue parole.
Il museo Maffei di Verona, ha deciso di pubblicare le immagini dell’accaduto, dopo che l'opera è tornata restaurata nel percorso museale, legandola ad una campagna di sensibilizzazione di rispetto verso l'arte.
A questo link il video dell'accaduto:
"Il grave evento è un'occasione di riflessione per tutti. L'arte va sì amata e goduta, ma rispettata sempre", afferma la direttrice del palazzo museale.
La sedia Van Gogh, fatta di centinaia di cristalli Swarovski, dedicata al celebre quadro di Van Gogh, è stata sfasciata da un visitatore.
Noncurante degli appositi cartelli l’uomo, non accontentandosi di fotografare l’opera e approfittando della momentanea assenza di sorveglianza, ha deciso di sedersi sulla sedia e di farsi ritrarre dalla compagna. Di corporatura massiccia, si è abbattuto letteralmente sull'opera tra l’infrangersi dei cristalli.
Fatto il danno( ingente ) i due sono fuggiti.
"Non è la prima volta che succede con le mie opere - dichiara Nicola Bolla - chiamato in queste ore da clienti ed amici di ogni dove - Ho visto la scena. Suscita ilarità, tanto che ho pensato ad una intolazione diversa: da quella del genio olandese a cui è ispirata a Buster Keaton, noto per le sue comiche fisiche e le sue espressioni facciali, e al suo ritrovarsi in un mondo cubista in uno dei suoi sogni più belli.
La sedia fa parte della serie Vanitas in cui Bolla impiega il cristallo: non come status symbol, spiega, ma per rappresentare l’illusione del valore, l'ambiguità e ne fa lo strumento perfetto per incarnare il" memento mori" , "la vanitas contemporanea" e riflettere sulla caducità dell'esistenza."
Il cristallo ha una fisicità doppia: sembra solido ma è debole, si sgretola facilmente, si impone alla vista ma non ha peso. "Ho guardato con ironia all’accaduto riflettendo sull’interazione tra pubblico e arte contemporanea. Nonostante un’operazione stupida, i due visitatori hanno modificato il significato di quell’opera. Un’opera nuova, una performance basata sulla stupidita altrui".
"Un'attrazione tra le mie Vanitas e i visitatori che si ripete - afferma - in Cina un bimbo fece pipì nel water tempestato di brillanti, un visitatore schiacciò il mio teschio di Swarovski in una mostra". ( Una delle sue opere più conosciute realizzata nel 1997).
L'artista, figlio d'arte (il padre Piero Bolla e il nonno erano pittori) divide la sua vita professionale tra Saluzzo e Torino. “La medicina mi ha insegnato a osservare, a misurare, ad operare sull’occhio con precisione. L’arte in me costruisce un discorso parallelo, fatto di allusione e stratificazioni: vuole disinnescare, attira lo sguardo per metterlo in crisi".